Nel 2021 il numero di animali domestici in Italia ha raggiunto i 62 milioni. Molti possessori ne hanno più di 1: il 62% almeno un cane e il 56% almeno un gatto.
Non voglio sollevare il pur impellente problema igienico: quanti civilmente raccolgono gli escrementi per strada? Non conosco una sola persona che abbia preso una multa al riguardo, eppure per uno Stato che cerca di fare cassa, simili trasgressioni potrebbero essere una opportuna integrazione e per i cittadini una tutela delle loro scarpe, delle case e dell’olfatto.
Vorrei piuttosto chiedere se è capitato anche a voi di avere tra i conoscenti qualcuno che chiama il cane figlia\figlio, nonno\nonna e si comporta di conseguenza. Costoro reclamano che lo Stato prenda in seria considerazione la loro ‘relazione di parentela’ con i loro cani, reclamando in pratica più dell’attuale e mirata detassazione, ossia il rimborso totale delle spese mensili sostenute per mantenere uno o più animali domestici (veterinario, cibo, dog-sitter ecc.). Una giornalista australiana – Mary Madigan, proprietaria di un cane che ha chiamato Frank Sinatra – ha pubblicato un articolo su news.com.au (ripreso da vari siti italiani) nel quale chiede: Sono la mamma di un cane e voglio la stessa flessibilità e la stessa comprensione delle mamme di bambini. Non so di preciso quante facilitazioni comporterebbe, tipo i mesi di permesso dal lavoro prima dell’arrivo dell’animale a casa e poi in malattia…
Alcune facilitazioni già sono in atto: nella dichiarazione dei redditi, le spese veterinarie sono detraibili con il modello 730/2022 per il 19% degli importi che superano la franchigia di 129,11 euro. L’importo massimo per cui si ha diritto alla detrazione per il costo di visite, farmaci o interventi in favore di animali domestici, è di 550 euro per il periodo di imposta 2021. La novità di quest’anno riguarda l’aumento del limite di spese detraibili: da 500 a 550 euro per ogni singolo contribuente, a prescindere dal numero di animali posseduti. La detrazione può essere richiesta per le seguenti voci di spesa: visite veterinarie, interventi o analisi di laboratorio, farmaci veterinari.
Niente in contrario se si mantiene un’equa proporzione tra umani e animali. Ma – mi scuso con gli amici dei cani, molto dei quali sono anche tra i miei amici e non raggiungono simili esagerazioni – come può non apparire paradossale che si lascino i migranti gironzolare per le strade cercando inutilmente di vendere quattro oggetti di poca o nessuna utilità (di fatto: elemosina)? Ben venga il sostegno a situazioni in cui il cane ha una funzione speciale di aiuto per i non vedenti e di sostegno ai soli, ma non mi pare che questo costituisca la maggioranza dei casi. Bene ha fatto Papa Francesco – il Papa che per primo con la Laudato si‘ ha raccomandato la cura della natura e di ogni realtà creata – a sottolineare questo disequilibrio nel trattamento di uomini e animali, a vantaggio di questi ultimi: Ci sono coppie che non hanno figli perché non ne vogliono o ne hanno soltanto uno…, ma hanno due cani, due gatti. Eh, sì, cani e gatti occupano il posto dei figli…
E i figli? Le spese scolastiche e di istruzione sono una delle voci che è possibile portare in detrazione con il modello 730/2022 e con il modello Redditi (tasse, spese per la mensa, viaggi di istruzione e trasporto scolastico, spese d’affitto per universitari fuori sede). Tale detrazione è riconosciuta entro il limite di 800 euro per figlio, importo massimo sul quale calcolare il rimborso IRPEF del 19%, a patto di aver pagato in modo tracciabile. Inoltre (finalmente!) nel modello 730/2022 debutta l’agevolazione per i costi sostenuti per lo studio della musica dei ragazzi e delle ragazze tra i 5 e i 18 anni fino ad un importo non superiore per ciascun ragazzo a 1.000 euro, e per contribuenti con un reddito fino a 36.000 euro.
La questione è antropologica perché riguarda il posto della vita umana nella scala dei valori che una società adotta, distinguendo quelli che considera prioritari. Ci vuole poco per scombinare le posizioni e ritrovare gli essere umani ai livelli inferiori. E’ una questione etica ma riguarda anche l’economia e la sopravvivenza di una società: quando opportunamente ci si lamenta dei tassi di natalità troppo bassi in Italia mentre sono troppo alti i tassi di invecchiamento, promettendo di fare tutto ciò che è politicamente possibile per favorire la rigenerazione della popolazione. Occorre poi coerentemente investire di più su tutto ciò che favorisce la procreazione e dunque un rapporto stabile di coppia di sposi, l’educazione, la conciliabilità lavoro extradomestico e lavoro di cura e quant’altro sentiamo elencare a iosa da discorsi che promettono montagne e partoriscono topolini.
Giulia Paola Di Nicola