Comunicato stampa – invito per Salottto culturale del 10 maggio 2017

Comunicato stampa-Invito per il salotto  culturale del 10 Maggio 2017

Il 10 Maggio 2017 alle ore 18,30 nei locali provvisori di Via N. Palma 31, il Salotto culturale “Prospettiva Persona” (con patrocinio di Fondazione Tercas, Ministero per i Beni artistici culturali e turismo, Ufficio per il progetto culturale della Diocesi di Teramo Atri e Arciconfraternita SS. Annunziata),  continua   i mercoledì del salotto con la rubrica ” Incontro con l’autore” con la presentazione di un autore abruzzese “Luigi Antonelli”, a cura di Modesta Corda

Approfondimento

Antonèlli, Luigi. – Commediografo (Castilenti, Teramo, 1882 – Pescara 1942). Il suo teatro, che si ricollega a quello del “grottesco”, riduce il contrasto pirandelliano tra essere e parere a un’amara, fantasiosa satira delle illusioni. Particolare successo ottenne L’uomo che incontrò se stesso, 1919; notevoli anche La fiaba dei tre maghi, 1919; Bernardo l’Eremita, 1919; L’isola delle scimmie, 1920; Il dramma, la commedia e la farsa, 1926; Il maestro, 1933.

Dopo gli iniziali studi di medicina, si dedicò alla letteratura. Fondò e diresse con B. Cascella L’illustrazione abruzzese, ed entrò così in relazione con i più noti scrittori dell’epoca, fra i quali lo stesso Gabriele d’Annunzio. Frequentò l’università di Firenze, seguendovi i corsi di medicina e di lettere.

Nel 1912 si recò nell’America del Sud e si trattenne alcuni anni in Argentina, esercitando la professione di giornalista come direttore del giornale La patria degli Italiani.

Era sposato con la scrittrice Lucilla Calfus Antonelli.

Autore di commedie e racconti, la sua opera va collegata, insieme con quella di Chiarelli, Rosso di S. Secondo e Cavacchioli, ai princìpi del cosiddetto “teatro grottesco” che, nel secondo decennio del Novecento, si opponeva allo psicologismo borghese del teatro italiano dell’epoca.

Negli anni 1920-1923 a Milano e 1924-1934 a Roma l’A. scrisse una quindicina di commedie, alcune delle quali decisamente farsesche, altre vagamente allegoriche o intellettualistiche. I temi del valore delle illusioni umane, della impossibilità di evadere dalla realtà, della contraddittorietà dell’umano destino, sono lo schermo su cui l’A. proietta il senso profondo della sua accettazione della vita così com’è.

In particolare con la commedia L’uomo che incontrò se stesso, del 1919, Antonelli scrisse uno dei testi fondamentali dello stile “grottesco”, indicando nell’uomo scontento di sé a cui viene concesso di ripetere la propria vita una sorta di nuovo modello drammatico e antropologico.

Tra le collaborazioni va ricordata quella con Pirandello, che curò la regia della commedia di Antonelli Il maestro nel 1934 e di cui Antonelli scrisse la biografia Maschera nuda di Pirandello (1935).

La sera della sua morte, il 21 novembre del 1942, la sua commedia L’uomo che incontrò se stesso veniva rappresentata al Teatro Nazionale di Bucarest. ( liberamente tratto da http://www.treccani.it/enciclopedia/luigi-antonelli_(Dizionario-Biografico)/