Mercoledì 28 gennaio la rubrica Poesia al femminile con la poetessa Wis?awa Szymborska

Mercoledì  28 gennaio 2015 alle ore 17,45  il Salotto culturale “Prospettiva Persona” (con patrocinio di Fondazione Tercas, Ministero per i Beni artistici culturali e turismo, Ufficio per il progetto culturale della Diocesi di Teramo Atri e Arciconfraternita SS. Annunziata) nei locali di Via N. Palma 33 continua la presentazione di alcune poetesse del Novecento con l’intervento della prof.ssa Modesta Corda

Titolo della serata ”  La poesia di Wis?awa Szymborska” ( premio Nobel per la letteratura  del 1996)

 

Approfondimento: Wis?awa Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923 – Cracovia, 1º febbraio 2012) è stata una poetessa e saggista polacca.

 

Premiata con il Nobel nel 1996 e con numerosi altri riconoscimenti, è generalmente considerata la più importante poetessa polacca degli ultimi anni. In Polonia, i suoi volumi raggiungono cifre di vendita che rivaleggiano con quelle dei più notevoli autori di prosa, nonostante Szymborska abbia ironicamente osservato, nella poesia intitolata Ad alcuni piace la poesia (Niektorzy lubi? poezje), che la poesia piace a non più di due persone su mille.

Szymborska preferiva usare il verso libero nelle sue poesie. Le sue opere sono contraddistinte, dal punto di vista linguistico, da una grande semplicità. Szymborska utilizza espedienti retorici quali l’ironia, il paradosso, la contraddizione e la litote, per illustrare i temi filosofici e le ossessioni sottostanti. Szymborska è una miniaturista, le cui poesie compatte spesso evocano ampi enigmi esistenziali.

Spesso mostrano il mondo in un’ottica inusuale es. “‘Vista con granello di sabbia’”

Benché molte delle sue poesie siano lunghe una pagina appena, esse toccano spesso argomenti di respiro etico che riflettono sulla condizione delle persone, sia come individui che come membri della società umana. Lo stile di Szymborska si caratterizza per l’introspezione intellettuale, l’arguzia e la succinta ed elegante scelta delle parole. Non mancano, d’altra parte, aperte denunce di carattere universale sullo stato delle cose:

« Nulla è cambiato.

Il corpo trema, come tremava

prima e dopo la fondazione di Roma,

nel ventesimo secolo prima e dopo Cristo,

le torture c’erano, e ci sono, solo la terra è più piccola

e qualunque cosa accada, è come dietro la porta »

(Wis?awa Szymborska, Torture

Il critico tedesco Marcel Reich-Ranicki ha affermato: «È la poetessa più rappresentativa della sua nazione, la cui poesia lirica, ironica e profonda, tende verso la poesia lirica filosofica».

Il traduttore italiano, Pietro Marchesani, ha indicato nell’incanto il tratto più significativo dei suoi versi.

La Szymborska stessa, è stato ricordato, individua l’origine della poesia nel silenzio.

 

Con preghiera di diffondere e l’invito a partecipare