25.02.010-Risorgimento anticattolico? Angela Pellicciari alla Biblioteca del Seminario via San Berardo in Teramo

Comunicato stampa

 l’Ufficio Diocesano della cultura e l’Ufficio per la comunicazione sociale organizzano  per il prossimo 25 febbraio alle ore 21 presso la Sala del Seminario in Via San Berardo in Teramo, in collaborazione con il Salotto culturale di Prospettiva Persona, con il patrocinio del Comune di Teramo, del Ministero Beni culturali e della Fondazione Tercas una serata di riflessione pacata sul tema “Risorgimento anticattolico?” con Angela Pellicciari, storica. Secondo gli studi della Pellicciari il Risorgimento fu anticattolico e anticristiano.

La serata sarà introdotta dal prof. Luigi Aurelio Pomante, giovane storico teramano, docente all’Università di Macerata

 

Angela Pellicciari

Angela Pellicciari

storica

 

Profilo

Nata a Fabriano vive a Roma da molto tempo. Nel 1969 ha frequentato come borsista la SISPE (scuola italiana di specializzazione in politica ed economia) diretta da Claudio Napoleoni e Franco Rodano,   laureata e fino al 2008 ha insegnato storia e filosofia. Negli anni settanta e nei primi anni ottanta ho collaborato con la RAI. Nel 1995 ha preso un dottorato in Storia Ecclesiastica all’Università Gregoriana e si è sono appassionata alla storia dell’Ottocento italiano: le sue pubblicazioni sul Risorgimento hanno contribuito in maniera significativa alla revisione storiografica di quel periodo. Collabora con Radio Maria e il terzo lunedì del mese tiene una rubrica dal titolo “La vera storia della chiesa”. Scrive su vari giornali e riviste.

Contenuto

Il Risorgimento fu il più grande e spietato attacco al cattolicesimo e alla società cristiana mai avenuto nel corso della storia italiana. I fatti che non si vogliono ricordare di una vicenda tutta da riscrivere.

«I Savoia ed i loro governi dichiaravano di muoversi in nome di una moralità superiore a quella degli altri stati: in nome di una monarchia liberale e costituzionale. Se non che, mentre l’articolo 1 dello Statuto dichiarava la religione cattolica unica religione di stato, sono stati soppressi tutti gli ordini religiosi della chiesa di stato. E così, nel corso di circa venti anni, 57.492 persone, tanti erano i membri degli ordini religiosi, vengono messi sul lastrico, cacciati dalle proprie case, privati del lavoro, della missione, della vita che liberamente avevano scelto.

I beni degli ordini religiosi sono in gran parte svenduti ai liberali (l’1% della popolazione) che si appropriano per due lire dell’ingente patrimonio artistico e culturale accumulato nel corso del tempo dall’Italia cattolica. Migliaia di palazzi, intere biblioteche, archivi, quadri, sculture, oggetti sacri, inghiottiti in un battibaleno. Oltre a ciò, più di cento sono le diocesi italiane lasciate senza vescovo mentre i preti che non cantano il Te Deum -per l’ordine morale che trionfa- sono imprigionati e multati (nel 1859 è entrato in vigore un nuovo codice di diritto penale che toglie al clero qualsiasi libertà di parola). Lo storico marxista Emilio Sereni parla di 2.565.253 ettari di terra appartenenti alla chiesa o al demanio alienati e venduti.

Quale la conseguenza? Povertà diffusa, carceri strapiene, ingiustizia dilagante, smisurato aumento della tassazione, crollo del numero di proprietari terrieri…

La celebrazione del centocinquantenario dell’unità d’Italia è causa di polemiche a non finire. Ci si ripromette di tutto. Si è anche pensato di organizzare a Gaeta una poco probabile riconciliazione tra “borbonici” e “piemontesi”! Si evita però accuratamente di fare i conti col convitato di pietra: Pio IX. Si elude lo scoglio centrale: la chiesa e, quindi, il popolo italiano.

E se, per celebrare l’unità d’Italia secondo giustizia e verità, chiedessimo perdono agli italiani e alla chiesa di allora?».

 

L’incontro è stato reso possibile dal patrocinio del Progetto culturale diocesano e dal Salotto culturale

 

Introduce

 Luigiaurelio Pomante , storico università di Macerata

Dott. Luigiaurelio Pomante, giovane storico dell’Università di macerata, teramano

      Dal febbraio del 2009 partecipa al progetto di ricerca “DIPESI” (Dizionario dei Pedagogisti, Educatori e Storici dell’infanzia) promosso dalla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Macerata nell’ambito del Prin 2008 (coordinatore prof. Roberto Sani) e, nel contempo, si sta occupando delle ricerche d’archivio, della revisione e controllo testi relativi al volume I docenti dell’Università di Macerata:1541-1824 a cura del prof. Sandro Serangeli, di prossima pubblicazione.

Coordinatore redazionale della prestigiosa Rivista internazionale Hecl (History of Education & Children’s Literature). Docente a contratto per , l’insegnamento di Storia moderna presso il corso di laurea di Scienze della Formazione primaria dell’Università degli Studi di Macerata per l’anno accademico 2009-2010.

 

 

Sono caldamente invitati i professori di Lettere, storia e filosofia, nonché gli studenti dell’ultimo anno che hanno attitudini allo studio serio della storia