Comunicato stampa-Invito per il salotto culturale del 15 febbraio e Venerdì dantesco del 17 febbraio 2017
Il 15 febbraio 2017 alle ore 18,30 nei locali provvisori di Via N. Palma 31, il Salotto culturale “Prospettiva Persona” (con patrocinio di Fondazione Tercas, Ministero per i Beni artistici culturali e turismo, Ufficio per il progetto culturale della Diocesi di Teramo Atri e Arciconfraternita SS. Annunziata), continuano i mercoledì del salotto con la rubrica ” In Contento ed allegria: Guida all’ascolto dell’opera buffa ” con la presentazione di “Gianni Schicchi” di Giacomo Puccini, a cura di Emilia Perri
Approfondimento Gianni Schicchi è un’opera in un atto di Giacomo Puccini, su libretto di Giovacchino Forzano basato su un episodio del Canto XXX dell’Inferno di Dante (vv. 22-48). Fa parte del Trittico. La prima assoluta ha avuto luogo il 14 dicembre 1918 al Metropolitan di New York.
Trama Gianni Schicchi, famoso in tutta Firenze per il suo spirito acuto e perspicace, viene chiamato in gran fretta dai parenti di Buoso Donati, un ricco mercante appena spirato, perché escogiti un mezzo ingegnoso per salvarli da un’incresciosa situazione: il loro congiunto ha infatti lasciato in eredità i pro¬pri beni al vicino convento di frati, senza disporre nulla in favore dei suoi parenti. Inizialmente Schicchi rifiuta di aiutarli a causa dell’atteggiamento sprezzante che la famiglia Donati, dell’aristocrazia fiorentina, mostra verso di lui, uomo della «gente nova». Ma le preghiere della figlia Lauretta (romanza «O mio babbino caro»), innamorata di Rinuccio, il giovane nipote di Buoso Donati, lo spingono a tornare sui suoi passi e a escogitare un piano, che si tramuterà successivamente in beffa. Dato che nessuno è ancora a conoscenza della dipartita, ordina che il cadavere di Buoso venga trasportato nella stanza attigua in modo da potersi lui stesso infilare sotto le coltri, e dal letto del defunto, contraffacendone la voce, dettare al notaio le ultime volontà. Così infatti avviene, non senza che Schicchi abbia preventivamente assicurato i parenti circa l’intenzione di rispettare i desideri di ciascuno, tenendo comunque a ricordare il rigore della legge, che condanna all’esilio e al taglio della mano non solo chi si sostituisce ad altri in testamenti e lasciti, ma anche i suoi complici. Schicchi quindi declina dinanzi al notaio le ultime volontà, ma quando dichiara di lasciare a Schicchi, ovvero a sé stesso, le cose più preziose, fra cui l’ambita casa di Firenze, i parenti esplodono in urla furibonde, scagliandosi poi contro di lui, che caccia tutti dalla casa, divenuta ora di sua esclusiva proprietà. Fuori, sul balcone, Lauretta e Rinuccio si abbracciano teneramente. Schicchi, contemplando la loro felicità, sorride compiaciuto della propria astuzia, che pure lo condannerà all’inferno.
Venerdì 17 Febbraio 2017 alle ore 18,30 il Salotto culturale “Prospettiva Persona” nei locali provvisori di Via N. Palma 31 a Teramo continua il Venerdì dantesco con la lettura del IX canto del Purgatorio a cura di Benedetto di Curzio
IX Canto del Purgatorio…in sogno mi parea veder sospesaun’aguglia nel ciel con penne d’oro,con l’ali aperte e a calare intesa…
“…Tu se’ omai al purgatorio giunto:vedi là il balzo che ‘l chiude dintorno;vedi l’entrata là ‘ve par digiunto…
“Sette P ne la fronte mi descrisse col punto de la spada e “Fa che lavi,quando se’ dentro, queste piaghe” disse…
Argomento del Canto
Dante si addormenta nella valletta. Sogno dell’aquila (santa Lucia porta dante alla porta del Purgatorio). Incontro con l’angelo guardiano, che incide sette P sulla fronte di Dante. Ingresso in Purgatorio. È la notte tra domenica 10 aprile (o 27 marzo) e lunedì 11 aprile (o 28 marzo) del 1300.
S. D’Antonio