Caro Gesù Bambino

Letterina di Natale

Caro Gesù B.,

Che spettacolo desolante vedere il Centro di Roma, addobbato per festeggiarti,

distrutto dalla furia di violenti, cuor di coniglio accuratamente celati dietro le

loro maschere, vigliacchi incapaci di assumersi le responsabilità delle loro azioni,

chiamati a raccolta nell’arena dei gladiatori, con rispetto per i gladiatori

che combattevano a viso aperto. Erano 2000 quelli provenienti dai centri sociali,

‘guerriglieri urbani’ di professione arrivati per provocare scontri contro il

governo, oscurando così anche la pacifica manifestazione degli studenti.

Intanto nel Palazzo se le davano (metaforicamente e non): interventi durissimi,

urlati e volgari, fatti per aizzare le masse, risse sfiorate… L’impazienza di

qualcuno e la voglia di molti di far finalmente fuori il nemico B. erano troppo

forti perché il clima fosse disteso e dialogante: finalmente era arrivata l’ora

di dare la spallata anticipata al governo del ‘tiranno’. Ma l’odio oscura le

menti, si sbagliano i calcoli e chi non sa stare ancora alle regole dei numeri

subisce scacco! Eppure sarebbe bastato avere pazienza, la virtù della politica

e della saggezza umana(“in patientia vestra possidebitis animas vestras). Si

sono aggregati gli oppositori datati, ‘i magnifici tre’ (senza un’ idea in comune,

salvo “ il fattore B”), i tribuni della plebe, (ma la plebe a volte ragiona più

dei tribuni né condivide il livore da curva nord del capo-tribuno), hanno convocato

gli studenti (più di ventimila) con il pretesto della riforma

dell’Università e i centri sociali: ‘cavalcando’ le terrazze della protesta e gli

appelli plebiscitari della vigilia, nella manifestazione di San Giovanni, aspettavano

turisti per un picnic a Montecitorio? Troppo comodo poi esprimere solidarietà

agli oltre cinquanta tra poliziotti e forze dell’ordine feriti, il fatto è che

nessuno si è preoccupato della possibile guerriglia urbana che sarebbe scoppiata

ad hoc per il colpo finale (la sfiducia): meglio prevenire che curare! Pur

facendo profezie da Cassandre mediatiche il giorno prima hanno avuto il sentore

della sconfitta e non sono stati in grado di mettere a punto un programma

alternativo e nessuna progettualità per il futuro convincenti. Deputati e

popolo hanno intravisto il disastro di una crisi al buio, perciò hanno votato a

favore del governo.

Caro Gesù B., ora si ricomincia da tre e la questione è seria. Noi non vogliamo

galleggiare ma vorremmo nuotare ed approdare a sponde sicure. Ti chiediamo

di illuminare chi ci guida affinché abbia il coraggio di dare qualche

segnale significativo: togliere i privilegi a questa ‘casta’ che continua a dare

spettacoli imbarazzanti per gli italiani e per gli stranieri, dimezzare il numero

dei Parlamentari (o meglio Parlisti?) e le laute loro prebende, eliminare

enti-carrozzoni…

Sono poca cosa rispetto al miliardo di euro al giorno di debito che si accumula,

eppure farebbe bene a tutti, anche a coloro che hanno auspicato la continuazione

del governo e con moderazione hanno atteso l’esito dei risultati. Non

abbiamo stappato spumanti: siamo invece preoccupati per questa Italia incapace

di esprimere veri valori e comportamenti esigenti. L’ideale sarebbe avere

una coincidenza reale tra dire e fare,tra comportamento pubblico e privato ma

non trovando la perfezione, se non nei santi, la logica del minor male prevale

e “le buone leggi , rispettose del bene comune, sono da preferire anche se sono

fatte da persone riprovevoli nei comportamenti privati”.

Politikon