Nello stesso Convegno nazionale annuale di Prospettiva Persona, svoltosi mercoledì 18 dicembre 2024, sono stati celebrati anche i 50 anni della pubblicazione della Tenda, iniziata da don Giovanni Saverioni nel 1974 come giornalino parrocchiale e che alla morte del fondatore non ha chiuso i battenti. Era il dicembre 2003 quando don Giovanni ha affidato la testata (formalmente “venduta” ad un prezzo simbolico) ad Attilio Danese e al CRP.
Come per ogni fondatore ‘materno’ per don Giovanni “La Tenda” doveva continuare a uscire puntualmente, anche se inevitabilmente diversa da come lui l’aveva impostata. Infatti, pur conservando l’ispirazione di fondo, La Tenda oggi si presenta diversa nella grafica, nel taglio e nel tono più laico e universale degli articoli, per il sostentamento economico (che per una parrocchia era assicurato dalla generosità dei parrocchiani), per essere non più cartacea ma on line, a causa dell’aumento vertiginoso dei costi di fatto per noi insostenibili come carta stampata, produzione e spedizioni postali. Ciò consente di raggiungere qualunque lettore interessato in ogni parte del mondo.
Il cambiamento di una testata nel tempo è di prassi. Cambiano gli autori e le autrici degli articoli, persone di cultura. Cambia la direzione e di conseguenza il modo di concepire il giornale e di programmarlo, dapprima Attilio Danese, poi due docenti di spicco del nostro territorio, prima Margherita Di Francesco e attualmente Elisabetta Di Biagio.
La Tenda intende continuare ad offrire uno spazio di libertà e visibilità, nella gratuità delle prestazioni, ad autori validi, prevalentemente non professionisti, che spesso si cimentano per la prima volta con una testata pubblica, che vogliano dire la propria sugli avvenimenti, presentare idee o discutere progetti.
La Tenda vive ancora perché è entrata nel cuore e nella mente degli amici del Centro Ricerche Personaliste che oggi festeggiano, increduli essi stessi, i suoi cinquanta anni, ancora oggi libera rispetto ai vincoli delle grandi catene della comunicazione.
Un grazie di cuore a nome di quanti ne hanno beneficiato, a tutti coloro che hanno collaborato, a quanti non ci sono più e quanti ancora consentono la vita della Tenda e con essa la voce di cittadini partecipi degli avvenimenti, che siano singoli o in gruppi di volontariato culturale, delle associazioni di promozione sociale, nelle realtà parrocchiali. A tutti costoro che favoriscono la creatività, l’autonomia della cultura, il pluralismo delle voci, beni preziosi, spesso sottovalutati dai riflettori del potere mass-mediatico.
Di fronte al sistema della macro informazione, che si avvale di consistenti capitali, di case editrici affermate, di grandi gruppi mediatici, la piccola editoria è solo apparentemente inconsistente. In realtà è proprio nelle piccole testate come la nostra che si promuove il riconoscimento del valore di ogni persona, si coglie la vivacità del territorio e s’intravvedono i germi del rinnovamento.
Giulia Paola Di Nicola