La politica della nonna

La politica della nonna

di

Lucia Pompei, aspirante nonna

https://www.centropersonalista.it/tenda/2011/10/n10_1211.pdf

A scanso di equivoci, dico subito che la nonna, se non altro virtuale, sono

io, e che vado in cerca di nipoti e affini, discretamente istruiti ed informati,

che mi spieghino dove sbaglio.

Io la politica la vedo così: dunque, il re non andava bene ,uno solo a decidere,

scelto non per meriti, ma per discendenza; stessa cosa per gli aristocratici,

magari anche saggi, ma sempre troppo pochi e lontani dalla vita

reale; Dio ci scampi poi dagli “uomini forti” , condottieri,dittatori e simili,

non resta che l’ultima frontiera, la più recente, cioè la democrazia moderna

.È senz’altro un sistema infallibile perché tutti possono dire la loro, tutti

uguali davanti alla legge, giù i tiranni, via i cattivoni prepotenti, viva il sistema

parlamentare!

Ma….accidenti…c’è qualcosa che non va…le leggi scomode non le vuole

nessuno, siamo tutti liberi, per la miseria, guai a chi ci pesta i piedi, se qualche

politico non piace, non è necessario ammazzarlo, come accadeva ai re

ed ai dittatori, basta non votarlo più, e amen.

E poi, uffa, questa democrazia chiede sempre soldi a chi ne ha pochi,

meglio che li sganci quello del terzo piano, che è di sicuro il più ricco del

palazzo, o la signora madama della casa di fronte, col marito professionista.

Le cose non vanno niente bene, forse abbiamo combinato un casino…dicono

che lo Stato rischia grosso, non c’è produzione, siamo pieni di debiti,

bisogna fare dei sacrifici, ma chi se la sente?

Nemmeno i politici sanno come cavarsela, mi sa che se la fanno sotto al

pensiero di fare riforme impopolari e perdere così i voti degli elettori traditi…

Beh, una trovata l’hanno escogitata, una furbata pazzesca, che non si

è mai sentita, non l’avevano pensata nemmeno la buonanima di Platone, né

Aristotele e gli altri sapientoni : scaricare il lavoro sporco su quattro ragionieri

incaricati di fare quello che la politica non può imporre senza suicidarsi,

e poi tanti saluti, qualche regaluccio e tutti a casa, come prima.

Eccoli, dignitosi, pacati, scrupolosi contabili con nelle borse il futuro dell’impiegato

di terzo livello, del pensionato sociale, della famigliola di bottegai,

del metalmeccanico in cassa integrazione!

E chi guida la compagine ? Come con geniale umorismo ha detto Vaime

giorni fa in TV, citando un vecchio marchio di sartoria, è lui, l’uomo Facis,

il professore dal vestito grigio, il Monti abiti-belli abiti-pronti che tutto

compunto e compreso del ruolo, sta sparandoci una terrificante ma ,pare,

necessaria raffica di tasse, spese, balzelli, addizionali, fermo- immagine

delle pensioni, eccetera.

Ma non sono, più o meno, le stesse pensate di vent’anni fa? Allora ripulirono

per bene le tasche dei piccoli risparmiatori, quelli con una casa d’abitazione

e qualche soldino nel contocorrente, facendo però finta di prendersela con

gli, immagino, numerosissimi possessori di cavalli, panfili, aerei granturismo,

cani da combattimento, castelli sulla Loira…Ed ignorando, sicuramente per

distrazione, l’esercito di funzionari, avvocati, consulenti, primari fuori, dentro

e intorno alle mura, commercialisti, assicuratori, grossisti, imprenditori, baroni

di ogni settore, ai quali, se non la frode, si poteva comunque imputare un

reddito annuo assolutamente stratosferico rispetto alla media nazionale degli

altri italiani, certamente non tanto più imbecilli di loro.

Oggi provo la stessa, sgradevole sensazione di essere stata vessata oltre il

giusto, oltre misura, sia pure per il bene della patria, cioè, in parole povere,

di essere stata fregata…

Ma c’è una differenza che mi toglie il sonno, stavolta non so con chi prendermela,

non ho proprio capito con chi, perciò, cari, eventuali nipoti e affini,

vi prego, illuminatemi, dove sto sbagliando? Cosa mi sfugge?

Lucia Pompei, aspirante nonna