L’attenda

L’attenda

Morning Sun (1952) Edward Hopper
…e il tempo dell’attesa…
Attendere, dal latino Ad téndere, ovvero volgere l’animo verso qualcosa. Una ragazza è seduta sul letto, illuminata dalla prima luce mattutina. Il suo sguardo è rivolto fuori dalla finestra di fronte al letto. Un varco sulla realtà esterna, di cui non si conosce nulla. Affiora solamente lo scorcio di un palazzo, dettaglio necessario per far volare l’ immaginazione.

Oltre che un ideatore di spazi emotivi, immersi nella luce naturale o artificiale del giorno e della notte, Hopper fu un formidabile costruttore di spazi prospettici: linee di fuga in interni o in esterni che disegnano pezzi di città, case isolate o l’intimità di una stanza. Arredi e tipologie di edifici che spesso si ripetono, connotando uno stile inconfondibile.
Il punto di vista è spesso eccentrico o posto in modo da configurare sempre un’inquadratura quasi fotografica o, meglio ancora, cinematografica.
Non è un caso, infatti, che il regista Wim Wenders abbia descritto i quadri di Hopper come dei fotogrammi che potrebbero diventare in qualsiasi momento “inizi di storie” (Wenders, 1992)
La tenda scelta:
trasparente … vedo non vedo…colore arancio abbinato alla lingerie della donna ma colore ‘volutamente’ solare…pensando ad un’attesa attuale di positivo riscatto…

IL DESIGN di Ioannoni Loredana
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