Mercoledì 16.05.2018, ore 17,45, Sala Caritas, via Vittorio Veneto, 11 – Teramo, il Salotto culturale “Prospettiva Persona” ( con patrocinio di Fondazione Tercas, Ministero per i Beni artistici culturali e turismo, Caritas della Diocesi di Teramo Atri), continua i mercoledì del salotto con la rubrica Scultura e poesia con la presentazione La Materia di Medardo Rosso. Quando la scultura si fa poesia
a cura di Silvestro Cutuli
La cittadinanza è invitata
Approfondimento
«La materia, quella doveva sparire, dovevano restare i sentimenti, le paure, gli sguardi, l’aria. Sì, l’aria si doveva sentire, anzi, si doveva proprio vedere, nei solchi leggeri della cera e in quelli profondi del bronzo. Perché era l’aria, prima ancora della sua mano, a forgiare le forme, a definire i contorni, solo in apparenza non finiti, in realtà studiati al millimetro. Questa era la scultura di Medardo Rosso, un torinese (nato nel 1858) prestato a Milano (dove morì nel 1928), che in Francia, più che Italia, vide riconosciuto il suo talento. .. Per quanto figlio del suo tempo, di quell’Ottocento post romantico e ancora lontano dalle avanguardie del Novecento, Medardo Rosso segna un passaggio fondamentale nell’ambito della scultura, italiana e non solo (le sue opere conquistarono Degas e urtarono Rodin). Saranno i compagni scapigliati a guidare la sua formazione, le pennellate sciolte e fluide di Cremona e Ranzoni, le opere «incompiute» di Grandi, lo spingeranno a superare quello stile accademico e di maniera imparato sui banchi di Brera. Nasce così la poetica del «non finito», la ricerca di una scultura fatta di luce, di chiaroscuri, di linee suggerite, intuite («Noi non siamo che scherzi di luce»)».