Comunicato stampa – Invito per 14 e 16 Marzo 2018

 

 

Il prossimo Mercoledì 14.03.2018, ore 17,45, Sala Caritas, via  Vittorio Veneto,11 – Teramo, il Salotto culturale “Prospettiva Persona” (con patrocinio di Fondazione Tercas, Ministero per i Beni artistici culturali e turismo, Ufficio per il progetto culturale  e la Caritas della Diocesi di Teramo Atri),  continua  i mercoledì del salotto con la rubrica  Storia e Letteratura inglese nel cinema dando attenzione  al film” Mustang” di    Deniz Ergüven Gamze, a cura di Luciana Pennelli. Saranno proiettati brani antologici. La cittadinanza è invitata 
 
 


Approfondimento

Il film Mustang (2016) della giovane regista Deniz Ergüven Gamze, candidato premio Oscar come miglior film straniero, è una risposta eroica e coraggiosa all’oppressione di giovani donne in certi contesti sociali e culturali. E’ la storia di cinque giovanissime sorelle orfane di entrambi i genitori la cui voglia di vivere viene guardate sospetto della comunità locale e dei parenti che si occupano di loro. Ben presto la casa in cui vivono si trasforma in una prigione, in una “fabbrica di mogli” dove si combinano matrimoni. Pur subendo pressioni e violenze di ogni tipo, le ragazze, simili a cavalli Mustang difficili o impossibili da domare, riusciranno a sottrarsi alle costrizioni loro imposte (L.P.).

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Venerdì 16.03.2018  alle ore 17,45 il Salotto culturale “Prospettiva Persona” (con patrocinio di Fondazione Tercas, Ministero per i Beni artistici culturali e turismo, Ufficio per il progetto culturale  e la Caritas della Diocesi di Teramo Atri),nei locali  provvisori di Via Vittorio Veneto 11, nella Sala Caritas al primo piano,  a Teramo continua  la rivisitazione della Divina Commedia a cura di Benedetto Di Curzio. Sarà letto e commentato il canto XXVI del Purgatorio.
 

“O tu che vai, non per esser più tardo,
ma forse reverente, a li altri dopo,
rispondi a me che ’n sete e ’n foco ardo. 

” …Farotti ben di me volere scemo:
son Guido Guinizzelli, e già mi purgo
per ben dolermi prima ch’a lo stremo…”
“…Così fer molti antichi di Guittone,
di grido in grido pur lui dando pregio,
fin che l’ha vinto il ver con più persone. 

approfondimento

Il canto ventiseiesimo del Purgatorio di Dante Alighieri si svolge sulla settima cornice, ove espiano le anime dei lussuriosi; siamo nel pomeriggio del 12 aprile 1300, o secondo altri commentatori del 29 marzo 1300. Il personaggio più importante è L’anima di Guido Guinizzelli che espia i suoi peccati in Purgatorio perché se ne pentì prima della morte. Dante, sentendo il nome del poeta che considera il padre suo e degli altri poeti migliori di lui che eccelsero nelle rime amorose in volgare, vorrebbe gettarsi nel fuoco ad abbracciare Guido, anche se non osa farlo; per un buon tratto continua a camminare senza dire nulla, guardandolo con ammirazione e non avvicinandosi alle fiamme. Dopo questa lunga pausa, Dante torna a rivolgersi a Guinizelli con un giuramento che rende credibili le sue parole: il penitente afferma che Dante lascia in lui un ricordo indelebile, che neppure le acque del Lete potranno cancellare, poi chiede a Dante il motivo per cui manifesta tanto affetto per lui. Dante spiega di ammirarlo per le sue poesie, che renderanno preziosi i manoscritti che le contengono finché si userà il volgare.

(S. D’Antonio)