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. Pagate di meno, molestate, discriminate, senza tanto welfare e con poche chance di migliorarsi sul posto di lavoro. Le donne teramane nelle aziende soffrono e non poco a lavorare e ad affermarsi. E quasi tutto passa sotto silenzio. “Per un meccanismo perverso – spiega la segretaria Fiom Teramo, Natascia Innamorati – le lavoratrici, seppur con esperienza di servizio, non riescono ad ottenere un livello superiore di qualifica e di mansioni, fanno fatica a diventare capoturno, responsabili di settore e altro ancora”. 

. In città si sta assistendo ad una vera e propria esplosione di food, un’attività economica che a dispetto di altre pare crescere sempre più, con, quando è possibile, attenzione alla sostenibilità, filiere sempre più corte, maggior consumo di cibi naturali e cucine sostenibili. Teramo è oggetto di nuove aperture: è imminente l’arrivo del McDonalds in Piazza San Francesco e un’altra catena di food, La Piadineria, si sta per posizionare presso Corso San Giorgio. I dirigenti avevano già individuato il sito dinanzi alla banca Tercas (da “Particolari”) ma poi tutto è saltato perché non c’è stato l’accordo con il proprietario delle mura. Ora stanno consultando qualche altro locale sempre nei paraggi: la catena ha già un altro punto vendita nel centro commerciale ma da come si evince si cerca il centro storico per avere una vetrina più prestigiosa. Difatti non sono pochi i marchi che cercano di riaffollare piazze e corsi, facendo segnare un ritorno ai centri storici che fa ben sperare. 

. I sindacati abruzzesi temono un autunno caldo all’insegna soprattutto di un’inflazione la cui morsa pare proprio non allentare, di piani industriali nelle aziende ancora un po’ vaghi, della transizione ecologica che può lasciare morti e feriti sul campo e delle politiche attive che ancora non si concretizzano appieno. Il tutto condito da un ricorso eccessivo alla cassa integrazione: gli strumenti stanno per terminare, allertano i segretari regionali. Sarà un autunno soprattutto interessato dal peso specifico non indifferente di un’elezione regionale che si farà sentire sul mondo del lavoro, come spiega il segretario generale Cisl Abruzzo, Giovanni Notaro. Oppure una stagione che, gli fa eco il pari grado Cgil, Carmine Ranieri, “in cui Stellantis ed inflazione, saranno determinanti: la prima serba l’effetto di un acceleratore verso l’automotive e tutto il suo indotto del territorio. Dovranno infatti essere portati grandi investimenti sull’ex Sevel, inoltre abbiamo linee di produzione obsolete, ora bisogna capire che intenzione hanno, oggi non lo sappiamo. Molte imprese dovranno dunque ammodernarsi”.

. I margini di guadagno dei commercianti e degli imprenditori teramani sono calati vertiginosamente a causa dei costi stratosferici di materie prime ed energia, corroborati da un’inflazione che preoccupa e da altri costi aggiuntivi. Risultato: le porzioni delle merci si sono notevolmente ristrette nei bar e nei ristoranti e “molte attività saranno per questo costrette a chiudere” come spiega Adriano Di Fabio, commerciante storico de La chiocciola, ora gastronomia. In molte attività commerciali, ma anche industriali, il fenomeno che va sotto il nome dello “shrinkflation” (cioè le confezioni conservano lo stesso prezzo di vendita ma la grammatura cala) è molto diffuso e fa letteralmente imbestialire i clienti. Da Acqua e Sapone un addetto alle vendite riferisce che vi sono lamentele generalizzate e frequenti un po’ per tutto, a partire dalla carta igienica fino alle creme per dentiere, le cui porzioni si sono ridotte notevolmente negli ultimi anni, conservando lo stesso prezzo. Nello stesso mercato del sabato un abito usato è passato da 5 a 8 euro. 

. Dal primo settembre prossimo, la Asl di Teramo adotterà procedure speciali per accelerare e migliorare i criteri per gli interventi chirurgici. Ha già varato il piano per il funzionamento del blocco operatorio, affinché si snelliscano le procedure, le si razionalizzino, alla luce anche del contenimento delle liste di attesa su cui pende anche il numero ridotto degli anestesisti, figure molto difficili da reperire. Del resto, il valore economico della risorsa “sala operatoria” è uno dei più onerosi per l’azienda: la sua gestione appropriata ha una rilevanza strategica in quanto determina l’ottimale performance dell’iter di cura del paziente. 

. Sono numerose le criticità che investono i quartieri teramani: a partire da quelle ormai istituzionalizzate, come buche negli asfalti e mancanza di parcheggi non a pagamento, che ormai non fanno più notizia, a quelle invece che gli addetti ai lavori intendono rimarcare con più vigoria, sollecitando interventi. In una ricognizione effettuata tra associazioni e comitati di quartiere, sono emerse diverse emergenze: allarme topi, caditoie otturate, arredi urbani a pezzi, mancanza di una sala operativa che avvalori le telecamere, niente disinfestazioni in certi punti della città, ruderi che minacciano i cittadini e richiesta di una maggiore sicurezza stradale con dissuasori da installare. 

. Sebbene il trillo della prima campanella sia per il 13 settembre, in tanti stanno già facendo visita alle cartolibrerie della città per acquistare tutto lo scibile del materiale scolastico, da libri e quadernoni, fino agli zaini e ai testi usati che stanno continuando a vivere un vero e proprio boom: tre libri su dieci provengono dalle tre attività cittadine che trattano questo ambito, finendo col far risparmiare alle famiglie teramane un buon 30%. Maria (nome di fantasia) esce dalla cartoleria di Viale Crucioli: ha con sé due ragazzi, la prima è iscritta al IV anno del liceo artistico, il secondo al primo anno dell’alberghiero al Di Poppa. “Quest’anno spenderò per mandarli entrambi a scuola circa 700-800 euro – spiega la donna di Civitella del Tronto – una spesa che comprende 400 euro di testi, altri 200 di cartoleria, 174 di trasporti, aspettando il bonus. È difficile con uno stipendio solo, quello di mio marito, affrontare queste spese, io sono casalinga”. 

. Fuga dai tavolini dei bar e dei ristoranti. A Teramo, sulla scia degli ultimi avvenimenti in terra di Albania, cresce l’abitudine di non saldare il conto e scappare, a volte con nonchalance, altre volte con una corsa a perdi fiato, appena il titolare o gli addetti volgono lo sguardo altrove o sono impegnati in tutt’altre faccende. “Quasi ogni giorno capita che, soprattutto i ragazzi o gli adolescenti – spiega un barista del centro – si alzino e taglino la corda, lasciando sul tavolo bevute anche per circa 200 euro, così com’è capitato qualche tempo fa. Approfittano sovente dell’affollamento del locale ”. Nel bar di fronte, nelle serate di pienone gli addetti fanno pagare in anticipo la consumazione, talvolta anche ai clienti affezionati e storici, appunto per evitare la brutta abitudine con perdite che si fanno sempre più consistenti.

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