A Benedetto

Ho sempre pensato che rivolgersi a qualcuno che è scomparso è tentare di riportare quella persona in vita per poterle chiedere : “perché?“, ma sono sicura che da appassionato cinefilo quale eri, mi avresti risposto con una frase tratta da un celebre film. Quando Forrest Gump si avvicina alla madre malata si sente rispondere: “…sto morendo Forrest, morire fa parte della vita“. E’ un concetto semplice, un’affermazione disarmante che però ci è difficile accettare quando a mancare è una persona “speciale” quale tu eri.

La frequentazione della sala di via Palma ha fatto sì che ci incontrassimo; lì e in qualche piacevole serata tutti in compagnia ho avuto modo di apprezzare la tua profonda conoscenza in tanti campi del sapere, la tua ironia e il tuo buonumore. Era sempre un piacere, da inguaribile cinefila io stessa, ascoltare le tue recensioni; tutte cose che mi mancheranno.

Ho pensato di riportare sul nostro periodico il Salmo 22; è il Salmo di Davide che spesso fa parte della sceneggiatura di tanti film e che penso ti farà piacere leggere:

Il Signore è il mio pastore:

non manco di nulla;

su pascoli erbosi mi fa riposare,

ad acque tranquille mi conduce,

mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,

per amore del suo nome.

Se dovessi camminare in una valle oscura,

non temerei alcun male, perchè tu sei con me.

Il tuo bastone e il tuo vincastro

mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa

sotto gli occhi dei miei nemici;

cospargi di olio il mio capo.

Il mio calice trabocca.

Felicità e grazia mi saranno compagne

tutti i giorni delle mia vita,

e abiterò nella casa del Signore

per lunghissimi anni.”