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. Il prossimo futuro per il presidente Ance Teramo, Ezio Iervelli, riconfermato il 1° dicembre scorso per altri 4 anni alla guida dell’ente di Via Brigiotti, si dipana tra un superbonus, cui mancherà quasi sicuramente una proroga “a meno che non la inseriscano in finanziaria” e i lavori del Pnrr, passando per la ricostruzione che a questo punto potrebbe velocizzarsi ulteriormente. Con gli anni del 110% e dei lavori post sisma “le imprese edili teramane sono diventate più forti, solide e patrimonializzate – ha spiegato Iervelli – tanto che lo stesso bilancio dell’Ance ha fatto registrare uno stato di salute mai riscontrato dal suo debutto nel 1984 ma incombe lo spettro del rialzo dei mutui che comporterà una riduzione degli investimenti anche consistente, sebbene sul territorio ci sia il boom di acquisti di immobili da parte delle famiglie”

. Nel giorno in cui il commercio teramano preannuncia nuove eclatanti proteste contro il Pums e relativi parcheggi blu (i rumors parlano di una marcia con tanto di fischietti, la forma comunque si deciderà lunedì alla prossima riunione dei commercianti), si assiste in centro città a nuove incoraggianti aperture. Pertanto, a fronte di saracinesche che calano per sempre o a quelle che in prospettiva (soprattutto con l’arrivo dei nuovi cantieri lungo i corsi) soffriranno, giungono anche insperate nuove inaugurazioni soprattutto nel food: ben due nel centro storico (Vanilla e Manari), un’altra lungo Viale Bovio (Des artistes), aspettando il McDonald’s in Circonvallazione Ragusa che sta terminando i colloqui lavorativi: saranno più di 40 gli addetti nel prefabbricato montato a tempo di record. Sul food quindi non vi sono problemi di sorta, dopo il Covid il comparto ha subito un’impennata notevole. Sugli altri settori invece si nicchia. Purtuttavia una nuova apertura lungo Corso San Giorgio che fa ben sperare per il prosieguo e che dovrebbe generare un cambio di tendenza (attività che traslocano dal centro commerciale verso il centro storico ma anche che restano aperti durante le festività) è senza dubbio Telly Weijl. 

. Sotto stress, in perenne sott’organico, senza più una vita privata, pagati non abbastanza, almeno per quello che producono e per competenze svolte, i medici ospedalieri sono pronti a tutto, “a qualsiasi azione eclatante”, come ha riferito ieri il presidente nazionale Anaao Assomed, il teramano d’origine Pierino Di Silverio, ieri sera a Teramo al convegno “Informatizzazione e privacy in sanità”. In aggiunta, come ha riferito il vice presidente del consiglio regionale d’Abruzzo, Roberto Sant’Angelo, nella nostra Asl con la nuova riforma “verranno a mancare ulteriori 50 medici (200 nelle 4 aziende): immaginatevi 30 anestesisti che se ne vanno, dovremo chiudere il blocco operatorio”. 

. Il ritardo è epocale, il gender gap (la differenza di genere) a livello lavorativo, occupazionale, salariale ma anche politico (“il consiglio provinciale di Via Milli non ha eletto una donna”, s’inalbera Natascia Innamorati della Fiom Cgil) è abissale e grida vendetta. 
Donne sottopagate, umiliate; non capaci, a detta delle aziende, di ricoprire ruoli di comando; demansionate; imbottite di part time involontari; fatte oggetto di battute sessiste sulle loro tute attillate; con pochi aiuti per la prole. Il focus di Innamorati si concentra sul comparto che tutela, cioè quello del metalmeccanico. “In generale c’è ancora sempre più difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro in provincia di Teramo – spiega la sindacalista – soprattutto nel caso di donne giovani cui viene chiesto se hanno intenzione di metter su famiglia. Continuano ad esistere queste differenze: donne che poi saranno le prime ad uscire dal mondo del lavoro perché quando partoriscono devono decidere se continuare a lavorare oppure ad accudire la prole, perché nel teramano non ci sono le strutture adeguate”. 

. Tremano i polsi ai commercianti teramani per i prossimi sette cantieri della ricostruzione che saranno aperti ad inizio anno lungo Corso San Giorgio, un numero che potrebbe essere limato di un’unità per via della rivisitazione del Pnrr che vede interessato il cine-teatro comunale. “Veniamo stremati già dai terremoti 2009-16-17 – afferma Franca Labrecciosa -, dai lavori di ripavimentazione del corso che sono durati tre anni, dalla crisi epocale del commercio, dal Covid, ora ci tocca per altri tre anni assistere all’arrivo di gru che occuperanno la sede stradale e alla chiusura delle attività per i lavori che faranno fatica a riprendere. Io dovrò mettere gli addetti in cassa integrazione e so che solo nel mio palazzo (Rozzi-Marcozzi) ben tre attività non riapriranno. Dico solo che i lavori potevano essere programmati prima, a questo punto erano già conclusi”. 

. Hanno paura ad attraversarla ad una certa ora, quando fa buio, non si fidano dei volti scuri di extracomunitari che scorgono tra le piante e nemmeno della gente che staziona nel vicino parco Nassirya. I residenti di Piazza Garibaldi lamentano scarsa sicurezza attorno a loro, poca illuminazione e gente, alticcia, poco raccomandabile. A soli 200 metri c’è Piazza Martiri, coi suoi aperitivi e bar, scintillante, ma qui sembrerebbe proprio un altro mondo: si mischiano odori di castagne a quelli intensi di kebab. È decisamente un melting pot di razze, di magrebini, centroafricani (in 4 armeggiano davanti ad un monopattino), alcuni ti scrutano, che per un dipendente Asl può anche piacere: “A Teramo non siamo abituati a questi scenari” dice. Ma per molti invece creano problemi. 

. Turismo in crescita, soprattutto quello culturale, religioso e naturalistico; opere d’arte che rientrano; stagione estiva chiusa nel miglior dei modi; ristrutturazioni post sisma; conventi che riaprono; ed una vetrina mediatica da far invidia alle mete più gettonate. Di Campli, infatti, si è parlato in questi anni sul National Geographic, sul The Guardian, sulla Rai che ha celebrato il titolo incassato di uno dei borghi più belli d’Italia. Da quando poi la cittadina farnese s’è agganciata al vice ministro con delega alla cultura, Vittorio Sgarbi, che in buona sostanza è diventato una sorta di santo patrono, di nume tutelare, ecco che il lancio nel panorama variegato dei mass media s’è fatto ancora più efficace.  “Comunque, il lavoro di rilancio è stato faticoso ed è durato molti anni” spiega il sindaco Federico Agostinelli. “Solo per il rientro della Madonna del latte di Giacomo da Campli e delle due tavole di Cola dell’Amatrice, opere del Rinascimento camplese, abbiamo lavorato quasi dieci anni. Era un momento atteso da più di venti anni dalla nostra comunità”. 

. Riceve like sui social, frotte di turisti si fermano vocianti dinanzi a lei, alla statua colorata e luminosa di Ivan Graziani di largo San Matteo che in questi ultimi mesi sta assistendo ad un successo di visite insperato, che farebbe impallidire anche monumenti più blasonati come il duomo e il teatro romano. Non passa giorno che qualcuno non scatti una foto col suo smartphone tra teramani o turisti che, sciamando dopo il rompete le righe, comandato dalle guide turistiche (sempre più numerose in città), restano abbagliati dall’opera. Non rientra chiaramente nel tour canonico fatto anche però, come spiega la guida turistica Loredana Eusanio, “di tappe chiuse al pubblico, di siti archeologici impenetrabili, così come l’antica cattedrale”. Piacciono le linee della statua, i colori, la sua semplicità, piace soprattutto il personaggio che negli ultimi tempi è tornato alla ribalta, osannato anche dalla giovane generazione di musicisti che nulla ha avuto a che fare con il rocker teramano: viene continuamente rievocato sui social e nei canali televisivi. Ivan Graziani, il figlio del fotografo, non è morto. Sta vivendo una nuova primavera e quella statua, inaugurata ad aprile scorso, opera del quotato artista internazionale Marco Lodola, ne effigia il ritorno.

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