Comunicato stampa – Invito
Il prossimo Mercoledì 18 Dicembre 2019 alle ore 17,45, nella Sede Caritas in Via Vittorio Veneto 11, il Salotto culturale “Prospettiva Persona” ( con patrocinio di Fondazione Tercas, Ministero per i Beni artistici e culturali e per il turismo, Caritas diocesana Teramo-Atri),continua gli incontri “ mercoledì del salotto” con la rubrica Conosciamo l’autore dando attenzione all’opera di Marcel Proustcon un’antologia introdotta e commentata da Antonietta Balmas Caporale
La cittadinanza è invitata
Una proposta letteraria per ripercorrere col grande scrittore francese la strada che lo condusse alla riconquista del “tempo perduto”.
La sua epoca, gli eventi, i personaggi, la volontà etica della recherche.
Figlio dell’alta borghesia parigina (la madre era la figlia di un ricco agente di cambio mentre il padre era rinomato medico), nasce il 10 luglio 1871 ad Auteil, alla periferia di Parigi. L’infanzia dello scrittore si svolge prevalentemente nella capitale francese, con ben poche concessioni alla fuga dalla città, se non durante il periodo estivo, trascorso per lo più presso la dolce residenza dei parenti paterni, a Illiers. E niente come questi momenti di svago potevano essere salutari al piccolo Marcel, affaticato da una salute malferma e fragile, oppresso dalla più tenera età da problemi respiratori, culminati nel primo grave attacco d’asma (disturbo che non lo abbandonerà mai), a nove anni. A ciò si aggiunga una non comune sensibilità interiore, subito colta dall’altrettanto sensibile madre (con cui Marcel instaurò un legame quasi morboso), che lo rendeva schivo e solitario, a dispetto del fratello Robert, certamente più solare e aperto.
Nel 1896 esce finalmente il primo libro dello scrittore “I piaceri e i giorni”; si tratta di una raccolta di novelle, edite in una raffinata edizione che vedeva la prefazione di un mostro sacro delle patrie lettere come Anatole France; allo stesso tempo, però, si dedica anche alla stesura di un grande romanzo, purtroppo incompiuto “Jean Santeuil“, vero e proprio canovaccio per la successiva, gigantesca, “Recherche”. Parallelamente a tutto ciò, non dimentica la prediletta pratica della critica letteraria, svolta con acume e gusto impeccabili.
Lo scoppio della prima guerra mondiale, nell’agosto del 1914, coinvolge e sconvolge il mondo e le amicizie di Proust; alcune delle persone a lui care, tra cui soprattutto Bertrand de Fénelon, muoiono al fronte; il fratello Robert è in prima linea come medico e rischia la vita in più di un frangente. A Parigi, Proust continua a lavorare al suo romanzo, apparentemente estraneo e indifferente alla tragedia che lo circonda, su cui invece lascerà delle pagine stupende ne “Il tempo ritrovato“.
Da qui in poi, la vita sempre più segregata e solitaria di Proust sembra scandita solo dal ritmo della sua opera. I vari volumi escono con regolarità, accolti con attenzione dalla critica. Al riconoscimento e alla fama dello scrittore ha contribuito soprattutto l’assegnazione del premio Goncourt, nel 1918, al libro “All’ombra delle fanciulle in fiore“.
Proust, sempre più isolato, sta terminando la revisione definitiva della “Prigioniera” quando, nell’ottobre del 1922, si ammala di bronchite. Rifiutando qualsiasi assistenza medica, a dispetto delle insistenze del fratello Robert, cerca di resistere agli attacchi della malattia, particolarmente violenti e acuiti dall’asma, e continua la stesura della “Fuggitiva“, che riuscirà a portare a termine. Dopo questo ultimo colpo d’ala si spegne il 18 novembre 1922.
Liberamente tratto da https://biografieonline.it/biografia-marcel-proust.