Sentivo dall’infanzia che nel mio futuro ci sarebbero stati i vestiti! Così scrive in un’autobiografia Mary Quant, stilista ed imprenditrice britannica deceduta due mesi fa all’età di 93 anni. Quando a soli 6 anni avverte il desiderio di cucirsi un vestito da un vecchio copriletto colorato, Mary non sa ancora che di lì a pochi anni la sua più famosa creazione, la minigonna, avrebbe cambiato il mondo della moda e non solo quello.
In un saggio di alcuni anni fa Roberto Bertinetti, anglista e saggista, racconta in modo ironico ed elegante le vicende che hanno portato donne molto diverse tra loro a lasciare un segno incacellabile nella vita culturale e sociale del loro tempo. Cos’ hanno in comune – si chiede il Bertinetti – Elisabetta I, Jane Austen, Victoria di Hannover, Mary Quant, Margaret Thatcher, Diana Spencer? La Patria, la cultura, la lingua ma anche la tenacia, la forte personalità e la capacità di trasformazione. E sono proprio la tenacia e la fiducia nei propri mezzi ad alimentare la speranza di Mary di realizzare il proprio sogno e a “ribellarsi” ai suoi genitori.
Nata in un sobborgo di Londra, a Blakeath, nel 1930, è figlia di jack e Mary Quant, insegnanti gallesi trasferitisi a Londra dopo la laurea a Cardiff. Figli di poverissimi minatori, entrambi sperano per Mary ed il fratello Tony una tranquilla carriera nella scuola, che garantirebbe loro la certezza economica. ma con rocciosa testardaggine Mary dimostra sempre più apertamente l’amore per la moda riuscendo a cucire per sè l’uniforme scolastica obbligatoria, troppo costosa per il budget della famiglia. E’ l’Inghilterra del razionamento post bellico, uscita a pezzi dallo scontro con i tedeschi; ci si riscalda con stufe elettriche o a gas funzionanti a moneta. Pochi dispongono di un frigorifero e latte e carne vengono acquistati al momento del bisogno. Il premio Nobel Doris Lessing, in un testo del 1997 rievoca la vita quotidiana dell’epoca: …anche i poveri, attualmente, vivono meglio del ceto medio di allora…l’idea di stare comodi e al caldo era segno di debolezza…
Grazie anche all’intervento di uno zio materno, Mary inizia a frequentare, ancora adolescente, i corsi del Goldsmith College, una prestigiosa scuola d’arte, moda e design. Qui conosce Alexander Plunket Greene, studente di illustrazione, un dandy raffinato, appartenente ad una famiglia altolocata e imparentato a Bertrand Russel. Mary ne è subito affascinata; inizia così un’unione che culminerà nel matrimonio, allietato dalla nascita di un bambino, e che durerà fino al 1990, anno della morte di Alexander. I due giovani studiano, lavorano duramente, viaggiano con pochi soldi; quando a 21 anni Alexander eredita una discreta somma di denaro, entrambi decidono di aprire una piccola boutique, Bazaar, nell’elegante quartiere di Chelsea. Il sodalizio significa l’inizio di una vera e propria rivoluzione.
Le donne inglesi, quelle che non possono permettersi abiti eleganti provenienti da Parigi, vestono in modo sciatto, con colori e modelli simili a quelli delle nonne e delle madri. Dei teenagers, poi, sembra non accorgersi nessuno; eppure sono giovani desiderosi di novità, di vedere nuovi colori e forme nella metropoli ingrigita dallo smog. Nella boutique della King’s Road compare finalmente la minigonna ed il successo è immediato; compaiono anche colori sgargianti,, stivaletti di gomma, tagli geometrici, calze variopinte, maglie aderenti. E le donne cominciano a chiedere gonne “ancora più corte”, per poter salire e scendere dalle scale e dai mezzi pubblici senza problemi. Nasce lo street – style e sorge anche una disputa su chi abbia veramente “inventato” la minigonna. Il primo, in realtà, è Courrèges, ma la sua resta solo un’idea mai realizzata perchè al momento Parigi ha ben poco da offrire in fatto di moda giovanile. E Mary mette fine alla diatriba dichiarando: …non è stato Courrèges, non sono stata io, la miniskirt l’ha inventata la strada!
Già, Mary la chiama miniskirt come la macchina Mini Morris, la sua preferita. se ne vedono tante di Mini schizzare per le strade di Londra, fra autobus rossi ed i tradizionali taxi neri. La capitale inglese diventa, fra colpi di forbici, gli accordi musicali di quattro ragazzi di Liverpool e taglio di capelli a caschetto, l’ombelico del mondo, la Swinging London. E’ anche l’Inghilterra dei baby boomers che hanno contribuito al ringiovanimento della nazione. Il 40% della popolazione britannica è al di sotto dei 25 anni. La combinazione di giovinezza ed abbondanza produce musica, arte e design, cambiando la società non solo in Gran Bretagna.
Un’altra rivoluzione incruenta nel paese più conformista e tradizionalista d’Europa: nell’estate del 1966 Mary Quant riceve da Elisabetta II il titolo di Officer of the order of the British Empire e fa il suo ingresso a Bukingham Palace. Naturalmente in minigonna!