Teramo ha ricordato Paul Ricoeur tre anni dopo
Il 20 maggio 2005 a Chatenay Malabry ( Paris) all’età di novantadue anni il filosofo francese Paul Ricoeur, cittadino onorario della città di Teramo, laureato honoris causa della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo.
La città, memore delle sue presenze e grata per la considerazione che il filosofo le ha dedicato, in collaborazione con il Salotto culturale 2008 della rivista “Prospettiva Persona”, con l’Ufficio Diocesano della cultura, la sezione della Società filosofica, l’Università di Teramo, con il patrocinio della Provincia e della Fondazione Tercas, ha voluto ricordare il filosofo dedicandogli un pomeriggio di studio snello e di qualità.
P. Ricoeur, come ha ricordato il Sindaco Gianni Chiodi aprendo i lavori, è stato molto legato a Teramo. Per la città continuare a ricordarlo significa riconoscere il suo contributo originale di pensiero che dà valore alla persona, senza dimenticare che oltre alla cittadinanza onoraria
∑ ha ricevuto la prima laurea Honoris causa assegnata dalla Facoltà di Scienze Politiche di Teramo
∑ è stato molto studiato e seguito anche sul piano pedagogico didattico, come ha ricordato Antonio Valleriani, che con una equipe ha sperimentato in maniera originale l’apporto dell’ermeneutica nella didattica
∑ ha incoraggiato la realizzazione del Centro Ricerche Personaliste, la nascita della rivista “Prospettiva Persona” di cui ha presieduto il Comitato scientifico da sempre insieme al Comitato scientifico della Università Popolare Medio adriatica.
Dopo i saluti del Sindaco e di altre autorità presenti, la tavola rotonda dal titolo “ Le relazioni interpersonali e la dialettica del perdono” , moderata da Attilio Danese, ha raccolto gli interventi di 7 esperti, di cui 4 teramani ( mons. Seccia, Giorgio, Santarelli e Di Nicola) e 3 venuti da fuori ( Iannotta, Martinengo e Fulci).
Il messaggio che l’attento e numeroso pubblico ha raccolto ha riguardato il delicato fil rouge del difficile rapporto con l’alterità, declinato dalla filosofia comunicazione, dall’etica narrativa, dalla filosofia del linguaggio (letta attraverso la dinamica della traduzione e dell’intreccio delle memorie) e dall’ermeneutica.
Nel mondo postmoderno frammentato e confuso ripartire dell’identità del soggetto in dialogo e dalla comunicazione delle storie che si intrecciano richiede la dialettica tra amore e giustizia, condita di perdono. Una poetica del dono questa, ispiratrice dell’ultimo Ricoeur, maestro costante del Novecento filosofico e testimone significativo per molti che lo hanno conosciuto e apprezzato, tra cui il vescovo di Teramo e Giulia Paola Di Nicola intervenuti alla tavola rotonda con la ricchezza dello studio ma anche dei ricordi dell’amicizia personale.
La Lettera autografa degli inizi del 2005 che ha concluso i lavori sembrava scritta per questa circostanza: «Conservo un ricordo riconoscente del colloquio precedente e dell’accoglienza eccellente che mi fu accordata dalla Università e dalla Città di Teramo…Auguro che l’incontro si svolga in questo spirito di condivisione tra vecchi e nuovi amici»