Lunedì 9 gennaio riprendono gli incontri al Salotto Culturale

 

 Comunicato stampa

Lunedì 9.I. 2012, ore 17,45  presso la Sala “Prospettiva Persona” riprendono gli Incontri del Salotto Culturale  in Via N. Palma, 33 – Teramo   

 

L’incontro del prossimo  fa perno sul tema della preziosità della pianta dell’Olivo. Il relatore il dott. Pagliuca illustrerà  i benefici effetti che questa pianta   ha apportato e apporta alle  popolazioni mediterranee.

La cittadinanza è invitata

 

Approfondimento

http://www.alice.tv/articolo/olio-di-oliva

L’ulivo, un albero sempreverde, un albero mediterraneo, un albero che dona all’uomo un frutto straordinario. Già dai tempi antichi l’uomo ha acuito il suo ingegno e ha inventato il modo per trarre da quel piccolo frutto un prezioso succo: l’olio.
Una grande storia è quella del piccolo frutto dell’ulivo, una pianta antica e generosa che ha seguito passo passo la vita degli uomini.
Il monte Oliveto, coltivato a ulivi, ha in sé un suo arcano significato. Il ramo di ulivo era comunemente simbolo di pace: quella pace che Cristo sarebbe venuto a portare fra gli uomini, ricomponendo il lungo dissidio che li separava da Dio. E, inoltre, l’olio, spremuto dall’oliva, simboleggia l’unzione dello Spirito che Cristo, ricongiunto col Padre, avrebbe mandato ai discepoli, perché li rendesse capaci di affrontare quelle cose che solo un istante prima di quell’unzione non sarebbero stati in grado di reggere. Da “Nell’ orto degli ulivi” di Tommaso Moro.
L’ulivo ha segnato simbolicamente gli eventi dell’umanità. E’ la sintesi di un mito e di una tradizione di millenni, una storia sacra e profana, un grande simbolo di pace.
Si racconta che un giorno gli alberi si adunarono per eleggersi un re che regnasse su di loro, dicendo all’ulivo: regna su di noi. E l’ulivo rispose: come potrò rinunciare al mio olio con cui si onora il Signore e si cibano gli uomini, per regnare sugli altri alberi?
E’ di ulivo il ramoscello che la colomba porta nel becco sull’arca di Noè per annunciare la fine del diluvio universale.
Dal libro della Genesi
Trascorsi quaranta giorni, Noè aprì la finestra che aveva fatto nell’arca e fece uscire un corvo per vedere se le acque si fossero ritirate. Esso uscì andando e tornando finché si prosciugarono le acque sulla terra. Noè poi fece uscire una colomba, per vedere se le acque si fossero ritirate dal suolo; ma la colomba, non trovando dove posare la pianta del piede, tornò a lui nell’arca, perché c’era ancora l’acqua su tutta la terra. Egli stese la mano, la prese e la fece rientrare presso di sé nell’arca. Attese altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall’arca e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra. Aspettò altri sette giorni, poi lasciò andare la colomba; essa non tornò più da lui.
L’anno seicentouno della vita di Noè, il primo mese, il primo giorno del mese, le acque si erano prosciugate sulla terra”.

Ma anche simbolo della bellezza, del vigore e della fertilità.
Canto delle ascensioni
Beato l’uomo che teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Vivrai del lavoro delle tue mani,
sarai felice e godrai d’ogni bene.
La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa.
Così sarà benedetto l’uomo
che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion!
Possa tu vedere la prosperità di Gerusalemme
per tutti i giorni della tua vita.
Possa tu vedere i figli dei tuoi figli.
Pace su Israele!