Novembre a Pesto.

di Alfonso Gatto (1909-1976)

Ci furono le rose/
un tempo, gli asfodeli./
Ora passa nei cieli/
il cielo che rispose/ 

alla notte degli anni,/
alle paludi,ai morti./
Ci restano più forti/
del tempo questi inganni/

della dolce stagione/
E il povero che vede/
fermarsi sul suo piede/
il sole, già s’espone/

al suo sorriso cieco./
Felice si somiglia,/
balbetta con le ciglia/
il soliloquio greco./

Poi trova il freddo, stretto/
nelle stesse parole/
con cui si scalda il petto./
A non volere vuole/

il fondo del bicchiere./
La morte porge al nonno/
degli anni sul braciere/
di cenere quel sonno./

(Da “Tutte le poesie”, 2005)