29 Maggio 2023
Giovanni Crisostomo nel Commento a Matteo afferma, senza mezzi termini: «Non pensare di aver imparato tutto perché hai sentito dire che fu opera dello Spirito Santo; pur sapendo questo, ignoriamo ancora molte cose. Per esempio, in che modo colui che è senza confini può essere contenuto nel seno di una donna? […] In che modo la Vergine partorisce e resta vergine? […] Che egli viene dalla carne della Vergine lo ha mostrato l’evangelista dicendo: “Quello che è generato in lei” e Paolo ha detto: “nato da donna”, chiudendo così la bocca a quanti affermano che Cristo è passato attraverso Maria come attraverso un canale. Se così fosse, che bisogno ci sarebbe stato del seno materno? Se così fosse, Cristo non avrebbe niente in comune con noi, ma la sua carne apparterrebbe ad un’altra carne e non alla nostra stessa pasta. […] Risulta chiaro che Cristo è uscito da noi, dalla nostra stessa pasta, dal seno della Vergine, ma in che modo ciò avvenne non è chiaro. Non cercarlo neppure tu, ma accetta quello che ti viene rivelato»[1].
[1] G. Crisostomo, Commento a Matteo 4,3 in S. Chialà-L. Cremaschi, Detti editi e inediti dei Padri del deserto, Bose, Magnano (BI) 2001, 129.