Il matrimonio? Fa bene alla salute
TOCCASANA Ansiosi e depressi? Dipendenti da droghe o farmaci? Ecco la cura per voi: sposatevi. Le nozze, sostiene uno studio, fanno bene. Alla salute.
SYDNEY – Sarà anche un’istituzione in crisi. Ma dall’università di Otago, in Nuova Zelanda, sostengono che il matrimonio faccia bene alla salute. Allontanerebbe infatti il rischio di malattie (ansia e depressione, soprattutto al maschile) e dipendenze (droghe, alcol, farmaci, principalmente al femminile), pronte invece a manifestarsi a relazioni finite. Lo studio, guidato dalla psicologa clinica Kate Scott e pubblicato sul British Journal of Psychological Medicine, ha coinvolto 34.500 persone in 15 Paesi, e si basa su sondaggi condotti dall’Organizzazione mondiale della sanità nel corso degli ultimi dieci anni. La conclusione? Le nozze mantengono in salute. Entrambi i sessi. Meditate gente, meditate.
15 dicembre 2009
Nonostante le battute dei comici e le spettacolari rotture documentate nelle riviste di gossip, il matrimonio in realta’ fa bene alla salute. La conferma scientifica viene da uno studio di quasi 34.500 persone in 15 paesi, coordinato da studiosi dell’universita’ di Otago in Nuova Zelanda, secondo cui la vita di coppia riduce i rischi di depressione e ansia, mentre questi disturbi colpiscono quando la relazione finisce. La ricerca, guidata dalla psicologa clinica Kate Scott e pubblicata sul British Journal of Psychological Medicine, e’ basata su sondaggi condotti dall’Organizzazione mondiale della sanita’ nel corso dell’ultimo decennio. Essa indica che la fine di un matrimonio, in seguito a separazione, divorzio o decesso del coniuge, e’ legata ad un maggior rischio di disturbi di salute mentale. Le donne inoltre hanno una maggiore probabilita’ di ricorrere all’abuso di alcool o droghe, mentre gli uomini sono piu’ a rischio di depressione. ”Cio – che rende unica e piu’ solida questa indagine, e’ che il campione e’ cosi’ vasto e comprende tanti paesi, e il fatto di poter disporre di dati non solo sulla depressione, ma anche su ansia e sui disturbi da abuso di sostanze”, scrive la studiosa. ”Inoltre abbiamo potuto esaminare cosa accade alla salute mentale nel matrimonio, sia a confronto con chi non si e’ mai sposato, sia con i casi in cui il matrimonio e’ finito”. Il matrimonio poi fa bene alla salute mentale di entrambi i sessi, e non solo delle donne, come indicano studi precedenti.
Bellezza e salute
Il matrimonio fa bene alla salute mentale dei coniugi
16 dicembre 2009. Nonostante le battute dei comici e le spettacolari rotture documentate nelle riviste di gossip, il matrimonio in realtà fa bene alla salute. La conferma scientifica viene da uno studio di quasi 34.500 persone in 15 paesi, coordinato da studiosi dell’università di Otago in Nuova Zelanda, secondo cui la vita di coppia riduce i rischi di depressione e ansia, mentre questi disturbi colpiscono quando la relazione finisce.
La ricerca, guidata dalla psicologa clinica Kate Scott e pubblicata sul British Journal of Psychological Medicine, è basata su sondaggi condotti dall’Organizzazione mondiale della sanità nel corso dell’ultimo decennio. Essa indica che la fine di un matrimonio, in seguito a separazione, divorzio o decesso del coniuge, è legata ad un maggior rischio di disturbi di salute mentale.
Le donne hanno una maggiore probabilità di ricorrere all’abuso di alcool o droghe, mentre gli uomini sono più a rischio di depressione. “Ciò – che rende unica e più solida questa indagine, è che il campione è così vasto e comprende tanti paesi, e il fatto di poter disporre di dati non solo sulla depressione, ma anche su ansia e sui disturbi da abuso di sostanze”, scrive la studiosa.
“Inoltre abbiamo potuto esaminare cosa accade alla salute mentale nel matrimonio, sia a confronto con chi non si è mai sposato, sia con i casi in cui il matrimonio è finito”. L’unione poi fa bene alla salute mentale di entrambi i sessi, e non solo delle donne, come indicano studi precedenti.
Redazione Tiscali
Il matrimonio fa bene, studio in 15 Paesi
La conferma scientifica viene da uno studio su oltre trentamila persone
SYDNEY – Nonostante le battute dei comici e le spettacolari rotture documentate nelle riviste di gossip, il matrimonio in realtà fa bene alla salute. La conferma scientifica viene da uno studio di quasi 34.500 persone in 15 paesi, coordinato da studiosi dell’università di Otago in Nuova Zelanda, secondo cui la vita di coppia riduce i rischi di depressione e ansia, mentre questi disturbi colpiscono quando la relazione finisce.
La ricerca, guidata dalla psicologa clinica Kate Scott e pubblicata sul British Journal of Psychological Medicine, è basata su sondaggi condotti dall’Organizzazione mondiale della sanità nel corso dell’ultimo decennio. Essa indica che la fine di un matrimonio, in seguito a separazione, divorzio o decesso del coniuge, è legata ad un maggior rischio di disturbi di salute mentale.
Le donne inoltre hanno una maggiore probabilità di ricorrere all’abuso di alcool o droghe, mentre gli uomini sono più a rischio di depressione. “Cio – che rende unica e più solida questa indagine, è che il campione è così vasto e comprende tanti paesi, e il fatto di poter disporre di dati non solo sulla depressione, ma anche su ansia e sui disturbi da abuso di sostanze”, scrive la studiosa. “Inoltre abbiamo potuto esaminare cosa accade alla salute mentale nel matrimonio, sia a confronto con chi non si è mai sposato, sia con i casi in cui il matrimonio è finito”. Il matrimonio poi fa bene alla salute mentale di entrambi i sessi, e non solo delle donne, come indicano studi precedenti.
ANSA
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Matrimonio: fa bene alla salute, ma ci si sposa sempre meno
Dalla Gran Bretagna una notizia contro tendenza: il matrimonio fa bene alla salute e i bambini che nascono da una coppia regolarmente sposata hanno più probabilità di rendere meglio scolasticamente rispetto a coloro che nascono da genitori conviventi. Questo è quanto risulta da una ricerca sulla famiglia realizzata dall’Ufficio Statistico Nazionale della Gran Bretagna, pubblicata a fine 2007, che rivela altri dati interessanti. Tra tutti il fatto che le madri single e i vedovi godano di condizioni di salute peggiori, con una maggiore possibilità di contrarre malattie croniche ed acute rispetto a coloro che hanno ancora accanto la propria “metà”. Problemi di salute anche per i figli dei divorziati, che risentono non solo psicologicamente ma anche fisicamente della separazione dei genitori. Sembra inoltre che il matrimonio allunghi la vita, per lo meno per gli uomini; il tasso di mortalità fra gli uomini single al di sotto dei 34 anni è infatti circa due volte e mezzo superiore a quello dei coetanei sposati. Quanto al rendimento scolastico dei ragazzi, cui prima si accennava, secondo lo studio quelli nati in una famiglia tradizionale hanno circa il 20% di probabilità in più, rispetto ai coetanei figli di conviventi, di completare gli studi universitari. I benefici di un’unione stabile si riflettono non solo sui coniugi e sui loro figli, ma anche sui parenti, in particolare sui genitori anziani e sui suoceri. Infatti, il 16% dei membri di una famiglia tradizionale trascorre almeno un’ora la settimana coi parenti bisognosi, contro il 9% dei componenti di una coppia di conviventi.
Secondo Mike Murphy, uno degli autori dello studio, la condizione economica spiega molti dei vantaggi del matrimonio: le persone più agiate non solo tendono a sposarsi di più, ma sono in grado più facilmente di affrontare problematiche pratiche all’interno della famiglia. A prescindere dallo status economico, sempre a parere di Murphy, nel matrimonio “sembra esserci qualcosa di positivo in sé”.
Nonostante i risultati dello studio, la Gran Bretagna è un Paese in cui le coppie non sposate sono cresciute del 65% negli ultimi 10 anni per cui le famiglie conviventi o quelle formate da un solo genitore potrebbero presto superare quelle tradizionali. Oggi i nuclei familiari tradizionali sono oltre 12 milioni, quelli cosiddetti “nuovi” circa 5 milioni e in previsione, entro il 2031 cresceranno infatti del 250%.
Il matrimonio in Italia
Secondo gli ultimi dati ISTAT, tratti dall’indagine Il matrimonio in Italia: un’istituzione in mutamento (2007), dal 1972 il numero dei matrimoni è in continua diminuzione, essendo passato da 419.000 a 250.000 nel 2005. Al contrario, sono sempre più numerose le coppie, ormai oltre 500.000 ogni anno, che scelgono di formare una famiglia al di fuori del vincolo del matrimonio. Il fenomeno è in rapida espansione se si pensa che solo 10 anni fa tali coppie erano meno della metà, anche se non è così marcato come negli altri Paesi europei. Da aggiungere poi che le convivenze prematrimoniali e le convivenze come unione alternativa al matrimonio sono sempre più accettate a livello sociale; ciò incide anche sul numero dei nati al di fuori del matrimonio che attualmente è del 15%, quasi il doppio rispetto a 10 anni fa.
L’istituzione matrimoniale non vive un periodo felice non solo a causa di una diminuzione delle unioni tradizionali, ma anche a causa di un aumento dei divorzi. Finchè vita non ci separi, la ricerca Eures 2006, attesta che ogni 4 minuti, in Italia, una coppia divorzia. Dal 1995 al 2004 si è verificata una crescita costante sia delle separazioni (+59%) che dei divorzi (+66.8%) e il fenomeno riguarda soprattutto il Sud (+74,7% contro il +61,3% del nord) forse anche perché è più elevato il numero dei matrimoni. La maggior parte dei divorzi avviene tra il terzo e il quinto anno, ma in genere non ci si arrende di fronte alla prima esperienza fallita e ci si riprova con un altro partner, dato che la ricerca evidenzia un notevole aumento dei secondi matrimoni che passano dal 2,9% del totale nel 1975 al 7,1% nel 2003.
La Campania è la regione dove ci si sposa di più, mentre il primato in negativo spetta all’Emilia Romagna. Il Lazio è invece l’unica regione in cui il numero dei matrimoni ha fatto segnare un incremento rispetto al 1995 anche per effetto del “turismo matrimoniale” che porta le coppie di tutto il mondo a decidere di sposarsi nella città eterna.
ASCA) – Roma, 15 dic – Riduce il rischio di incorrere in depressione e ansia, per questo da’ benessere: il matrimonio giova alla salute. E vale per entrambi i sessi e non solo per le donne, come studi precedenti hanno dimostrato: e’ quanto emerge da uno studio condotto dagli studiosi dell’universita’ di Otago in Nuova Zelanda guidati da Kete Scott e pubblicato sul British Journal of Psychological Medicine. La ricerca, condotta su 34.500 persone di 15 Paesi, ha messo in evidenza che la vita di coppia riduce di molto i rischi di sviluppare depressione e ansia, disturbi che invece colpiscono quando la relazione finisce. Lo stesso studio mette anche in evidenza che, viceversa, la fine di un matrimonio e’ legata a un maggior rischio di sviluppare disturbi mentali. Che sia dovuta a decesso del coniuge o al divorzio, la fine di un rapporto genera sofferenza, e secondo la ricerca uomini e donne ne pagano le spese in maniera differente: mentre i primi rischiano piu’ facilmente di cadere in depressione, le seconde sono piu’ inclini ad abusare di sostanze stupefacenti.
Roma, 15 dic. (Adnkronos Salute) – Sarà pure la tomba dell’amore, ma certo il matrimonio non nuoce alla salute. In barba ai detrattori della vita a due, convolare a nozze fa bene alla salute, riducendo i rischi di ansia e depressione. La buona notizia per chi è in odore di altare arriva da uno studio condotto su circa 35 mila persone di 15 differenti Paesi. Ma attenzione, avvisano gli studiosi capitanti da Kate Scott dell’università neozelandese dell’Otago, se l’idillio finisce allora sono guai. Se un’unione arriva al capolinea o il coniuge perde la vita, infatti, il rischio di soffrire di problemi di salute mentale lievita pericolosamente.
La ricerca, che ha guadagnato le pagine del British Journal of Psychological Medicine, è basata su sondaggi condotti dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) negli ultimi 10 anni. E rivela che una fede all’anulare fa bene alla salute di lei ma anche a quella di lui, a differenza di quanto indicato da precedenti studi. Ma se il matrimonio naufraga il pericolo di cadere nel ‘male oscuro’ è maggiore per lui, mentre lei è più a rischio abuso di alcol e droghe.
“Abbiamo potuto analizzare – spiega Scott – cosa accade alla salute mentale per chi è alle prese con il matrimonio, attuando un confronto sia con chi non si è mai sposato sia con i casi in cui l’unione è finita. Ciò che rende unica e più solida questa indagine – fa infine notare la ricercatrice – è il fatto che il campione è estremamente vasto e comprende tanti Paesi. Inoltre ci consente di disporre di dati non solo sulla depressione, ma anche sull’ansia e sui disturbi da abuso di sostanze”.
È proprio vero che l’uomo e la donna sono stati creati l’uno per l’altro, infatti, i ricercatori dell’università di Otago, in Nuova Zelanda, in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Università americana di Harvard, asseriscono che l’unione matrimoniale faccia bene alla salute. Respingerebbe precisamente il pericolo di numerose patologie quali l’ansia e depressione, particolarmente negli uomini, e dipendenze dalle droghe, alcol, medicinali, soprattutto nelle donne, che si rivelano immediate quando l’amore finisce.
Infatti, l’indagine mette analogamente in luce che la fine di un vita matrimoniale è connessa a un più intenso pericolo di insorgenza di disturbi psichici. Che sia provocata dalla morte del consorte o dallo scioglimento del matrimonio, la fine di una relazione origina dolore, e facendo riferimento alla ricerca, uomini e donne ne pagano le conseguenze in modo diverso: i primi corrono il rischio di sprofondare più facilmente nella depressione, le seconde sono più disposte a eccedere nell’uso di droghe.
L’indagine, diretta dalla dottoressa Kate Scott, psicologa clinica, e presentato sul British Journal of Psychological Medicine, ha interessato 34.500 persone provenienti da 15 Paesi, e si poggia su indagini condotte dall’Organizzazione mondiale della sanità durante gli ultimi dieci anni.
Saranno felici in Vaticano di sapere che quello che dice la Sacra Scrittura è confermata dalla scienza: «Non è bene che l’uomo sia solo» (Gn 2,18). In questo modo la donna, «carne della sua carne» gli è donata da Dio come «aiuto» e che il divorzio non sempre è il rimedio efficace.
Il matrimonio? Fa bene alla salute degli uomini secondo uno studio dell’università dell’Arizona: “accasarsi” infatti ridurrebbe di oltre il 10% i rischi di incappare in gravi problemi di salute.
L’impatto del matrimonio sulla salute sarebbe paragonabile addirittura allo smettere di fumare.
E’ stato effettuato un test del sangue su 1.715 volontari tra i 57 e gli 85 anni. I ricercatori statunitensi hanno misurato il livello di una proteina, la C-reattiva (Crp), una sostanza che viene prodotta in risposta alle infiammazioni e sembra legata anche al rischio di diverse malattie cardiovascolari. Gli uomini sposati esaminati avevano un livello di proteina più basso rispetto ai celibi.
http://vitadicoppia.blogosfere.it/2009/09/attenti-maschietti-sposarsi-fa-bene-alla-salute.html