Invito per i salotti del 24 e del 26 febbraio 2016

Comunicato stampa – Invito per il Salotto culturale (24 e 26 Febbraio 2016)

Il 24 febbraio 2016 alle ore 17,45 il Salotto culturale “Prospettiva Persona” in Via N. Palma 33, in Teramo (con patrocinio di Fondazione Tercas, Ministero per i Beni artistici culturali e turismo, Ufficio per il progetto culturale della Diocesi di Teramo Atri e Arciconfraternita SS. Annunziata)  presenta  la rubrica del Salotto culturale “Libri in Vetrina “

 

 Il libro di Settimio Luciano  è costituito da un’analisi del pensiero di Erasmo da Rotterdam che in un’epoca infuocata da conflitti religiosi, da guerre fratricide e da sistemi educativi dove veniva utilizzata la violenza, ebbe la lucidità spirituale di opporvisi a tutti i livelli (dall’educazione al modo di governare) e non accettò mai il concetto di guerra giusta. Un messaggio che proviene da un uomo del 1500, ma che alla luce degli eventi contemporanei appare così profeticamente attuale.

 

Venerdì 26 febbraio 2016  alle ore 17,45  il Salotto culturale “Prospettiva Persona” nei locali di Via N. Palma 33  a Teramo  riprende ilconsueto Venerdì dantesco,  nel 750 della nascita del poeta, a cura diBenedetto di Curzio, con esame critico e lettura del canto XXVIII dell’Inferno

 

Argomento del Canto

Visione della IX Bolgia dell’VIII Cerchio (Malebolge), in cui sono puniti i seminatori di discordie. Incontro con Maometto, che indica Alì e predice la morte di fra Dolcino. Incontro con Pier da Medicina, che mostra la pena di Curione e predice l’assassinio di Guido del Cassero e Angiolello da Carignano ad opera di Malatestino di Rimini. Incontro con Mosca dei Lamberti. Incontro con Bertram del Bornio. È il pomeriggio di sabato 9 aprile (o 26 marzo) del 1300, verso le tredici.    

 È il canto di Maometto (22-42): Dante vede un dannato che avanza ed è tagliato dal mento sino all’ano, proprio come una botte che ha perso le doghe del fondo: le interiora gli pendono tra le gambe e sono visibili il cuore e lo stomaco. Il poeta lo osserva e lui si apre il petto con le mani e lo invita a guardare bene: si presenta come Maometto e indica il dannato che lo precede come Alì, tagliato dal mento alla fronte. Il dannato spiega che tutti loro sono stati seminatori di scandalo e scisma, perciò sono tagliati a pezzi; un diavolo armato di spada mozza loro parti del corpo e poi le ferite si richiudono, finché non tornano davanti a lui.

Già veggia, per mezzul perdere o lulla, com’io vidi un, così non si pertugia, rotto dal mento infin dove si trulla… “…rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a veder lo dolce piano che da Vercelli a Marcabò dichina…” Oh quanto mi pareva sbigottito con la lingua tagliata ne la strozza Curïo, ch’a dir fu così ardito! …

G. Stradano, Seminatori di scisma (1587)