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ROMA, 6 dic. – La manovra varata dal Governo Monti è stata “inevitabile” e, “bisogna pur dirlo, non liquidabile sotto il segno dell`iniquità”. Così il giornale dei vescovi Avvenire in un editoriale di prima pagina del direttore Marco Tarquinio.
“Poteva essere più equa? Facile dire di sì”, scrive il direttore del quotidiano Cei nel corsivo di prima pagina intitolato ‘Il tempo del coraggio’. “Ma poteva pure essere molto meno equa e molto meno lungimirante, come in passato (anche in un passato recente) è ripetutamente accaduto. Equità e lungimiranza sono infatti sorelle gemelle, perché nessuna scelta, nessuna attribuzione e nessuna regola può essere buona soltanto qui e ora, e se un sistema di sussidi e un regime fiscale, contributivo e pensionistico sono orientati a scaricare sulle generazioni future i pesi dell`oggi non possono essere considerati buoni e giusti, perché sono sbagliati alla radice”. Scrive Tarquinio che “il governo dei tecnici nella situazione politica attuale, tenendo conto di diverse sensibilità e di un comune senso dell`urgenza, ha fatto ciò che doveva essere fatto, prima o poi. Meglio prima che poi, allora. Con la speranza, che non può più esser delusa, del pronto avvio di un cantiere – quello che il presidente del Consiglio ha evocato ieri, in Parlamento, parlando delle politiche per la famiglia – nel quale le grandi questioni irrisolte eppure decisive per il futuro dell`Italia e degli italiani potranno essere affrontate a dovere”.
Con la manovra Monti “siamo stati sottratti, noi e i concittadini di Eurolandia, a un naufragio collettivo, desolante prospettiva aperta da errori in serie un pò altrui, ma soprattutto nostri”, scrive ancora Tarquinio. “E siamo stati posti in salvo, pur acciaccati e doloranti, da coloro che si sono assunti l`onere di realizzare una manovra forte dagli effetti forti che altri non potevano compiere o s`impedivano, l`un l`altro, di articolare e concludere”. Le misure varate dal “presidente professore”, insomma, sono “un grande e faticoso primo passo. Compiuto con una determinazione inconsueta per la nostra politica e, soprattutto, usando anche l`arma totale di un esemplare impegno in prima persona, con una enorme voglia di far capire ai concittadini perché e senso dei sacrifici necessari. E’ quello che ci siamo augurati più volte che accadesse. Ora è accaduto, e ha il sapore di una svolta. Speriamo che la svolta porti rapidamente buoni frutti e lavoriamo perché i buoni frutti siano distribuiti con giustizia”.