Pensando a Maria 16 Maggio
Il mistero di Maria scombina le carte degli intellettuali di fronte all’inadeguatezza dei loro approcci filosofico-teologici: seguendo le argomentazioni di sillogismi impostati su una razionalità di stampo greco aristotelico, essi incappano in affermazioni che risultano ugualmente insostenibili e sostenibili senza riuscire a venire a capo delle questioni che si affollano attorno a Maria: Come salvaguardare la differenza di natura tra Dio e la creatura umana? Come è possibile ad una delle creature essere madre del Creatore, alla terra contenere il cielo? Come può la storia della redenzione dipendere da una fanciulla che decide il futuro dell’umanità e l’opera della Trinità? Come può Maria essere concepita Immacolata se l’unico che può liberare dal male non è ancora nato? Perché le viene chiesto di rispondere alla chiamata al Regno prima che il Messia lo annunci? Come poté restare vergine essendo madre? Come può essere associata alla Trinità restando una di noi?
Il profilo di Maria ha avuto bisogno di tempo per chiarirsi progressivamente nella storia. Il linguaggio della teologia è stato obbligato ad esprimersi in modo simbolico-analogico. Per secoli, specie l’Occidente, ha privilegiato l’approccio a Maria attraverso la via veritatis, nello studio e nella catechesi, concentrandosi sulla sua eccezionalità e sulla sua relazione subordinata al Cristo. L’eredità del pensiero greco ha portato a privilegiare la definizione e l’astrazione sulla relazione, la causalità sulle co-variabili, l’omologazione e le differenze sulla reciprocità.
Anche per questo sono serviti secoli di iconografia e tradizioni per arrivare, a metà Novecento, a riconoscere il mistero dell’Assunzione[1].
[1] Molto prima che nella proclamazione di Pio XII del 1950, questa convinzione si trova espressa già nell’iconografia «La dottrina – scrive S. De Fiores – si basa su un testo apocrifo che si fa risalire al VI secolo, al cui interno però si può trovare un nucleo essenziale del II secolo. Si tratta di materiale antichissimo […] già le prime comunità cristiane si interrogavano sulla sorte di Maria […] Un tema su cui i Vangeli tacciono perché sono concentrati su Cristo: e allora, a supplire, arriva la fede dei primi cristiani» (S. De Fiores, Maria sintesi di valori. Storia culturale della mariologia, San Paolo, Cinisello Balsamo 2005).