Tagli agli stipendi dei parlamentari e al personale in servizio sono stati decisi da Camera e Senato nella riunione che hanno avuto i due presidenti Gianfranco Fini e Renato Schifani con i questori dei due rami del parlamento.
Al termine della riunione e’ stato diffuso un comunicato congiunto sulle decisioni concordate.
”Si e’ svolto questo pomeriggio a Montecitorio un incontro tra il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, e il Presidente del Senato della Repubblica, Renato Schifani, assieme ai Vicepresidenti che presiedono i rispettivi Comitati per gli Affari del personale e ai Questori.
Secondo quanto convenuto le misure di riduzione della spesa riguarderanno i seguenti ambiti: a) trattamento economico dei parlamentari; b) trattamento retributivo del personale in servizio e trattamento di quiescenza; c) stanziamenti di bilancio a carattere non vincolato. Tutte le decisioni da assumere nelle materie indicate saranno definite d’intesa tra i competenti organi dei due rami del Parlamento”.
Sembra una buona notizia, ma cosa decideranno poi nella loro autonomia Camera e Senato?
Le altre voci dei privilegi nessuno li tocca:
Prendiamo ad esempio i Senatori: la Camera doppione che si vorrebbe trasformare in Camera delle regioni.
Attingiamo notizie dal loro sito : http://www.senato.it/composizione/21593/132051/genpagina.htm
- La diaria ammonta a 4.003,11 euro mensili.
- Il contributo mensile di 4.678,36 euro, in parte (35% pari a 1.637,43 euro) erogato direttamente al Senatore ed in parte (65% pari a 3.040,93 euro) erogato al Gruppo parlamentare di appartenenza.
- Spese di trasporto e spese di viaggio I Senatori usufruiscono di tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale.
Per i trasferimenti dal luogo di residenza a Roma, è previsto un rimborso spese forfettario, il cui ammontare annuo è pari a 15.379,37 euro, per il Senatore che deve percorrere fino a 100 km per raggiungere l’aeroporto o la stazione ferroviaria più vicina al luogo di residenza, ed a 18.486,31 euro se la distanza da percorrere è superiore a 100 km. - 4. Spese telefoniche. I Senatori dispongono di una somma annua di 4.150 euro per le spese telefoniche, inclusi i servizi di connettività.
- E’ previsto il rimborso delle spese sanitarie ai Senatori e ai familiari
- Assegno di solidarietà (a fine mandato)
- 7. Assegno vitalizio. Anche in questo caso, il Senatore versa mensilmente una quota – l’8,6 per cento, pari ora a 1.032,51 euro, piu il 2,15 per cento, come quota aggiuntiva per la reversibilità, pari a 258,13 euro – della propria indennità lorda, che viene accantonata per il pagamento degli assegni vitalizi, come previsto da un apposito Regolamento approvato dal Consiglio di Presidenza.
In base alle norme contenute in tale Regolamento, recentemente modificato, il Senatore cessato dal mandato riceve il vitalizio a partire dal 65° anno di età, purché abbia svolto il mandato parlamentare per almeno 5 anni. Il limite di età è ridotto di 1 anno per ogni anno di mandato oltre il quinto, fino al limite inderogabile di 60 anni.
Ancora qualche domanda:
Quanto costano i ristoranti di senato e camera l’anno?
Solo 10 milioni di euro
Quanto costano i voli blu ogni anno?
70 milioni di euro
Abbiamo preso l’esempio dei Senatori, ma regole analoghe valgono per i Deputati e per i Consiglieri regionali in quote percentuali ( variano da Regione a Regione)
Bisogna tagliare, e anche l’Italia comincia a pensarci sul serio. Si parla di 25 miliardi in due anni. Sono tanti, forse ne servirebbero di più. Se è vero – come è vero – che la Francia fa una manovra da 100 miliardi di euro e la Germania da 80 miliardi.
Ma torniamo ai tagli per le allodole. Di quanto tagliano gli stipendi degli addetti alla Camera e al Senato e a tutti gli 800 mila che in Italia vivono di politica?
Un consigliere parlamentare al Senato ha un super superstipendio: 3.096 euro netti al mese per quindici mensilità, più indennità e benefit vari
Per gli stipendi del personale nel 2009 la Camera ha speso 247 milioni e 756.000 euro. Circa sedici milioni sono serviti per le varie indennità (di incarico, di missione, di rischio).
Lo stipendio per il gradino più basso – operai, autisti, inservienti, barbieri – parte da 33.000 euro lordi l’anno, ma al termine della carriera arriva a 135.000 euro.
Ci sono documentaristi che prendono oltre 250.000 euro lordi l’anno e consiglieri parlamentari che sfiorano i 350.000.
Stessa situazione al Senato, dove nel 2009 il personale è costato 141 milioni di euro.
Possiamo accontentarci della laconica dichiarazione dei presidenti delle due Camere?
Che dire poi degli annessi e connessi?.
Basti ricordare i problemi della “Cricca romana”
So0lo qualche citazione. In una testimonianza resa pubblica nel marzo del 2010 sul sito della rivista «Abitare» della quale è direttore, l’architetto Stefano Boeri confessa di non essersi accorto di niente.
Nel frattempo i costi andavano in orbita senza che nessuno, in Sardegna, ma soprattutto a Roma, facesse una piega: da 200 milioni di euro si arrivò in un batter d’occhio a 327 milioni. Un rincaro mostruoso dovuto, afferma Boeri, «alle maggiorazioni già previste nell’appalto. Parliamo del 57% di aumenti dei compensi, già stabiliti, per le difficoltà dovute all’urgenza, il fatto che si lavorava su un’isola, i turni continui, il rispetto dei tempi…».
Vediamo se abbiamo capito bene: le imprese che si sono aggiudicate i lavori del G8 alla Maddalena a un determinato prezzo, evidentemente comprensivo come in ogni appalto anche del costo aggiuntivo di tutti quei problemi, si sono viste riconoscere, per contratto, una maggiorazione di quasi il 60% dell’importo proprio a causa di quei problemi. Per farla breve, è come se l’«urgenza» fosse stata pagata due volte.
Di che cosa si trattava? Era «la struttura di Angelo Balducci, che aveva in mano tutto». I tecnici dell’Unità di missione, racconta il progettista delle opere del G8, «giravano, con occhiali Ray-Ban, in Audi e Bmw e avevano affittato ville sulla costa. A quanto ne so gli stipendi erano alti, assolutamente incommensurabili rispetto ai nostri». E con ogni probabilità anche rispetto a quelli della Protezione civile.
Un vero e proprio corpo separato. Una specie di «Protezione civile deviata» che dipendeva, sì, da Guido Bertolaso, ma operava con regole proprie: in campi che con la Protezione civile vera e propria non c’entrano un fico secco.
Nella Cricca romana i familiari sono essenziali.
C’entrano, le mogli, più di quanto si possa immaginare. C’entrano anche i figli. Balducci ne ha due. Il secondo si chiama Filippo e con l’appaltatore del G8 Diego Anemone ha rapporti personali e diretti, che si intrecciano, anche con la struttura della Protezione civile per i Mondiali di nuoto Roma 2009, a capo della quale c’era suo padre Angelo.
Nella Cricca gli intrecci con la politica, con il potere massonico, con quello religioso sono frequenti e ne abbiamo già sentito parlare nell’ultimo mese: dalle case comperate a buon mercato da Scajola e Lunardi agli affitti di favore e alle svendite dei palazzi di Propaganda Fide, ecc.
Cosa resta al cittadino colpito dal sentire cifre iperboliche lontane mille miglia dal suo tenore di vita? Deve rassegnarsi a contribuire per non far la fine della Grecia? Deve fare la rivoluzione? Cosa resta da fare? Il sindacato propone lo sciopero generale, ma anche qui cosa viene ridotto dalla Finanziaria ai sindacati?
L’on. Franceschini ripete “Sono sempre i soliti a pagare”: non mi pare che sia “persona solita”, non fa parte anch’egli della casta per diritto di famiglia (suo padre era onorevole)?
Perché questa maggioranza che ha 100 voti in più non taglia sul serio dai 90.000 euro in su? Perché insieme all’opposizione non danno una volta per tutte un segnale alla gente? Senza eccezioni: politici, militari, giornalisti, magistrati, ambasciatori, sindacalisti, top manager, banchieri, professori Universitari, uscieri delle due Camere, staff dei presidenti, dei politici in genere, esperti di varia natura, incarichi esterni?
Perché non aboliscono le comunità montane, i consorzi, gli Enti inutili, le province?
Perché, invece di rinnovare i parchi auto blu non le dimezzano e poi non le affittano in leasing tutto compreso ( La Corte dei conti ha ridotto i costi del 50%), incrementando il carsharing ad emissioni pulite?
Ma qui si aprirebbe una voragine di risposte che preferiamo lasciare ai lettori