Author: Giovanna Albi (Giovanna Albi)

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Intervista immaginaria
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Intervista immaginaria

Intervista ad Elena, miss mondo Elena ha fattezze e origini divine. Figlia di Zeus e di Leda, incarna l’eterno femminino, e la non responsabilità riguardo alla sua innata bellezza non esclude nell’Iliade che su di lei cada una condanna morale per aver insanguinato la Grecia in contesa per restituirla al legittimo marito Menelao, secondo il...

Medea di Euripide
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Medea di Euripide

La tragedia Medea è altamente espressiva del mondo concettuale euripideo, è la più famosa tragedia del drammaturgo, ottimo indagatore dell’animo umano. Per la prima volta nella storia della tragedia greca il conflitto si dibatte entro un animo solo: è lei Medea che da sola, barbara e abbandonata, si dilania negli opposti sentire, lacerata tra razionalità...

L’Aiace di Sofocle, tragedia della solitudine
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L’Aiace di Sofocle, tragedia della solitudine

Aiace è la più antica tragedia sofoclea. Rappresentata intorno al 445 a.C., incarna il senso tragico nel conflitto atroce tra due mondi (antico e moderno) ed è la tragedia della solitudine per antonomasia. Segna l’irreversibile passaggio dalla civiltà omerica della vergogna, interpretata da Aiace, a quella della colpa e responsabilità, di cui si fa portavoce...

Vita, opere, miracoli e omissioni di Alda Merini
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Vita, opere, miracoli e omissioni di Alda Merini

Puntare al cuore della poetica di Alda Merini non è cosa a portata di mano: bisogna fare un’operazione intellettuale, a ritroso nelle sue poesie, per ritornare alla scaturigine del suo pensiero. Occorre depurarla delle continue banalizzazioni cui assistiamo quotidianamente sui social, per i quali sarebbe la poeta dei baci Perugina e la poeta della porta...

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Canto di donna

Donne di alto lignaggio che dormite sulle piumose coltri, non ricordate che oggi sventola bandiera rossa sul sangue versato per mano omicida da questo patriarca  che è l’uomo violento? Tu donna sonnecchi mentre sull’altare s’immola questo corpo come vittima sacrificale. Alzati e vesti di rosso e sciarpa variopinta come le antiche sacerdotesse di Era. In...

Nessuna solitudine è piccola
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Nessuna solitudine è piccola

Luisa Parrelli, L’Erudita, 2022 “Nessuna solitudine è piccola” recita il poeta greco Ritsos, alludendo alla rosa di cui nessuno avverte il profumo: non c’è esistenza non degna; chiunque, anche l’essere vivente più umile e apparentemente più insignificante, ha un suo ruolo nell’economia cosmica. Non vi è chi possa arrogarsi il diritto di criticare l’esistenza altrui:...

La tragedia greca: lo scenario dell’apollineo e del dionisiaco
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La tragedia greca: lo scenario dell’apollineo e del dionisiaco

Tanto si è detto e scritto sulla tragedia greca (da Untesteiner a Wilamowitz, da Dodds a Perrotta, da Del Corno a Montanari) e il mio contributo non può aggiungere nulla di nuovo. Tuttavia, vorrei porre l’accento sulle molte connessioni che ho rintracciato tra La Poetica di Aristotele e la Nascita della Tragedia di Nietzsche. Focalizzerò...

Il bambino
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Il bambino

di Massimo Cecchini, Neri Pozza, 2022 Oggi chi potrebbe parlare di minorati, di idioti, di deficienti in un mondo interamente deforme? La citazione da Italo Calvino, La giornata di uno scrutatore, posta ad esergo del bel romanzo di Massimo Cecchini, Il bambino, apre uno squarcio sul mondo che andremo a lambire durante la densa e...

Diotìma di Mantinea: la sacerdotessa del Simposio di Platone
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Diotìma di Mantinea: la sacerdotessa del Simposio di Platone

Molte sono le figure femminili presenti nelle opere platoniche o come comparse o come riferimenti letterari: Euridice, Alcesti, Teti, Melanippe, Anangke, Aspasia, Santippe, Atena… ma su tutte si staglia Diotìma, la sacerdotessa di Mantinea. Certo, le donne ricoprivano un ruolo di tutto rilievo nei simposi greci: concubine, flautiste, suonatrici, etère allietavano i banchetti e istruivano...

Se questo è un uomo di Primo Levi: una riflessione in occasione dei 35 anni dalla sua morte
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Se questo è un uomo di Primo Levi: una riflessione in occasione dei 35 anni dalla sua morte

Si tratta, come è noto, del  racconto dell’esperienza atroce di Primo Levi, torinese  di famiglia ebrea, vissuta dentro un non luogo, il lager di Auschwitz, lì dove tutti i bisogni, vengono calpestati, annichiliti, fino a creare ombre fatue, che sono fame vivente. Lo scrittore, chimico, datosi alla macchia l’8 settembre 1943, fu catturato dalla milizia fascista...