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  • Partiranno a maggio i primi cantieri Ater (circa dieci) per la ricostruzione che una volta completata riguarderà complessivamente 400 alloggi in provincia di Teramo. Ad annunciarlo è stato il presidente dell’ente di Via Roma, Alfredo Grotta, in occasione dell’incontro con il subcommissario alla ricostruzione, Fulvio Soccodato, che è stato ricevuto anche dal consiglio di amministrazione. Sono 61 gli interventi già approvati, a cui potrebbero aggiungersi ulteriori 7 edifici, attualmente al vaglio dell’Usr. 
  • È una crisi epocale quella dell’artigianato a Teramo, un territorio che dagli anni ‘90 ha perso ben 5 mila imprese (dalle 11 mila alle attuali 6 mila) e che continua a preoccupare ma che serba alcune luci in fondo al tunnel, con l’aumento, o quanto meno con la tenuta, di alcune figure come parrucchieri, tatuatori, estetiste, esperti di social media (informatici), lavanderie a gettone, gastronomie e food in generale. La provincia di Teramo ha fatto già registrare il record nazionale del maggior calo delle imprese artigiane nel periodo 2012-23 (l’Abruzzo, anch’essa maglia nera, è al –29,2%) ed invertire il trend appare improbo per il presidente della locale Confartigianato. 
  • “Il boom dell’edilizia a Teramo durerà ancora tre-quattro anni”. Malgrado gli effetti energizzanti del superbonus siano ormai sopiti e giunti a conclusione, il settore per Giancarlo De Sanctis (segretario Filca Cisl Abruzzo e Molise) “continuerà a tirare per via della ricostruzione privata, che nel capoluogo è solo al 38%, mentre quella pubblica è al palo, e del Pnrr”. Solo in città il valore di entrambi i fattori ammonta per il sindaco D’Alberto a 200 milioni di euro (100 milioni ciascuno). 
  • Il nuovo ospedale è stato l’argomento topic ieri mattina durante il sit-in di protesta organizzato dal Pd (presenti anche sindacalisti, sindaci, consiglieri regionali, ambientalisti) dinanzi al nosocomio del Mazzini. Si teme che non vi siano i fondi a sufficienza per la sua realizzazione, che la struttura non abbia quel Dea di II livello che molti si auspicano e che alla fine ne risenta il grado di qualità sanitaria del territorio. La posa della prima pietra si fa sempre più lontana? “Noi – spiega il sindaco Gianguido D’Alberto – lottiamo per avere un ospedale di II livello: finora su quest’argomento non abbiamo avuto risposte. In consiglio comunale la città ha deciso di volerlo qui a Villa Mosca e vogliamo andare avanti in questa direzione, al momento abbiamo avuto soltanto annunci da parte del governo e dei referenti regionali”. 
  • Al pronto soccorso dell’ospedale veterinario di Piano d’Accio Joey, un gattino di dieci mesi, ed un cane di grossa stazza, sono coi relativi padroncini in fila per le medicazioni del caso. La struttura universitaria, un’eccellenza teramana nata nel 2009 per la formazione pratica dei medici veterinari, con 45 addetti (35 i medici ed una decina i tecnici assistenti) e vari servizi, tra cui chirurgia piccoli e grandi animali, medicina interna, medicina d’urgenza, riproduzione, ecc., offre assistenza e professionalità ad ampio raggio sia verso animali di affezione che da reddito. Un’attività intensa che si concretizza in numeri altrettanto validi (sono stati visitati l’anno scorso 2.108 animali da compagnia, in buona sostanza cani e gatti; 103 tra ruminanti e maiali; 267 cavalli; e 6 esotici).   
  • Si fa problematica, se non allarmante, la situazione lavorativa (ed economica) in provincia di Teramo, realtà che mostra i dati peggiori in Abruzzo sul versante dell’occupazione, dell’export, della produzione industriale (che è in calo), e soprattutto dei servizi, su cui pesa molto la chiusura delle attività commerciali, più che in altri territori. Nelle decadi passate la nostra provincia, anche in virtù di una dinamicità commerciale elevata, aveva un tasso di occupazione maggiore in regione, ora siamo la Cenerentola su questo versante con il 60,5% (è del 62,2% in Italia). A detta dell’economista Pino Mauro i dati potrebbero ulteriormente essere rivisti verso il basso alla luce dei dazi trumpiani che si stanno delineando all’orizzonte, soprattutto nel comparto farmaceutico e alimentare.   
  • Il commissario alla ricostruzione, Guido Castelli, per uscire dalle secche di uno sviluppo socio-economico che stenta nei pressi del cratere sismico, oltre che per trovare i restanti fondi per il progetto Living Gran Sasso, invoca per tutto il comprensorio montano “un modello di sviluppo turistico di stampo dolomitico da allargare ai Sibillini, Monti Gemelli, insomma agli Appennini, augurandomi il loro over tourism. Non ci manca nulla, bellezza del paesaggio, sindaci preparati, accoglienza, imprenditori” ha chiarito ieri mattina a Roma, dinanzi a 22 sindaci di tre province abruzzesi (quelle attorno al massiccio montuoso), due presidenti di provincia (Teramo e l’Aquila), onorevoli e rappresentati regionali, riuniti nella sala Monumentale della Presidenza del Consiglio: “C’era tutta la governance territoriale”. Mancava solo il presidente Marsilio, sostituito da Marilena Rossi.