Mercoledì 2 Marzo 2022 alle ore 17,30 nella Sede Caritas di Via Vittorio Veneto 11, a Teramo, la stagione invernale del Salotto culturale
“Prospettiva Persona” 2022 (patrocinio MIC e Fondazione Tercas), insieme con l’UPM, propone l’ascolto attivo
di Franz Schubert – Messa n. 6 in mi bem. magg. D.950 per soli, coro e orchestra.
Il momento di ascolto meditativo si pone in sintonia con tutto il mondo, variamente credente, che aderisce all’invito di papa Francesco
a dedicare questo Mercoledì delle Ceneri alla preghiera e al digiuno per impetrare la pace.
La cittadinanza è invitata
Approfondimento. Composta da Schubert tra giugno e luglio 1828, l’anno della sua morte, su richiesta dell’amico Michael Leitermeyer, direttore del coro della chiesa parrocchiale di Alsergrund, la Messa in mi bemolle maggiore D.950 si rivela un grande capolavoro dalle caratteristiche molto personali. L’opera, dal respiro sinfonico, colpisce sia per le sue proporzioni grandiose, sia per l’impostazione prevalentemente corale, sia per il testo latino manipolato da Schubert a suo piacimento con tagli, aggiunte e iterazioni. La Messa è suddivisa nelle sei parti dell’”Ordinarium Missae”:
Kyrie. La tecnica compositiva è basata sulla contrapposizione di singoli gruppi strumentali, a poco a poco riuniti. Gli archi, i legni e gli ottoni si alternano per esprimere simbolicamente il mistero della Trinità. La solenne invocazione al Padre, il primo Kyrie eleison, si risolve in una tenera preghiera al Figlio nel Christe eleison, e poi diventa una supplica allo Spirito Santo nel secondo Kyrie eleison, che musicalmente è la sintesi dei due precedenti.
Gloria. Si articola in tre parti, di cui quella centrale è ampia e in tempo “Andante con moto”, e la terza è formata dalla grande fuga su “Cum sancto spiritu”. Schubert alterna momenti di festosa esultanza a episodi di raccoglimento interiore, e gradatamente, predispone il passaggio alla poderosa e monumentale fuga.
Credo. Si ha l’impressione di un minore rilievo rispetto alle altri parti della Messa. La parte iniziale, Credo in unum Deum, molto composta dal punto di vista espressivo, è seguita da un Andante dove “Et incarnatus est”, è affidato, con entrate successive, ai singoli cantanti. Sulle parole “Et resurrexit”, si sviluppa una intensa polifonia, chiusa dal trionfale “Amen”.
Sanctus. La triplice intonazione del Sanctus si amplifica con il supporto dei violini verso l’alto e dei violoncelli e contrabbassi, in moto contrario; la piena espansione sonora è raggiunta sul “Pleni sunt coeli et terra gloria Ejus”.
Benedictus. Atmosfera serena, dialogo tra Coro e solisti; un momento pacato sul quale prorompe l’”Osanna in excelsis”.
Agnus Dei. Schubert elabora un tema in cui riprende il soggetto iniziale della Fuga in do diesis minore del Clavicembalo Ben temperato di J.S. Bach; il testo è suddiviso in una duplice ripetizione che contrappone l’”Agnus Dei qui tollis peccata mundi” al “Dona nobis pacem”, dove al coro si aggiungono i solisti. Brusca irruzione di toni drammatici prima dell’”Andantino” per coro e orchestra che chiude sull’invocazione “dona nobis pacem”.( https://diesisebemolle.wordpress.com/2012/06/15/schubert-messa-in-mi-bem-magg-d-950/).