Pensando a Maria 15 Maggio 2023
Assolutamente inedito quel che sta per accadere a Maria: sarà sposa e vergine, realizzando così la comunione tra due vocazioni, che apparentemente si escludono. Sentendosi interiormente legata dell’Onnipotente, Maria è distaccata da tutto, pronta a qualunque cosa le venga richiesta. Il suo cuore batte all’unisono con ciò che il buon Dio le chiede, certa che Egli concede la grazia in conformità alla chiamata. Non potrebbe fare diversamente che essere fedele a Colui che ama e che non l’abbandonerà. Salta alla mente l’intuizione greca – che S. Weil considera intuizione precristiana – del rapporto tra Elettra e Oreste. Elettra è fedele a Oreste anche quando egli è assente e presumibilmente morto, perché è certa che non esiste altro al mondo meritevole del suo amore: «Ella ama di più l’assenza di Oreste, che la presenza di qualsiasi altra cosa»[1]. È chiara l’allusione alla Maddalena, che piange inconsolabile presso la tomba vuota e dunque alla fede quando Dio è assente.
In Maria si realizza una Nuova Genesi (cf Mt1, 1-18) e la realtà tutta viene rivoluzionata: «L’arco dei forti s’è spezzato, ma i deboli si sono rivestiti di vigore.I sazi si sono venduti per un pane, hanno smesso di farlo gli affamati. La sterile ha partorito sette volte e la ricca di figli è sfiorita» (1Sam 2, 4-5).
[1] Cf S. Weil, Attente de Dieu, Fayard, Paris 1966, 212, abbrev. AD. (tr. it. L’attesa di Dio, Casini, Roma 1954, e Attesa di Dio, Rusconi, Milano 1972).