Ricordando

Ricordando

Mario Bucciarelli se ne è andato in silenzio, all’età di 93 anni, come aveva scelto di vivere negli ultimi anni. Suo fratello era morto solo un mese fa, pianto dalla sorella Clara e dal fratello Tito con Pina e molti nipoti.

Mario era nato a Paternò di Campli benché sia vissuto soprattutto a Teramo. Il sindaco della città natale, Federico Agostinelli,  gli ha reso onore presenziando il funerale, ben sapendo che Mario non aveva mai dimenticato di essere “farnese”. Lo ha definito esplicitamente: Persona di alto profilo professionale e umano, che è rimasto orgogliosamente legato a Campli per tutta la sua esistenza.

Nel corso delle varie stagioni della vita Mario ha speso senza riserve la sua vita in politica (PSDI), nel sociale, nelle istituzioni, e prima ancora nella famiglia, allietata dalla moglie Anna e dai figli Antonio – con Enrica e le nipoti Giulia e Anna – e Monica – con  Giuseppe e il nipote Remigio. Tutto con la dignità di un cittadino attivo, coerente e discreto.  

Non molti ricordano il suo impegno per far nascere a S. Omero un ospedale, di cui è  stato a lungo direttore, a servizio del territorio vibratiano e albense. C’è stato chi ha scolpito la sua personalità con 4 aggettivi: Uomo garbato, elegante, determinato e sempre corretto in ogni rapporto umano e professionale. Virtù rare in politica, che ci costringono a provare nostalgia per personaggi di tal fatta. Nei venti anni da Presidente dell’Ente per il Turismo ha speso le sue migliori energie a vantaggio del territorio provinciale impegnandosi a favorire lo sviluppo non solo dei servizi turistici per far conoscere e apprezzare il nostro territorio, ma più in generale della produzione, della cultura, del dinamismo creativo. Giammario Sgattoni, indimenticabile fondatore del Premio Teramo, ha avuto in lui il sostegno e l’appoggio indispensabili alla nascita e alla crescita del Premio stesso.  

Teramo lo ha ricordato sulla stampa e anche noi della Tenda, giornale che aveva in lui un lettore attento sin dalla fondazione, ricordiamo il suo garbo signorile con rispetto e gratitudine.