Salotto culturale “Le donne …all’opera”, con esempi tratti da La Traviata di G. Verdi lunedì 2 maggio ore 17,45

Comunicato stampa

Lunedì 2 maggio 2011 alle ore 17,45  riprendono le attività  del Salotto culturale 2011, patrocinato dalla Fondazione Tercas, dal Comune di Teramo, dalla Regione Abruzzo, dall’Ufficio cultura della Diocesi di Teramo-Atri e dall’Arciconfraternita della SS. Annunziata.

La serata  sarà incentrata sul  tema “Le donne …all’opera”, con esempi tratti da La Traviata di G. Verdi.

Introduzione  e commenti  della professoressa Emilia Perri, ordinaria di Filosofia e Storia  al  Liceo Classico di Teramo

La cittadinanza è invitata

 

 

Approfondimento

La Traviata è un’opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave tratto dalla pièce teatrale di Alexandre Dumas (figlio), «La signora delle camelie»; viene considerata l’opera più significativa e romantica di Verdi e fa parte della “trilogia popolare” assieme a Il trovatore e a Rigoletto.

La prima rappresentazione avvenne al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853 ma, a causa soprattutto d’interpreti non all’altezza e della scabrosità dell’argomento (vista l’indicazione della contemporaneità all’epoca), si rivelò un sonoro fiasco; ripresa l’anno successivo con l’interpretazione di un cast più valido e retrodatando l’azione di due secoli (cosa che si manterrà nelle rappresentazioni successive fino agli inizi del ‘900) riscosse però il dovuto e meritato successo.

Nel tempo La traviata non ha mai smesso d’appassionare i melòmani, entrando a far parte del cosiddetto repertorio. Ha avuto interpreti d’alto livello specie nel ruolo principale, quello di Violetta (che richiede una voce da soprano contemporaneamente di coloratura, specie nell’atto primo, e drammatico che restituisca appieno la tinta verdiana), come – fra le altre – Maria Callas, Renata Scotto, Joan Sutherland, Renata Tebaldi; la parte del protagonista maschile, Alfredo, è stata invece interpretata in memorabili edizioni da celebri tenori quali Carlo Bergonzi, Alfredo Kraus, Mario Del Monaco, Luciano Pavarotti.

Fra i passaggi più popolari dell’opera sono da segnalare l’invocazione di Violetta Amami Alfredo! – diventata un topos della lirica – il famoso brindisi Libiamo ne’ lieti calici (durante la scena iniziale), la cabaletta Sempre libera degg’io, il concertato finale del secondo atto, l’aria Addio, del passato, con Violetta ormai morente, e il duetto Parigi, o cara, noi lasceremo. Tutti brani capaci di raggiungere facilmente mente e cuore, si rivelano tutti momenti carichi di pathos e ricchi di romanticismo e dolcezza.
In fondo alla cabaletta “Sempre libera vogl’io” i soprani che ne sono dotati inseriscono un mi bemolle sopracuto.

cf http://www.traviata.it/