La liberazione della giornalista italiana Cecilia Sala, detenuta in Iran dal 19 dicembre 2024, è avvenuta l’8 gennaio 2025 grazie a un intenso lavoro diplomatico e di intelligence da parte del governo italiano. Home
Alcune fonti suggeriscono che l’arresto di Sala possa essere stato una ritorsione per l’arresto in Italia dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedini-Najafabani, accusato dagli Stati Uniti di traffico di tecnologia bellica. Vanity Fair Italia
Tuttavia, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha dichiarato che i due casi sono separati. Corriere Video
La liberazione di Sala è stata possibile grazie a un “gioco di squadra” tra governo, intelligence e diplomazia italiana, con un ruolo di primo piano svolto dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Home
Nonostante le speculazioni, non ci sono prove concrete che colleghino direttamente la liberazione di Sala con la situazione di Abedini.
Le autorità italiane hanno mantenuto una posizione di riserbo sulle dinamiche precise che hanno portato al rilascio della giornalista, sottolineando l’importanza della discrezione in operazioni diplomatiche di tale delicatezza.
In sintesi, mentre esistono ipotesi su possibili collegamenti tra i due casi, le informazioni ufficiali indicano che la liberazione di Cecilia Sala è il risultato di un’efficace azione diplomatica italiana, senza un legame diretto con la situazione di Mohammad Abedini-Najafabani.