L’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha riacceso il dibattito sulla guerra tra Russia e Ucraina. Durante la campagna elettorale, Trump ha promesso di porre fine al conflitto rapidamente, dichiarando di poterlo fare entro 24 ore dall’insediamento. Queste affermazioni hanno suscitato reazioni contrastanti a livello internazionale.
Reazioni internazionali:
- Russia: Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, ha indicato Trump come la persona in grado di porre fine alla guerra, confidando nella sua capacità di agire pragmaticamente. ( HuffPost Spagna)
- Ucraina: Il presidente Volodymyr Zelensky ha espresso fiducia nel fatto che Trump possa contribuire a terminare il conflitto, pur riconoscendo la complessità del processo. (HuffPost Spagna)
Proposte di pace:
Secondo alcune fonti, l’entourage di Trump starebbe elaborando un piano di pace che prevede:
- Cessate il fuoco: Congelamento del conflitto sulle linee del fronte attuali.
- Territori contesi: Possibile riconoscimento del controllo russo su alcune aree occupate, con discussioni sulle frontiere.
- Neutralità dell’Ucraina: Garanzie che Kiev non entrerà nella NATO per un periodo prolungato.
Tuttavia, l’attuazione di tali proposte presenta sfide significative, tra cui l’accettazione da parte dell’Ucraina e la definizione di meccanismi di sicurezza efficaci. (Financial Times)
Preoccupazioni e critiche:
Alcuni analisti temono che le proposte di Trump possano portare a una “pace non desiderata” per l’Ucraina, costringendola a concessioni territoriali significative. Inoltre, vi sono dubbi sulla capacità di Trump di mediare efficacemente tra le parti, considerando le sue precedenti posizioni favorevoli alla Russia. (HuffPost Spagna)
Conclusioni:
L’approccio di Trump alla guerra in Ucraina potrebbe segnare un cambiamento significativo nella politica estera degli Stati Uniti. Tuttavia, la complessità del conflitto e le diverse posizioni delle parti coinvolte rendono incerto l’esito di eventuali negoziati promossi dalla nuova amministrazione.
Cosa ne pensano i no-vax?
Durante la pandemia di COVID-19, alcuni gruppi NoVax hanno manifestato posizioni favorevoli alla Russia nel contesto della guerra in Ucraina. Questa convergenza tra movimenti NoVax e sentimenti pro-Putin è stata osservata in diverse occasioni:
- Sostegno a Putin: Alcuni esponenti NoVax hanno espresso supporto per le azioni di Vladimir Putin, sostenendo che la guerra in Ucraina sia una messa in scena orchestrata dall’Occidente.( Mediaset Infinity)
- Manifestazioni pubbliche: In eventi come quello tenutosi a Padova, i partecipanti NoVax hanno dichiarato apertamente il loro appoggio alle azioni russe in Ucraina, affermando che “Putin fa bene a fare quello che fa”. (Fanpage)
- Teorie complottiste: All’interno di gruppi NoVax, sono emerse teorie che collegano la guerra in Ucraina a complotti globali, suggerendo che l’Ucraina rappresenti un male imposto dal nuovo ordine mondiale, e che una vittoria di Putin significherebbe una sconfitta per leader occidentali come Draghi, Macron e von der Leyen. (Il Fatto Quotidiano)
Queste posizioni riflettono una tendenza a diffidare delle istituzioni e a sostenere narrative alternative, spesso in contrasto con le informazioni ufficiali. È importante notare che tali opinioni non rappresentano l’intero movimento NoVax, ma evidenziano una sovrapposizione tra scetticismo verso le istituzioni sanitarie e supporto per narrative pro-Russia.
Fonti: Oltre quelle citate nel corso dell’articolo un riferimento necesssario è relativo
alla IA di Chatgpt24 di cui ci siamo avvalsi.