Doremi- Incursione nel mondo dei compositori: L.V. Beethoven mercoledì 13 novembre

 

Comunicato stampa

Mercoledì 13.11.2013 ore 17,45  presso la Sala “Prospettiva Persona”, nuovo appuntamento del Salotto Culturale XII edizione (patrocinio FondazioneTercas), in Via N. Palma, 33 – Teramo.

Durante la serata Do-Re-Mi. Incursione nel mondo dei compositori, dedicata a Ludwig van Beethoven  si parlerà del Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra, composto nel 1800 e formato dai seguenti movimenti:

  1. Allegro con brio (507 battute in 4/4)
  2. Largo (89 battute in 3/8, Mi maggiore)
  3. Rondò: Allegro (463 battute in 2/4)

La prima assoluta fu a Vienna il 5 aprile del 1803, con Beethoven stesso al pianoforte e sotto la direzione di Ignaz von Seyfred.

A 210 anni dalla prima esecuzione saranno illustrati e ascoltati dei brani commentati e scelti da Benedetto di Curzio.

APPROFONDIMENTO:

Il primo movimento si apre con un tema fortemente assertivo in do minore (ripetuto subito dai legni in sol maggiore) che in diverse tonalità maggiori o minori si ripresenta per tutto il primo tempo. A questo tema se ne affianca un altro, ripetuto prima in mi bemolle maggiore (tonalità relativa di do minore) e poi in do maggiore, meno incisivo del precedente e più cantabile. All’inizio esso è proposto dal clarinetto, poi viene ripetuto ad alternanza prima dal pianoforte e poi dagli archi accompagnati dai legni. Dopo la proposta dei temi principali da parte dell’intera orchestra, con una serie di scale in do minore melodica entra il pianoforte.

Il secondo movimento è un largo in mi maggiore. Il pianoforte espone il tema principale cui un altro fa seguito suonato dall’intera orchestra. Dopo di ciò il esso esporrà un motivo ricco di arpeggi e scale di terze accompagnato da un’orchestra quasi silenziosa. I due temi iniziali vengono ripetuti con alcune variazioni verso la conclusione del brano. Il movimento si conclude con arpeggi in mi maggiore eseguiti prima dal pianoforte e poi dall’orchestra e con un solenne accordo di tonica dell’orchestra.

Il terzo movimento è un allegro, grazioso, quasi spiritoso. Il pianoforte espone il tema principale in do minore poi ripetuto dall’orchestra e da se stesso, con dovute modifiche, in mi bemolle maggiore, intervallandone le esecuzioni con piccolissime cadenze. A metà Beethoven inserisce un tema in la bemolle maggiore in cui prevale l’uso dei clarinetti, mentre il piano, eccezion fatta per alcuni punti, tace o trilla sul mi bemolle. Dopo l’ultima delle tre cadenze (usate come intervallo tra i pezzi del movimento), viene eseguita la parte finale in do maggiore. I violini, giocando cromaticamente con i flauti, propongono un tema che poi sarà il pianoforte a concludere fino a terminare con una serie di cadenze perfette nel classico ictus maschile femminilizzato beethoveniano”.