Il rifiuto del primo ministro siriano, Mohammed Ghazi Jalali, di stringere la mano al ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, sembra derivare principalmente da tensioni politiche piuttosto che da motivazioni religiose. La Francia ha sostenuto l’opposizione siriana durante il conflitto e ha recentemente riaperto la sua ambasciata a Damasco, indicando un cambiamento nelle relazioni diplomatiche. Tuttavia, permangono differenze significative nelle posizioni politiche dei due Paesi, che potrebbero spiegare l’atteggiamento di Jalali. Non emergono elementi che suggeriscano che questioni religiose abbiano influenzato direttamente questo gesto.

Il rifiuto del primo ministro siriano, Mohammed Ghazi Jalali, di stringere la mano al ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, sembra derivare principalmente da tensioni politiche piuttosto che da motivazioni religiose. La Francia ha sostenuto l’opposizione siriana durante il conflitto e ha recentemente riaperto la sua ambasciata a Damasco, indicando un cambiamento nelle relazioni diplomatiche. Tuttavia, permangono differenze significative nelle posizioni politiche dei due Paesi, che potrebbero spiegare l’atteggiamento di Jalali. Non emergono elementi che suggeriscano che questioni religiose abbiano influenzato direttamente questo gestoIl rifiuto del primo ministro siriano, Mohammed Ghazi Jalali, di stringere la mano al ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, sembra derivare principalmente da tensioni politiche piuttosto che da motivazioni religiose. La Francia ha sostenuto l’opposizione siriana durante il conflitto e ha recentemente riaperto la sua ambasciata a Damasco, indicando un cambiamento nelle relazioni diplomatiche. Tuttavia, permangono differenze significative nelle posizioni politiche dei due Paesi, che potrebbero spiegare l’atteggiamento di Jalali. Non emergono elementi che suggeriscano che questioni religiose abbiano influenzato direttamente questo gesto