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. Basta con le piccole opere, le rotonde, le panchine. Basta con i campi da padel, ormai ce ne sono dappertutto, facciamoli fare ai privati che investono ed ottengono un ritorno: tra 5 anni non avremo più i soldi e queste strutture saranno distrutte, non ci andrà più nessuno. L’analisi spietata, in funzione uso dei fondi Pnrr, è dell’Ad di Cope, Filippo Lucci, che vorrebbe che tutti quei debiti che poi pagheranno i nostri figli e nipoti fossero indirizzati al meglio. Oltretutto per i campi da padel non c’è bisogno del Pnrr perchè ci sono altri tipi di fondi, come quelli strutturali, che prevedono queste opere

. Chiude anche Vincenzo. Che in città è sempre parso non avere un nome ma solo un cognome e tutti andavano da lui. Vado da Apruzzese era uno dei leitmotiv della giornata quando c’era da duplicare una chiave o da acquistare un po’ di vernice, un bullone, qualsiasi cosa dell’universo casa. E come dal dentista t’aspettava anche una fila, almeno ai tempi d’oro, dinanzi al negozio di ferramenta di via San Berardo. Vincenzo ha già deciso: Il 24 aprile chiudo. A malincuore ma ha deciso: A maggio vado in pensione, così mi hanno detto alla Cgil.  

. La provincia di Teramo è in controtendenza per quanto riguarda la natalità. Nel 2022, secondo gli ultimi dati, si registra una corroborante tenuta che fa ben sperare: sono difatti 1.400 i nuovi nati tra l’ostetricia di Teramo e quella di Sant’Omero, erano 1.400 nel 2021, mentre prima si perdevano un centinaio di nati all’anno. Quindi dopo anni di preoccupanti cali il risultato giunge ben accetto. Abbiamo bloccato la discesa annuncia il primario di Pediatria del Mazzini, Antonio Sisto, oltretutto direttore del dipartimento materno-infantile. Il dato lo si può leggere con una rinnovata fiducia nelle strutture provinciali: La gente va meno fuori a partorire e questo è un buon segnale per tutti noi. A ciò si aggiunge l’azione degli immigrati che malgrado si stiano quasi conformando al trend italiano (1,24 nascite per donna), la loro media è ancora di qualche spanna superiore.  

. È cominciata alla Asl di Teramo la tanto agognata inversione di tendenza sul versante personale. La Regione Abruzzo ha assegnato sei milioni in più per quello che a Circonvallazione Ragusa definiscono piuttosto un riequilibrio, dal momento che la nostra Asl storicamente, a causa del tetto di spesa cristallizzato sul 2004 (quando l’azienda sanitaria si è comportata in maniera più virtuosa delle altre), ha incamerato meno risorse. E chiaramente le minori spese destinate al personale si sono tradotte in crescenti problematiche sui servizi sanitari.     

. Gli ultimi dati Istat di metà marzo fotografano una realtà economica della provincia di Teramo in ripresa. Malgrado un processo inflattivo che non si registrava da anni e che ha ridotto i consumi aggredendo le fasce più deboli, nonostante il caro energia e gli strascichi della pandemia, il territorio teramano fa registrare un aumento dell’occupazione, che si unisce alla ripresa del suo settore storico e portante (tessile-abbigliamento-pelletteria) e ad un indice di invecchiamento che in certi territori (Val Vibrata) non corre come in altri (ad esempio Valle Peligna). Questa è la considerazione dell’economista abruzzese Pino Mauro che tratteggia un quadro positivo sulla nostra provincia: Gli ultimi dati offrono segnali buoni

. Sempre più Teramani scelgono Giulianova, ma anche altre località della costa, come posto dove andare a vivere. Oltre che acquistare appartamenti in riva all’Adriatico, un fenomeno che dura da decenni, si sceglie la località marina per viverci una vita. Dopo il Covid, che ha fatto riversare alcune famiglie nella città del sindaco Costantini, per evidenti motivi di precauzione, e soprattutto dopo il sisma che ha fatto eleggere la città della Gens Julia come seconda patria che poi è diventata la prima per taluni, anche il way of living ha sortito il suo effetto nella scelta di vita, tra porto, piste ciclabili e chiaramente tanta spiaggia e mare. 

. Nella pioggia di milioni che si riverseranno in Abruzzo, è prevista anche la Cittadella della carità a Teramo, una struttura che raggruppa presso l’ex ospedaletto di Via Taraschi attività sempre più stringenti come il Dopo di noi, che proprio in quel sito fu inaugurato diversi anni fa ma poi se ne sono perse le tracce, e tutto ciò che concerne il mondo della disabilità e dell’assistenza sociale più in genere. Un’opera da 10 milioni – ha spiegato ieri l’assessore regionale Pietro Quaresimale – che sarà realizzata di concerto con la Asp, che la gestirà, con la Diocesi di Teramo-Atri, con la Regione Abruzzo e con la Caritas.  

. I Comuni si stanno preparando all’impatto sulle comunità del nuovo reddito di cittadinanza punto due, o quel che sarà, depurato e falcidiato dalle nuove misure governative. Con il conseguente fronte della povertà che si potrebbe allargare, si teme il formarsi di vuoti nell’assistenza sociale delle amministrazioni locali e delle associazioni: bisognerà colmarli. In questi anni il Rdc aveva creato una bolla ed ora ci stiamo attrezzando per riallineare il nostro welfare è il commento del sindaco di Roseto, Mario Nugnes. 

. Sono stati 1.842 i casi di Parkinson in Provincia di Teramo (ultima rilevazione nel 2019), un numero a detta dello studio Asr Abruzzo (Agenzia Sanitaria Regionale) superiore alla media nazionale. Un allarme che fa il paio a quello dell’Alzheimer, come spiegò tempo fa lo stesso professore di Scienze Biomediche Comparate, Mauro Maccarone, che, predisponendo indagini precoci nel sangue per anticipare la patologia, era preoccupato perché nella nostra provincia rivelava incidenze maggiori di quelle nazionali per tali patologie, assieme alla sclerosi multipla.