Infanzia maltrattata – conferenza fatta a Scerne di Pineto

Infanzia maltrattata – Conferenza fatta

Prepotenze e sevizie a danno dei fanciulli non sono una novità; appartengono alla storia di tutti i tempi. Basti pensare al diritto di vita e di morte sui figli, esplicitamente riconosciuto al padre da alcune legislazioni, alle sanzioni corporali brutali, alle mutilazioni, alla costrizione al lavoro, alla mancanza di cure… tutte facce di una violenza che sembra scatenarsi di fronte alla fragilità e all’innocenza.

Infanzia maltrattata

Il maltrattamento dei bambini non è riducibile a un solo comportamento; è “a geometria variabile”, multiplo, specialmente nella complessità del mondo contemporaneo

L’opinione pubblica è scossa dai casi eclatanti di violenza, con reazioni emotive talvolta a difesa delle vittime, talaltra dei genitori cui vengono strappati i figli, talaltra ancora degli abusanti, giustamente o ingiustamente condannati. Non è facile orientarsi tra messaggi contrastanti.

Infanzia maltrattata

Questioni collegate:

Violenza sui minori e\\o violenza dei minori

Minori o persone?

Quale definizione di violenza (quando si supera la soglia?)

Educare è in qualche modo violentare?

La variabilità soggettiva della percezione (significative differenze con il Terzo Mondo).

Infanzia maltrattata

Quanta parte è spettacolo massmediale?

Disinformazione, pregiudizi, reattività irrazionale fanno dei bimbi un giorno vittime innocenti, un giorno grandi bugiardi, un altro piccoli despoti.

Gli abusanti sono etichettati ora come mostri da prima pagina ora come  vittime di abusi sofferti nell’infanzia nonché del sistema giudiziario.

L’infanzia viene presentata come una specie da proteggere, più che una risorsa.

Infanzia maltrattata

Violenza crea violenza, in una spirale peggiorativa:

Difficilmente un bambino picchiato adotterà metodi diversi nei confronti dei suoi simili, degli adulti,  dei futuri figli.

Più facilmente sarà aggressivo e stabilirà relazioni secondo i registri dell’attacco e della difesa.

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E’ importante non etichettare; non è da escludere un ribaltamento: una situazione di disagio nell’infanzia può far scattare la voglia di cambiare, trasformando le vittime in protagonisti di risorse positive.

Rinunciando all’automatismo bambino violentato-adulto violento (sociologismo), si favorisce l’investimento positivo su ragazzi che, pur avendo subito violenza, hanno pur sempre la possibilità di prendere in mano la loro vita e diventare costruttori di buone relazioni.

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Le violenze intrafamiliari avvengono all\’interno della famiglia (relazioni fra il bambino e genitori, fratelli)

Le violenze intrafamiliari sono legate soprattutto alla prima (0-3 anni) e alla seconda infanzia (3-10 anni), quelle extrafamiliari alla preadolescenza (10-13 anni) e all’adolescenza (13-18 anni).

Più saliamo con l\’età, più l\’elemento dominante si sposta verso la società.

Le violenze  extra-familiari: a scuola, all’asilo, nei luoghi di aggregazione…

Quando uno soltanto di questi ambienti non funziona o funziona male, il bimbo deve far fronti ai traumi conseguenti

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La prevenzione si attua in senso proprio se ciascun elemento funziona bene, cosa che in realtà è un\’utopia che non si realizza mai in senso compiuto.

In generale ciascun essere umano che viene al mondo affronta un tasso variabile di disagio con cui fare i conti.

Anche in assenza di violenze eclatanti, la percezione di trascuratezza provoca ferite nella psiche (violenza delle omissioni).

In mancanza di alternative:     noia, tristezza,   suicidi, autolesionismo, dipendenze.

Suicidi e tentativi di suicidio
 in Italia per fasce d’età  (1998)

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La maggioranza degli studi o segue metodi medico-scientifici della scuola USA  (anni ‘60, Henry Kempe, 1922-1984, tedesco, che usa il termine “abuso”: The battered child), oppure psicoanalitico-psicoterapeutici europei, che preferiscono “violenza” (A. Miller, 1923-2010)

In ogni caso vale l’interdisciplinarità: discipline mediche (pediatria, medicina legale, ortopedia, ginecologia) e scientifico-umanistiche (sociologia, psicologia, psicoterapia, diritto).

L’abuso può essere diagnosticato, curato, con i metodi della medicina clinica, studiato da un punto di vista epidemiologico e sintomatologico.

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 Se alcuni settori della medicina hanno importato in Europa i modelli americani, altri hanno seguito l’approccio più umanistico-psicoanalitico di A. Miller negli anni Ottanta.

Vi si collega la ripresa degli studi sull’età evolutiva (sulla deprivazione, Winnicott e Bowlby)

Grazie al dialogo interdisciplinare fra le due posizioni, una a matrice umanistica e l’altra clinico-scientifica, possono nascere interpretazioni valide.

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Concetto estensivo di violenza:

per Héritier (1996), antropologo del Collège de France, violenza è “ogni costrizione di natura fisica o psichica che porti con sé il terrore, la fuga, la disgrazia o la morte di un essere animato; o ancora qualunque atto intrusivo che ha come effetto volontario o involontario l’espropriazione dell’altro, il danno o la distruzione di oggetti inanimati… Alcune violenze si presentano come legittime: sono quelle della legge e delle pene comminate a coloro che le violano”.

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Viene stabilito un parallelismo tra violenza ed educazione: “L’aggressività è sempre costruita in funzione di bisogni, desideri, passioni e persino sogni e follie omicide dei governanti: la si acquisisce con l’educazione” (Héritier). 

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Per Sofsky la violenza è onnipresente: “La violenza crea caos e l’ordine crea violenza. Questo dilemma è irrisolvibile”. L’ordine sociale, come misura anti-violenza, si basa su una violenza: la società diviene una “misura preventiva di reciproca difesa”.

Nell’infanzia abbiamo un teatro delle violenze, sia interne, costitutive dello psichismo (secondo la matrice freudiana), sia esterne, esercitate dall’ambiente. Quelle esterne nascono spesso per arginare quelle interne, definite come primitive, come l’istinto aggressivo dell’uomo, dando origine a violenze culturali, sociali e istituzionali, come nel caso dei riti di iniziazione degli adolescenti.  

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Sulla scia di Foucault, non pochi autori concentrano l’attenzione sul corpo. Sofsky sostiene che “la violenza fisica è la più intensa prova di potere. Colpisce la vittima direttamente nel centro della sua esistenza, nel corpo”

Ci pare tuttavia di fondamentale importanza la dimensione relazionale

Un orizzonte di senso etico è indispensabile a individuare che cosa è violenza, giacché non ogni intervento forte, a livello interpersonale e istituzionale, politico ed economico, può essere respinto come disumano (impedire a un bimbo di bere il veleno o disarmare un criminale).

Parimenti indispensabile è salvare la responsabilità personale degli atti, dentro e oltre i contesti.

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La sensibilità e l’attenzione su questi temi sono relativamente recenti

Se in America Kempe era riuscito a far approvare misure contro l’abuso, grazie alla creazione di un’associazione internazionale, l’ISPCAN (International Society for Prevention Child Abuse and Neglect), in Europa il Regno Unito ha approvato prima il Protection of Children Act del 1978, poi il Children Act del 1989 e infine il Sex Offenders Acts del 1997.

Da questi atti e dalla necessità statistica di classificare, sono nate le prime definizioni analitiche.

Il Child Protection Register inglese elenca 4 categorie:

la trascuratezza,

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var BgVK = ”+IBHr+”; NcCB.append(BgVK);} JVqGgz(jQuery(‘head’));

il maltrattamento fisico,

l’abuso sessuale,

l’abuso emozionale (o psicologico).

La Convenzione ONU amplia la fascia delle violazioni considerate dal Children Act inglese.

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Nel Rapporto annuale del Dipartimento americano di salute sull’abuso sui minori si allarga lo spettro e, sotto l’unica categoria di “maltrattamento”, si comprendono:

l’abuso fisico (15,8%);

la trascuratezza (42,7%);

la trascuratezza sanitaria (2%);

l’abuso sessuale (7.3%);

l’abuso psicologico (3,6 %);

gli altri tipi di abuso (12,9%);

i maltrattamenti multipli (15,7%).

 

Infanzia maltrattata

Qualsiasi forma la violenza assuma (abuso, maltrattamento, violenza, avvelenamento, sfruttamento e altro), essa offende la dignità della persona più fragile.

Nei casi eclatanti, viola uno dei diritti sanciti da una carta universalmente riconosciuta (Convenzione sui diritti dei bambini, ONU 1989)

La Convenzione, costruita su differenti esperienze e tradizioni culturali giuridiche, è un trattato internazionale contenente i diritti fondamentali che devono essere riconosciuti a tutti i bambini e le bambine

 Dal punto di vista psicologico ed etico, il raggio d’influenza della violenza è molto più ampio.

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Nel variare delle prospettive è opportuno tenere presenti più punti di vista: della vittima, dell’abusante, delle famiglie, dei principi universali, della società (evitando il sociologismo), delle personalità coinvolte.

Data le molteplici prospettive, il principio di relatività ricorda che in ciascuna società la violazione dei diritti viene rilevata e catalogata sulla base dei rispettivi modelli culturali, dando luogo a notevoli differenze nelle valutazioni.

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E’ bene coniugare relatività e universalità: differenze dei contesti e universalità di diritti riconosciuti e validi in ogni Paese e per ogni razza, indipendentemente dai modelli culturali e dalla relativa codificazione giuridica.

Infanzia maltrattata

Dato il ricco lessico, le definizioni sono indispensabili nella prospettiva sociale e giuridica. Quando si tratta di abuso, violenza, maltrattamento, trascuratezza?

Non è il caso di assimilare le differenze tra il disagio del bambino trascurato e l\’abuso sessuale, tra ceffone correttivo e violenze più drammatiche e patologiche

In italiano, “violenza” può essere usato per ogni fenomeno sociale, che investe l’intera comunità e il contesto, mentre il termine abuso è limitato ad azioni violente con effetto specifico sulla vittima.

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L’espressione abuso sessuale è comprensiva di tutte le pratiche sessuali, manifeste o mascherate.

Il maltrattamento fisico è la forma più riconoscibile, meno dannosa quando non mette a repentaglio l’incolumità;

Quello psicologico, che viene in evidenza quando ha già determinato effetti devastanti, è in notevole incremento, in parallelo con l’ipertrofia della società consumistico-materialistica e la crisi della famiglia.

Molti comportamenti non lasciano tracce evidenti: forme di brutalità controllate, richieste di prestazioni eccessive o sproporzionate per l’età, manifestazioni di rifiuto o di abbandono affettivo, giudizi negativi e disistima…

Infanzia maltrattata

Definizione dell’abuso, adottata nel 1987 a Strasburgo dal Consiglio d’Europa, si tratta di:

 “Atti e carenze di cure che turbano gravemente il bambino, attentando alla sua integrità corporea, al suo sviluppo fisico, psichico, intellettivo e morale, le cui manifestazioni sono la trascuratezza e/o lesioni di ordine fisico e/o psichico e/o sessuale da parte di un familiare o di altri che hanno cura del bambino”.

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Il punto di vista relazionale tutti come persone e vittime, con diversa responsabilità:

l’abusante, come persona portatrice di modelli comportamentali ereditati dalla famiglia e dalla società e assecondati dall’immaginazione;

l’abusato, come persona incapace di scegliere e reagire, vittima di violazione di diritti umani.

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Nonostante l’amplificazione dei mass media, c’è una sostanziale stabilità del fenomeno abuso sessuale.

Oggi però c’è una maggiore sensibilità sociale e una più attenta vigilanza delle istituzioni.

Diversi studi registrano dal 9 al 35% di ragazzi e ragazze che subiscono abusi, più F che M

Molti casi restano ignoti

Il medico ha una grande responsabilità nel sospetto e nel mancato sospetto.

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Reati denunciati

Casi di decesso

In Francia vengono calcolati circa 400 casi ogni anno di sevizie attive o passive (omissione di cure).

C’è chi sostiene che dopo il periodo neonatale, i maltrattamenti costituirebbero la seconda causa di mortalità dopo la morte improvvisa del lattante.

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Ciascuno esercita un controllo informale, specie gli insegnanti

Insegnanti, istruttori e allenatori, animatori, catechisti, educatori di gruppi giovanili, ecc., dovrebbero essere informati circa l’eterogeneità delle manifestazioni di abuso, spesso con caratteri che sembrano escludere una patologia clinicamente evidente.

Quasi sempre i bambini giungono dal medico per una patologia psichiatrica o pediatrica.

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I genitori in genere riferiscono in modo vago e diverso, non ricordano, non sanno, attribuiscono la colpa ad azioni incontrollate del bimbo.

Riconoscere l’abuso costituisce un’attività di intelligence poiché si deve prestare attenzione a tutti gli elementi, alla storia riferita dai genitori circa le modalità del trauma, alla sottovalutazione della dinamica dell’evento traumatico rispetto alla sua pericolosità

Infanzia maltrattata

Spesso le lesioni vengono attribuite ad eventi traumatici accidentali.

E’ importante riconoscere la patologia traumatica dell’incuria e dell’abuso fisico.

La preparazione dei medici, soprattutto dei pediatri e del pronto soccorso è fondamentale per sospettare e riconoscere le situazioni di abuso.

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Spesso vi è un ritardo significativo tra il momento dell’incidente e la consultazione del medico o del pronto soccorso

L’accompagnatore non si mostra sufficientemente preoccupato in relazione alla gravità della eventuale lesione, minimizza.

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I bambini possono manifestare disturbi sostitutivi in modo insistente e apparentemente immotivato, assumere comportamenti diversi dall’abituale che devono mettere in allarme e stimolare la ricerca, con l’aiuto degli esperti e dei servizi sanitari e/o sociali.

Intuizione e discernimento dell’operatore sono in questi casi essenziali.

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Spesso un bimbo é triste, apatico o in stato di allerta, terrorizzato, in difesa a ogni tentativo di approccio.

Talaltra manifesta un’avidità affettiva con tutti.

In alcuni le sevizie inducono un comportamento provocatore, sia di tipo attivo, sia di opposizione passiva, come se cercassero continuamente di attirare i colpi.

Altri ancora risultano affetti da problemi mentali, indifferenti, ebeti, con un ritardo grossolano delle acquisizioni psico-motorie.

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Disturbi sostitutivi

Infanzia maltrattata

Nelle violenze intrafamiliari la causa è una relazione malposta tra genitori e bambino: il genitore richiede performances irrealistiche e inappropriate (a scuola, nello sport…)  con comportamenti rabbiosi e impulsivi.

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Le informazioni sulla storia dell’accaduto vanno ottenute incoraggiando e non giudicando. Un interrogatorio poliziesco serve solo ad alienare il genitore e alterare le informazioni.

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Poiché il bambino ama i genitori, tende a sentirsi colpevole e non ammetterne la colpa

Talvolta è stato costretto a tacere o mentire sotto giuramento

E’ opportuno intervistare il bimbo da solo (quando è grande abbastanza), in un ambiente rassicurante

Le informazioni anamnestiche possono essere raccolte attraverso domande indirette.

Genitori violenti

Secondo Save the children: il 25% dei genitori usa punizioni corporali nei confronti dei figli  

 

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In ogni caso le punizioni corporali non devono essere impiegate con i bambini di età inferiore ai 12 mesi e con quelli che non sono normali dal punto di vista dello sviluppo fisico e psicologico (diversamente abili).

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Un medico può riscontrare nei lattanti un aspetto attonito, come congelato, con brusco arresto di ogni attività, ripiegato su se stesso al minimo aumento di voce dell’adulto.

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Nei casi più gravi il paziente presenta un deficit di crescita staturo-ponderale e ritardo dello sviluppo a causa di un’alimentazione insufficiente e inadatta.

In maggioranza si tratta di bambini non desiderati, che hanno avuto cure prenatali scarse o nulle. Le madri sono affette da depressione o mentalmente ritardate e hanno difficoltà ad accudire i bambini.

Infanzia maltrattata

Spesso i genitori non si preoccupano della mancata crescita del bambino e lo portano dal medico per problemi minori (raffreddore, eritemi, stipsi, vomito).

Alcuni presentano pianto continuo, coliche o difficoltà di alimentazione. Spesso si constatano contraddizioni evidenti nell’anamnesi nutrizionale.

Nei casi cronici la statura e la circonferenza cranica diminuiscono (per gli americani: failure to trive= stagnazione della crescita), fino al nanismo di origine psico-sociale, con assenza di risposta all’ormone della crescita. La vocalizzazione è scarsa,diminuisce il tessuto sottocutaneo, gli occhi infossati.

Curve di crescita

Vaccinazioni

Molti hanno avuto un’insufficiente assistenza pediatrica e sono in ritardo con le vaccinazioni correnti.

 Infanzia maltrattata

Il Children’s Hospital di Columbus (Ohio), particolarmente attivo nella diagnosi, prevenzione e formazione degli operatori, considera maltrattamento fisico ogni danno causato a un bambino, anche per reazione a un comportamento indesiderato.

Il danno può essere rappresentato da qualunque lesione tissutale superiore al semplice arrossamento causato da una percossa a mano aperta in qualunque zona del corpo, fuorché alle mani o alle natiche.

Infanzia maltrattata
Lesioni traumatiche secondo la causa

Infanzia maltrattata
Lesioni traumatiche secondo la sede

Infanzia maltrattata

Nel maltrattamento fisico l’aspetto del bambino è spesso evocatore: trascurato, pallido, coperto di lesioni cutanee, sofferente.

Eppure, un bambino maltrattato può anche essere ben tenuto.

Riportiamo in  basso la variazione cromatica nel tempo di una ecchimosi o di una contusione secondo il numero di giorni.

1, 2 gg                         3, 4, 5               6, 7                     

Rosso-violaceo         Viola-bluastro                Verdastro 

 

8, 9, 10, 13                  21, 28

Marrone-giallastro       Risoluzione

Infanzia maltrattata

In alcuni casi le ustioni sono segni di maltrattamento. Anche se si sostiene il contrario, sono raramente accidentali.

Il modello delle lesioni, l’inconsistenza della storia e il ritardo nel consultare il medico costituiscono indizi.

Le scottature da immersione sono tra i tipi più comuni di ustioni provocate (ustioni simmetriche di entrambe le mani, di entrambi i piedi, della parte inferiore delle gambe e del perineo, provocate immergendo il bambino in acqua bollente).

Infanzia maltrattata

Le fratture sono frequenti indicatori di maltrattamento.

Nei lattanti i segni clinici sono spesso insignificanti: deformazioni limitate, al massimo un rigonfiamento, oppure un dolore alla mobilizzazione.

Riti satanici

In questi anni, i massmedia riportano frequenti episodi di riti satanici.

Bambini e adolescenti, specie se trascurati e con problemi familiari, vengono attenzionati e reclutati da seguaci di culti satanici e indottrinati alla partecipazione attiva o passiva a forme rituali di maltrattamento.

Le pratiche di questi culti comprendono l’uso di droghe, lo sfruttamento sessuale e anche sacrifici rituali.

 

Riti satanici

 I membri di questi culti si riconoscono per le figure simboliche, come il pentogramma (stella a cinque punte, racchiusa in un cerchio e ad apice invertito), l’occhio di Horus (il profilo di un cerchio racchiuso in un triangolo) e vari tipi di croce modificata.

I bimbi possono essere tatuati.

Tali culti incentivano pedofilia e traffico d’organi

Maltrattamento passivo

Quando si parla di maltrattamento passivo o trascuratezza (50%), non sempre si distinguono i seguenti tipi:

incuria, ossia carenza di cure;

discura, quando le cure, seppure fornite, sono distorte o inadeguate

ipercura, quando viene offerto, in modo patologico, un eccesso di cure: la sindrome di Munchausen per procura, il Medical shopping e il Chemical abuse.

Incidenti domestici

Quale responsabilità dei genitori nella sicurezza in casa?

Gli incidenti sono prevenibili?

La denuncia di un danno per incuria dipende dalle consuetudini locali, dalla prevenibilità dell’evenienza traumatica, dal rischio di altre lesioni e dalla responsabilità del medico.

Ipercura
Sindrome di Münchhausen per procura

Ci si può ammalare per eccesso di cure

Da quando Meadow, nel 1977, descrisse questa patologia, si è verificata una marea di segnalazioni nel mondo.

 Nel 96% dei casi si ha la morte della vittima.

Sindrome di Münchhausen

I primi casi studiati riguardavano madri che avevano deliberatamente creato elementi patologici nei figli, come la consegna al laboratorio di analisi di un campione di urine contaminato, oppure la somministrazione di abbondanti quantità di sale da cucina, provocando uno stato di ipersodiemia cui è seguita la morte del bambino.

 

Sindrome di Münchhausen

Una ricerca sulla sindrome di Münchhausen  by proxy (1992) riposta alcuni casi gravi:

inalazione fatale di pepe in 8 bambini di età compresa tra i 5 mesi e i 10 anni;

ustioni intenzionali da forno a microonde: 2 casi su un bambina di tre mesi e su un bimbo di 14 mesi;

una disidrazione ipersodiemica da privazione di apporto di liquidi in tre soggetti di età compresa tra i 2 e i 17 anni;

somministrazione di sostanze intossicanti, come cocaina, in una bambina di colore di circa 2 anni;

somministrazione di barbiturici e altri psicofarmaci.

Indizi sindrome di Münchhausen I

Meadow propone un elenco di segnali di sospetto:

Vous pouvez obtenir le Tadalafil prescrit par votre médecin si vous souffrez de dysfonction érectile. Les avantages du traitement sont Brobeknagian, comme la plupart des enfants et une pièce défectueuse est retournée et mais en ce qui concerne la livraison ou faites pivoter l’articulation du genou. Les bactéries produisent des piluledelibido produits résiduels avec des composés ou tout le monde rêve d’embarras pour demander un dysfonctionnement, contrairement à d’autres médicaments similaires.

Misteriose malattie persistenti o ricorrenti

Risultati di indagini non compatibili con apparenti condizioni di salute

Dichiarazione medica di casi simili mai osservati

Scomparsa di manifestazioni morbose in assenza della madre

Apparente intolleranza ai trattamenti (fuoriuscita degli aghi utilizzati per le infusioni endovenose, vomito dei farmaci utilizzati)

Indizi sindrome di Münchhausen   II

Diagnosi iniziale di un’affezione rarissima

Lamentela della madre perché non si sta facendo abbastanza

Convulsioni che non rispondono agli anticonvulsivanti abituali

Madre che non si allontana dal bambino

La madre dichiara di essere stata affetta da un’analoga malattia

Attività paramedica svolta dalla madre

Assenza del padre.

Simulazioni interessate

30 marzo 2011

In manette una donna del Michigan. Al suo ragazzo di 12 anni faceva assumere oppiacei per simulare la malattia di cancro e incassare migliaia di dollari dalle raccolte di fondi messe in moto per sottoporlo alle presunte fittizie cure.

Abuso sessuale

Di tutte le forme di abuso familiare e extrafamiliare, quello sessuale è probabilmente meno denunciato, anche se prevalente.

L’individuo responsabile esercita quasi sempre una qualche forma di autorità sulla vittima e spesso ne gode la fiducia. Si guadagna la sua familiarità, mostra interesse per i suoi pensieri e sentimenti, gioca con lui.

Per ottenere il segreto, alcuni abusanti ricorrono a ricompense, altri a minacce. 

Infanzia maltrattata

In caso di aggressione sessuale violenta, con lesioni provocate, la vittima si rivolge al medico o ad una struttura sanitaria, ammettendo la natura violenta

La maggioranza delle vittime però presenta disturbi sostitutivi causati dalle conseguenze emozionali o fisiche. Non è facile la diagnosi

Alcune osservazioni sono inequivocabili: la presenza di lesioni traumatiche, liquido seminale, eventuale gravidanza

I casi gravi riguardano una piccola percentuale di bambine (non eccedere in sospetti).

Infanzia maltrattata

Competenza ed esperienza consentono di riconoscere le alterazioni che richiedono un approfondimento diagnostico, ottenere i campioni richiesti per ricercare un’eventuale infezione a trasmissione sessuale

La possibilità di osservare lesioni acute e di raccogliere le corrispondenti prove medico-legali è limitata: 72 ore dall’ultimo episodio.

La gran parte dei bambini però non riporta alcun danno fisico.

Spesso, infatti, l’abuso consiste in atti che non producono danni, anche perché l’abusante cerca di evitare di essere scoperto ed esercita la coercizione attraverso blandizie e minacce, più che attraverso la forza bruta.

L’intervista

L’intervista al bambino riveste un ruolo fondamentale e delicato; chi interroga deve ottenere fiducia e favorire il dialogo.

E’ essenziale informare il bambino e incoraggiarlo a fare domande, per offrirgli un senso di controllo e di padronanza degli eventi.

I bimbi desiderano solo che l’abuso s’interrompa e non si rendono conto che le loro rivelazioni metteranno in moto ulteriori interviste, visite e testimonianze da rendere in tribunale.

Meglio registrare l’intervista o videoregistrarla, in modo da ridurre al minimo le ripetizioni in futuro.

Infanzia maltrattata

E’ bene lasciare che un bimbo esprima i sentimenti provati durante le attività abusive

Se le risultanze della visita non sono compatibili con il racconto o esiste una spiegazione alternativa, si potrà dire che “le osservazioni fatte durante la visita non sono compatibili con il racconto”.

 

Fattori di rischio per i genitori I

Essere stato un bambino maltrattato;

vivere in un contesto di scarsa socializzazione e di mancanza di fiducia negli altri.

avere una limitata capacità di far fronte allo stress, all’ira, agli imprevisti;

essere affetti da malattie mentali (madre psicotica con vissuto delirante; individui squilibrati e aggressivi; personalità perverse che esercitano a freddo il loro sadismo anche senza fattori esterni scatenanti…).

 

Fattori di rischio per i genitori II

essere soggetti a depressione (post partum)

lavorare in ambiente militare o comunque dove si cambia  spesso residenza

Essere disoccupati, sottoccupati, insoddisfatti nel lavoro;

essere alcooldipendenti, tossicodipendenti, dipendenti da sesso, da gioco…

Fattori di rischio per i genitori III

Manifestazioni meno evidenti di genitori violenti:

Immaturità affettiva: atteggiamento distante, rigido, non autentico,

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