Comunicato stampa – Inviti per il 21 e 23 Febbraio 2018

Comunicato stampa – Inviti

 

Il prossimo Mercoledì 21.II.2018, ore 17,45, Sala Caritas, via  Vittorio Veneto,11 – Teramo, il Salotto culturale “Prospettiva Persona” ( con patrocinio di Fondazione Tercas, Ministero per i Beni artistici culturali e turismo, Ufficio per il progetto culturale  e la Caritas della Diocesi di Teramo Atri),  continua  i mercoledì del salotto con la rubrica La fauna marina a cura di Nicola Olivieri, dando attenzione  al tema ” Le conchiglie della costa Abruzzese”

La cittadinanza è invitata

 

Approfondimento

   Le conchiglie costituiscono il sostegno e la protezione di esseri viventi che non hanno scheletro; nei molluschi acquisiscono forme molto diverse a seconda delle classi di appartenenza e sono composte da sostanze organiche unite a carbonato di calcio; sono originate da un organo apposito, il mantello.

Da Martinsicuro a Vasto le ampie e vitali spiagge attrezzate con  calette incastonate nei promontori del sud: la Costa Abruzzese è lo scenario perfetto per imparare a conoscere la varietà delle conchiglie.

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Venerdì 23 Febbraio 2018 alle ore 17,45 il Salotto culturale “Prospettiva Persona”  nei locali  provvisori di Via Vittorio Veneto 11, nella Sala Caritas al primo piano,  a Teramo continua il  Venerdì dantesco, con la lettura del   XXIV canto del Purgatorio,   a cura di Benedetto di Curzio

“La mia sorella, che tra bella e buona
non so qual fosse più, trïunfa lieta
ne l’alto Olimpo già di sua corona”. 
 “O frate, issa vegg’io”, diss’elli, “il nodo
che ’l Notaro e Guittone e me ritenne
di qua dal dolce stil novo ch’i’ odo! 
“Or va”, diss’el; “che quei che più n’ ha colpa,
vegg’ïo a coda d’una bestia tratto
inver’ la valle ove mai non si scolpa. 

  Argomento del Canto

Nell’incipit del ventiquattresimo canto del Purgatorio, Dante è ancora in compagnia dell’amico di gioventù Forese Donati (con il quale scambiò la celebre tenzone poetica) incontrato tra i golosi della sesta cornice nel canto precedente (vv. 37-60). L’occasione diviene per Dante lo spunto per ripercorrere autobiograficamente gli anni giovanili (in particolar modo lo sviamento filosofico e teologico dopo la morte di Beatrice) e anche per tirare le somme dell’esperienza dello Stilnovo; proprio per questo il personaggio con cui si intrattiene Dante è il poeta lucchese Bonagiunta Orbicciani. Segue poi la profezia sulla morte di Corso Donati e la vista di un albero che deriva da quello del Paradiso terrestre di Adamo ed Eva.( S. D’Antonio)