Trentatré anni di incontri spontanei tra ebrei e cristiani

Nel contesto attuale, segnato da conflitti e incomprensioni, in cui però si levano varie voci sia per la fratellanza universale[1] che per la comprensione reciproca[2] e in cui avvengono fatti significativi in vista del dialogo[3], è importante segnalare altre iniziative di dialogo e comprensione. È noto che l’associazione dall’Amicizia Ebraico-Cristiana (di cui lo storico ebreo Jules Jsaac è stato il principale promotore) a Napoli è sorta come progetto formulato nel 1986 dal card. Corrado Ursi, e che la fondazione e lo statuto dell’Amicizia a Napoli (AECNA) sono del 1987. Però, già dal 15 giugno 1983 e fino al 10 giugno 2016 (cioè per 33 anni meno 5 giorni), del tutto indipendentemente dalla susseguente Amicizia Ebraico-Cristiana di Napoli, si è riunito spontaneamente, in modo periodico, a Napoli un gruppo di persone ebree e cristiane (e due persone bahai), non per proselitismo, ma con un atteggiamento di reciproca condivisione.

La causale remota è stato il disagio (da parte cattolica) per la più che ovvia impossibilità di invitare anche rappresentanti ebrei a partecipare alla settimana di preghiera per l’unità dei cristiani ed il conseguente desiderio di intraprendere quacosa di alternativo. Allora, per iniziativa congiunta di Alberta Temin (ebrea) e della scrivente (cattolica), si sono iniziate queste riunioni, che sono andate avanti per un totale di 211 volte, dapprima in casa della scrivente, successivamente in casa Temin.

Alberta Temin[4] nata Levi, scampata alla prima deportazione di ebrei in Italia avvenuta a Roma il 16 ottobre 1943, poi co-fondatrice e prima presidente dell’AECNA, per molti anni ha reso testimonianza della Shoah (contro ogni negazionismo) in numerosissime scuole e associazioni.

Nei molti anni di riunioni si sono alternate 91 persone. Le riunioni includevano in gran parte donne, ma anche uomini; fra questi si è sempre avuta la presenza di un sacerdote cattolico, molto amico delle due iniziatrici e di altri partecipanti, e per alcuni periodi la presenza di un rabbino, per un lungo periodo quella del marito di Alberta Temin, e quella di altri uomini alcune altre volte. Lo scopo delle riunioni era stato individuato nello studiare insieme i testi sacri comuni. Inoltre, ogni riunione iniziava e terminava con la preghiera di pochi versetti di Salmo, recitati da tutti insieme.

Si è quindi studiato tutto il Primo Testamento, fino al 29 novembre 1996. Poi, per esplicita richiesta della componente non cristiana ma ebraica, si è studiato tutto il Secondo Testamento, fino al 5 marzo 2010. Successivamente, per richiesta comune, si è studiato tutto il Corano; al termine, si sono studiati una seconda volta tutti i Salmi. Infine, si era programmato insieme di studiare una seconda volta il profeta Isaia.

Purtroppo, il 31 agosto 2016 Alberta Temin è morta. Dopo di allora, nonostante il fatto che Alberta ormai morente avesse auspicato la continuazione delle riunioni, non è stato più possibile riunire le componenti anziane mentre nuove componenti giovani non erano interessate fattivamente.

Note

[1] Cf Papa Francesco, Fratelli tutti, lettera enciclica sulla fraternità e la giustizia sociale, 3-10-2020; Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, firmato dal papa ad Abu Dhabi il 4-2-2019, insieme con lo sheikh Al-Tayyeb dell’università Al-Azhar del Cairo. Entrambi i testi contengono lo stesso appello alla pace, alla giustizia e alla fraternità.

[2] Per esempio, cf M. Imperatori, Israele, le genti e il loro mistero, Il Pozzo di Giacobbe, Trapani 2019, che, scartando la tesi della “sostituzione” della prima alleanza, vede la possibilità di parlare, sia da parte cristiana che da parte ebraica, di un unico popolo dell’alleanza; E. Korn, Ripensare il cristianesimo. Punti di vista rabbinici e prospettive possibili, EDB, Bologns 2014, che esplicita la necessità da parte ebraica di rendere conto del cristianesimo; cf anche la recente riscoperta ebraica dell’ebraicità di Gesù, testimoniata da vari Autori.

[3] Per esempio, la nomina di Margaret Karram – araba israeliana di origine palestinese, impegnata nel dialogo tra cristiani, ebrei, musulmani, israeliani, palestinesi – a nuova presidente del Movimento dei Focolari: cf https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2021-02/margaret-karram-nuova-presidente-focolari-chiesa.html consultato l’1-2-2021. Sulla significativa, precedente attività di Bruno Hussar, cf C. Taddei Ferretti, “Bruno Hussar e il processo di pace nelle zone ad alta conflittualità”, in Rassegna di Teologia 40 (1999) 261-278.

[4] Cf https://www.ecumenismo-napoli.com/alberta-levi-temin consultato l’1-2-2021.