di Giovanni Pascoli.
Ben venga Maggio/
e il gonfalon selvaggio!/
Ma è una selva che si svelle,/
la selva che da sè si schianta!/
E viene, e seco ha le procelle/
che l’hanno nell’inverno affranta,/
e viene e cantail gonfalon selvaggio!
Ben venga con la sua grande ombra/
e col grande urlo dei torrenti!/
È vivo il gonfalon che ingombra/
la terra e si svincola ai venti;/
ed ai dormenti/
annunzia: È Maggio! È Maggio!
Ben venga Maggio/
e il gonfalon selvaggio!/
S’avanza sotto il cielo azzurro/
il verde bosco che s’è mosso;/
ha dentro un cupo suo sussurro,/
ha dentro un rauco fiato grosso./
E’ rosso rosso/
il gonfalon selvaggio!
Ben venga! È gente che sui capi/
solleva il ramuscel d’ulivo;/
e quel sussurro è ronzìo d’api/
seguenti il ramo fuggitivo;/
e il rosso vivo/
è dei rosai di Maggio!/
Ben venga Maggio/
e il gonfalon selvaggio!
Giovanni Pascoli