Mercoledì 16 Febbraio 2022 alle ore 17,30 nella Sede Caritas di Via Vittorio Veneto 11, a Teramo, la stagione invernale del Salotto culturale “Prospettiva Persona” 2022 (patrocinio MIC e Fondazione Tercas),
insieme con l’UPM, propone il Reading dalle opere di Annie Vivanti a cura di Lucia POMPEI. L’incontro sarà contemporaneamente in presenza (si richiedono Green Pass rafforzato e mascherina FPP2) e
sulla piattaforma Google meet, inviando l’adesione all’indirizzo segreteriasalottoculturale@gmail.com (indicando nome, cognome, email). Agli iscritti verrà inviato il link per il collegamento.
La cittadinanza è invitata
Appprofondimento
VIVANTI, Annie (Anna Emilia). – Nacque a Londra il 7 aprile 1866, dove il padre, seguace degli ideali mazziniani, si era rifugiato dopo i moti di Mantova del 1851. Fu figlia di Anselmo (1827-1890), patriota mantovano di origine ebraica, e di Anna Lindau (1828-1880), scrittrice tedesca, sorella dei letterati Paul e Rudolph Visse dividendosi tra l’Italia, l’Inghilterra, la Svizzera e gli Stati Uniti, dove il padre, commerciante di seta, ricoprì il ruolo di presidente della Società dei reduci delle patrie battaglie e della Camera di commercio italiana di New York.
Si stabilì poi in Italia per studiarvi canto e, dopo aver vissuto alcune esperienze come artista di teatro, esordì nel mondo letterario con la raccolta poetica Lirica (Milano 1890), pubblicata da Treves con la prefazione di Giosue Carducci, con cui ebbe un’intensa e duratura relazione professionale e sentimentale. Nel 1891 pubblicò il primo romanzo, Marion artista di caffè-concerto (Milano). Dopo il matrimonio con il patriota irlandese John Chartres nell’aprile del 1892, Vivanti visse a lungo tra Gran Bretagna e Stati Uniti, dando inizio a una produzione in inglese di racconti e opere teatrali. Tra le opere in italiano si ricordano I divoratori, saga familiare il cui tema di fondo è la predestinazione del Genio (prima una piccola poetessa, poi un enfant prodige della musica) a “divorare” inevitabilmente chi più gli sta vicino e lo ama. O ancora il più complesso caso di Circe, romanzo-confessione di Maria Tarnowska. Scrisse anche alcune fiabe per bambini (Sua altezza, 1924; Il viaggio incantato, 1935), novelle (le raccolte Zingaresca, 1918; Gioia!, 1921; Perdonate Eglantina, 1926) e scritti giornalistici che testimoniano l’impegno politico della scrittrice, schieratasi in più occasioni dalla parte delle nazionalità oppresse, convinta sostenitrice dei movimenti indipendentisti antinglesi.
Morì a Torino il 20 febbraio 1942, e qui fu sepolta al cimitero Monumentale. Sulla lapide della sua tomba si leggono incisi i versi di una fra le più note poesie di Carducci, a lei dedicata: «Batto a la chiusa imposta con un ramicello di fiori / glauchi ed azzurri, come i tuoi occhi, o Annie» ( dal Dizionario Biografico Treccani).