Comunicato stampa e invito per incontro del salotto dell’8 marzo e il Venerdì dantesco del 10 Marzo

 

Comunicato stampa-Invito per il salotto  culturale dell’8 Marzo e Venerdì dantesco  del 10 Marzo 2017

L’8 Marzo 2017 alle ore 18,30 nei locali provvisori di Via N. Palma 31, il Salotto culturale “Prospettiva Persona” (con patrocinio di Fondazione Tercas, Ministero per i Beni artistici culturali e turismo, Ufficio per il progetto culturale della Diocesi di Teramo Atri e Arciconfraternita SS. Annunziata),  continua   i mercoledì del salotto con la rubrica ” Letteratura ai cconfini della realtà.Reading”” con la presentazione di brani di “Franz Kafka”, a cura di Lucia Pompei

Scrittore boemo di lingua tedesca, nasce a Praga nel 1883. Figlio di un agiato commerciante ebreo, ebbe con il padre un tormentato rapporto, notevolmente documentato nella celebre e commovente “Lettera al padre” nella quale si configurano in modo netto le caratteristiche della complessa personalità dello scrittore e le origini familiari di molti dei suoi tormenti, non agevolati neanche dai rapporti con la madre e le tre sorelle, difficili anch’essi. Nella lettera, Kafka dà la colpa della propria inettitudine al padre e ai suoi metodi educativi troppo autoritari. Quella figura severa e pragmatica, dai comportamenti distanti, lo schiaccia e non gli permette di crescere in modo sereno e conforme alla sua sensibilità. Ad ogni buon conto, Franz, primo di sei figli, riceve un’ottima e regolare educazione e formazione nelle scuole tedesche, anche grazie alle buone disposizioni economiche paterne.

 

Approfondimento

 

Nel 1906 si laurea per così dire controvoglia all’odiata facoltà di Legge, dopo un percorso di studi caldeggiato più che altro dai genitori che lo volevano Dottore. Intanto, sul piano sentimentale, si profila il tormentato rapporto con Felice Bauer, più volte sciolto e poi ripreso, fino alla definitiva rottura avvenuta nel 1914. Finalmente dottore, insomma, trova un impiego presso una banca, dopo aver sperimentato i disagi del praticantato. Fin da subito, si profila per lui una carriera di funzionario, del tutto opposta alle sue più intime inclinazioni, anche se sul lavoro è apprezzato per la sua solerzia e per la sua coscienziosità, anche se dentro di sè vive l’esistenza di impiegato scrittore in un conflitto spesso esasperato. A fronte di questa insoddisfacente collocazione sentimentale non fa purtroppo da contrappeso un’analoga situazione sentimentale. L’amore con Milena Jesenka è tormentato, così anche la relazione con Dora Dyamant, con cui convisse dal 1923. Il suo rapporto di lavoro con la banca si chiude nel 1922 con richiesta di pensionamento, quando la tubercolosi, manifestatasi nel 1917, irrompe in tutta la sua gravità. La sua vita, tranne brevi viaggi il più delle volte compiuti per salute, si svolge a Praga, nella casa paterna e, nonostante due fidanzamenti, rimane scapolo. Legato da amicizia, all’università, con coetanei introdotti in ambienti letterari, tra cui l’importantissimo, anche per la storia letteraria, Max Brod. Infatti, i sette volumi che pubblicò, curandoli di persona (Meditazione (1913), Il fuochista (1913), La metamorfosi (1915), La condanna (1916), Nella colonia penale (1919), Un medico in campagna (1919-20) ed Un digiunatore (1924), rappresentano una piccola percentuale di quello che, sfuggito a distruzioni di manoscritti da lui compiute, ad incuria di corrispondenti, a persecuzioni politiche, è stato pubblicato postumo grazie all’interessamento ed all’abnegazione dell’amico Brod, che non tenne conto delle disposizioni testamentarie dell’amico, secondo le quali avrebbe dovuto distruggere tutti gli scritti da lui lasciati. Questi scritti posso considerarsi, di fatto, la parte emergente di un’opera che si sottrae a tracciati e recinzioni, in particolare quella legata ai tre tentativi di romanzo. Pubblicati postumi, rispettivamente nel 1927, nel 1925 e nel 1926, “America”, “Il processo” ed “Il castello” sono le stazioni principali di una ricerca fatta unica ragione di vita ed identificata con la letteratura.

Franz Kafka muore nell’estate del 1924, il giorno 3 giugno, prima di compiere quarantuno anni, in una clinica nei pressi di Vienna.

 

 

 

Venerdì 10 Marzo 2017 alle ore 18,30 il Salotto culturale “Prospettiva Persona” nei locali provvisori di Via N. Palma 31 a Teramo continua il Venerdì dantesco con la lettura del    canto XII del Purgatorio a cura diBenedetto di Curzio

XII canto del Purgatorio

 XII Canto del Purgatorio

.Vedea colui che fu nobil creato più ch’altra creatura, giù dal cielo folgoreggiando scender da l’un lato… Or superbite, e via col viso altero, figliuoli d’Eva, e non chinate il volto sì che veggiate il vostro mal sentiero! … Menocci ove la roccia era tagliata; quivi mi batté l’ali per la fronte; poi mi promise sicura l’andata…

Argomento del Canto

Ancora nella I Cornice. Esempi di superbia punita; ammonimento agli uomini. Incontro con l’angelo dell’umiltà. Salita alla II Cornice. È mezzogiorno di lunedì 11 aprile (o 28 marzo) del 1300.

S. D’Antonio