Comunicato stampa invito per l’8 e il 10 febbraio 2017

 Comunicato stampa – Invito

 

L’8 febbraio 2017 alle ore 18,30 nei locali provvisori di Via N. Palma 31, il Salotto culturale “Prospettiva Persona” (con patrocinio di Fondazione Tercas, Ministero per i Beni artistici culturali e turismo, Ufficio per il progetto culturale della Diocesi di Teramo Atri e Arciconfraternita SS. Annunziata),  continua  i mercoledì del salotto con la rubrica “I parchi letterari ” su Il “Parco Letterario Salvatore Quasimodo – La terra impareggiabile”,    a lui dedicato   a Roccalumera in Sicilia, a cura di  Elisabetta Di Biagio

Approfondimento

Il poeta nacque nel 1901 a Modica (Ragusa), da dove il padre lo portò pochi giorni dopo nella casa dei propri genitori, a Roccalumera (Messina), in cui anche lui era nato. Come capostazione, da Modica fu trasferito a Messina subito dopo il terremoto del 28 dicembre 1908, e vi portò anche la famiglia, vivendo in un treno merci dismesso della stazione. Dopo gli studi compiuti in Sicilia tra Messina e Palermo fino al diploma da geometra, si spostò a Roma dove si iscrisse ad Ingegneria, che lasciò presto per problemi economici, ma potè studiare il greco e il latino sotto la guida di monsignor Rampolla. Fu assunto al Genio Civile di Reggio Calabria come geometra, ma la sua passione era la letteratura che approfondì in un soggiorno a Firenze, ospite del cognato Elio Vittorini, dove frequentò i poeti e gli intellettuali della rivista Solaria e pubblicò le prime poesie. Sposò Bice Donetti e fu trasferito al Genio Civile di Imperia, poi di Genova, infine di Sondrio (ma viveva a Milano), finchè nel 1938 decise di lasciare il Ministero dei lavori pubblici e dedicarsi totalmente alla letteratura, la sua vera passione. Intanto, dal 1930 al 1936, aveva pubblicato le prime raccolte: Acque e terre, Oboe sommerso, Erato e Apollion. Lavora con Cesare Zavattini nell’editoria, traduce testi classici e nel 1940 pubblica la famosa traduzione dei Lirici greci. Nel ‘41 viene assunto come professore di Letteratura Italiana al Conservatorio musicale G.Verdi di Milano e l’anno successivo pubblica Ed è subito sera, che comprende le raccolte precedenti e le poesie in esse non comprese, scritte fino a quell’anno. Non prende parte attiva alla Resistenza, pur essendo antifascista, e dopo la guerra si iscrive al PCI per uscirne, però, qualche anno dopo. Pubblica ancora le raccolte:Giorno dopo giorno, La vita non è sogno, Il falso e vero verde, La terra impareggiabile, Dare e avere. Nel 1959 riceve il Premio Nobel per la Letteratura. Muore nel 1968 ad Amalfi, dove si era recato per presiedere la giuria di un premio letterario.

Il “Parco Letterario Salvatore Quasimodo – La terra impareggiabile” nasce da un progetto di Alessandro Quasimodo, unico erede vivente di Salvatore, presentato nel 1998 e realizzato nel 2001, con sede a Roccalumera (Messina) e Modica (Ragusa). Finalità dell’iniziativa è la valorizzazione dei luoghi che hanno generato la sua ispirazione poetica, facendola rivivere: Modica (città natale del Poeta), Roccalumera (luogo di origine della famiglia Quasimodo), cui sono collegati Messina, Tindari, le Eolie, Siracusa, l’Anapo con Pantalica ed Agrigento. Questi sono luoghi che conservano intatto il fascino delle radici di Quasimodo, nella Sicilia che lui stesso definì “la terra impareggiabile“. La sua poesia canta quel mondo facendolo diventare  mitico per le relazioni misteriose e segrete tra l’uomo, i miti greci ed il fascino della terra di Sicilia.

 

E.D.B.

 

Venerdì 10 Febbraio 2017 alle ore 18,30 il Salotto culturale “Prospettiva Persona”  nei locali  provvisori di Via N. Palma 31  a Teramo continua il  Venerdì dantesco con la lettura del    canto VIII del Purgatorio    a cura di Benedetto di Curzio

VIII canto del Purgatorio

Aguzza qui, lettor, ben gli occhi al vero,
ché il velo è ora ben tanto sottile
certo che ‘l trapassar dentro è leggero…

Ver’ me si fece, e io ver’ lui mi fei:
giudice Nin gentil, quanto mi piacque
quando ti vidi non esser tra’ rei! …

Da quella parte onde non ha riparo
la picciola vallea, era una biscia,
forse qual diede ad Eva il cibo amaro

  Argomento del Canto

Ancora nella valletta dei principi negligenti. Le anime intonano la preghiera della sera. Arrivo degli angeli armati di spada. Sordello conduce Dante e Virgilio nella valletta. Incontro con Nino Visconti. Arrivo del serpente, messo in fuga dagli angeli. Incontro con Corrado Malaspina.
È la sera di domenica 10 aprile (o 27 marzo) del 1300, alle sette.