Venerdì 11.05.2018, ore 17,45, Sala Caritas, via Vittorio Veneto, 11 – Teramo, il Salotto culturale “Prospettiva Persona” ( con patrocinio di Fondazione Tercas, Ministero per i Beni artistici culturali e turismo, la Caritas della Diocesi di Teramo Atri), continua il salotto culturale con la Rubrica A 500 anni dalla Riforma, a cura di Emilia Perri con un approfondimento sul tema L’arte nel periodo della Riforma
La cittadinanza è invitata
Approfondimento
La prima metà del 500 in Italia fu contrassegnata da tensioni politiche e guerre quasi ininterrotte, con il conseguente insediamento spagnolo in larga parte della penisola, mentre i principi proteggevano e incoraggiavano le arti di abbellire le città e manifestare così la loro potenza. In campo cattolico nei primi decenni del ‘500 continua la fioritura dell’arte rinascimentale e tutti i sovrani, anche i più piccoli, facevano a gara ad accaparrarsi i migliori artisti del tempo, come Leonardo, Raffaello, Michelangelo – per citare solo i maggiori- . Nel campo delle arti figurative si afferma soprattutto la pittura. Lutero, infatti, è indifferente rispetto alle immagini, che in sé non sono né buone né cattive, ma ne condanna l’uso strumentale; l’arte figurativa è ammessa con alcuni divieti e condizioni. Per Lutero l’arte deve essere devota, sono preferite illustrazioni che richiamano l’antico e il nuovo Testamento Artisti di spicco sono Lucas Cranach, Hans Holbein e Albrecht Dürer. Grande sviluppo ha anche la musica sacra, specie in campo protestante.