Parce sepulto

La scomparsa di Berlusconi ha destato, come era prevedibile, una grande ondata di cordoglio, manifestata in diversi modi, ma tutti improntati a pacatezza e decoro, come si conviene in tali circostanze : mi riferisco principalmente non ai suoi compagni di cordata, ma a politici come D’Alema, Bersani, Prodi, Schlein, Renzi, a personalità come Papa Francesco, o il Presidente Mattarella.

Senonchè sui social alcuni liberi pensatori di sinistra hanno creduto bene di esplicitare la loro riprovazione, anzi, esecrazione, stigmatizzazione, ad esequie non ancora avvenute…Evidentemente si credono piu’ in gamba degli eminenti personaggi sopracitati, i quali quindi sarebbero degli ipocriti seriali, costretti dal ruolo a mentire, fingere, colpevolmente lontani da quella borghesia illuminata, che sa dire la sua senza remore ed esitazioni, ma anche senza un minimo di buon gusto.

Ma, oltre alla mancanza di garbo, c’è un altro punto che merita una riflessione, e cioè da dove viene tutto questo livore per un personaggio sicuramente controverso ed anche biasimevole per molti versi, ma che non può contenere, in sé soltanto, le colpe del degrado sociale e culturale in cui ci troviamo.

Si tratta di un processo complesso, l’avvento delle tv commerciali con programmi di basso profilo, che però vedono in molti, è legato a filo doppio con la crisi della scuola, dove da decenni si studia poco e male, in virtù di nuovi programmi  ‘creativi’, su misura per studenti distratti e demotivati.

La cultura di mercato, dove tutto può essere venduto e comprato, è figlia del benessere economico che, pur essendo in sé un traguardo positivo, ha creato bisogni e pretese senza fine, spesso di bassa lega, privi cioè di senso della misura, rozzi e non sostenuti da classe e sobrietà.

La democrazia è stata, ed è, sempre più minacciata dalla ricerca del consenso che, appunto, si basa sui desideri di masse ragguardevoli di elettori, che hanno a cuore più il loro benessere personale che quello della collettività.

Potrei continuare, ma non farei che ripetere un repertorio tristemente noto, un elenco di malefatte, corruzioni e disastri vari di cui però, secondo alcuni, negli ultimi decenni Berlusconi, con i suoi, sarebbe unico responsabile.

Mi viene in mente la figura dell’Anticristo, nata in tempi remoti per spiegare il male nel mondo, e variamente interpretata, nel corso dei secoli, dagli imperatori romani, Nerone, Giuliano l’Apostata, fino ai nostri giorni, da Hitler e compagni… una personificazione assai rassicurante che smorza i dubbi, gli scrupoli individuali, le responsabilità personali, e permette di sentirsi a posto, di puntare il dito sul cattivo di turno, senza esitazioni e con fiero cipiglio…

Ma io penso a quanto sarebbe bello fermarsi a riflettere senza sentenziare, starsene in silenzio, soprattutto in situazioni estreme e definitive, come la morte, ritrovando così un po’ di stile e magari qualche risposta in più.