- Stanno per iniziare i lavori per le stazioni di Teramo e Giulianova mentre sono in vista quelli per l’arretramento della linea ferroviaria adriatica in un territorio, a ridosso della costa, molto antropizzato. In arrivo anche stanziamenti per la manutenzione delle strade provinciali e per il porto di Giulianova, mentre 180 milioni sono stati destinati al IV lotto della Teramo mare.
. Malgrado in Abruzzo Uniontrasporti nel suo libro bianco, che ha analizzato alcuni indicatori (ferrovie, porti, digitale, energia), certifichi che la provincia di Teramo risenta maggiormente in Abruzzo delle criticità a livello infrastrutturale (un destino da accomunare con L’Aquila), governo e regione assicurano il loro impegno.
. È un Ater che si sta “sbloccando” (coi pagamenti ai fornitori) e che, come promesso al suo insediamento dal neo presidente Alfredo Grotta, sta lavorando per il ripristino delle caldaie e degli ascensori non funzionanti, evitando così che gli inquilini rimangano al freddo oppure, come nel caso dei disabili, a piedi. All’orizzonte si scorge quella “riorganizzazione gestionale” più volte annunciata.
. È scontro aperto tra sindacati e Confindustria per il rinnovo del contratto degli 8.500 metalmeccanici in provincia di Teramo: i primi chiedono un aumento di 280 euro mensili per il periodo 2024-27, Federmeccanica offre sul piatto molto meno. Resta il fatto che la categoria “è la meno pagata d’Europa per un contratto che è volano dell’economia”, commentano i sindacalisti. Frattanto le aziende locali, causa salari bassi e precariato, fanno fatica ad assumere (su tutto la mancanza di fresatori, saldatori e tornitori) per un settore sempre più in crisi a causa delle crisi di Stellantis (che interessa più Chieti) e della Germania verso cui Teramo vanta un ottimo interscambio: così i giovani fanno le valigie e vanno altrove. E schizza verso l’alto la cassa integrazione che in provincia ha fatto registrare nell’ultimo anno un aumento del 30%.
. “Con gli ulteriori pensionamenti e il mancato arrivo di nuove figure, il medico di base vivrà la sua tempesta perfetta, cadrà la trincea del sistema sanitario nazionale, soprattutto nell’entroterra”. A dirlo è Valentina Antonacci, di stanza a Giulianova, professione medico di famiglia, una figura che un tempo era considerata socialmente indispensabile con tanto di borsa di pelle e stetoscopio.
. I primi grossi segnali di pericolo si sono già avuti: nel 2025 ben 14 mila teramani spalmati in sei comuni sono senza medico di base. Sono 751 le figure sanitarie che andranno in pensione in Abruzzo nei prossimi sette anni in regione, 161 invece quelli in entrata (fonte Fimmg).
. Dal punto di vista economico la buona nuova giunge “dall’aver riattivato il circuito economico dell’ente – come conferma il presidente – con lo sblocco dei pagamenti ai fornitori e alle imprese, per un importo complessivo che supera 1,5 milioni di euro”.