Sono entusiasta dell’ultimo film di Roberto Andò, La Stranezza, perché veramente si discosta dalle solite, retoriche celebrazioni di questo o di quell’autore : Pirandello è tratteggiato come un uomo silenzioso, normale, che torna nella sua terra e lì, in Sicilia, scopre una bizzarra e scalcagnata compagnia di attori dilettanti, che naturalmente lo venerano e che hanno preparato uno spettacolo. Ma la sera della rappresentazione gli attori, che sono poi tutti vicini di casa, vanno fuori parte, scoppiano liti furenti con il pubblico, tutti si rinfacciano corna, crisi matrimoniali, il peggio del peggio e, alla fine, non si sa più cosa è finzione e cosa è realtà…e così Pirandello, anche lui spettatore e in piena crisi di idee, troverà l’ispirazione per i suoi Sei personaggi.
Il film, oltre al magistrale Servillo, si avvale di due perle, Ficarra e Picone che, nel ruolo di due becchini, ne combinano una dopo l’altra e incarnano quasi due personaggi della commedia dell’arte, facendo così da contraltare alla pensosità del loro idolo.
Film da vedere e rivedere, dicevo, ma non è tutto qui : pensandoci bene, da qualche tempo mi ero fatta l’idea che Pirandello fosse un po’ datato, che le tensioni e i drammi vissuti nel suo teatro fossero un po’ d’antan, tutti così assurdi e pure così logici, tenuti in piedi da ragionamenti ineccepibili, che portavano però a conclusioni paradossali. Ebbene, a ben vedere, anche noi viviamo in maniera abbastanza assurda e sopra le righe, e mai come oggi la realtà appare sfuggente ed oscura…
Il professore che ha dato un pugno allo studente è un violento o solo un poveraccio esasperato che non riesce a ‘ tenere la classe ‘, e perché mai dovrebbe ‘ tenerla ‘ ? ormai a scuola servono solo competenze da showman, più che cultura, e si può aggiungere che abbiamo avuto tutti degli insegnanti noiosi, eppure nessuno li sbeffeggiava, almeno in faccia. E ancora, il rave bloccato dalla polizia era pericoloso? Sicuramente sì, dati i muri fatiscenti e anche visti i precedenti raduni…poi la mia mente corre al passato, Jimi Hendrix, Woodstock, rivede quei ragazzi di cinquant’ anni fa che si drogavano come oggi, bevevano e facevano all’amore ascoltando musica rock, ma non trovo risposte, sono confusa. Tutto allora sembrava così vero, sincero, un grande sogno di pace, mentre ora temo che fra i giovani circolino poche idee e che a prevalere sia solo la voglia di stordirsi in uno sballo collettivo, senza mai raggiungere un minimo di credibilità, come si evince dalla occupazione della Sapienza, ridicolmente sospesa per il weekend.
E invece sui social tutti la sanno lunga, nessun dubbio, per carità, solo offese e sberleffi e inviti ad informarsi, perché loro sanno tutto, sanno cifre, date, percentuali, colpe…sono sbalordita, non riesco a capire come mai tranquilli pensionati della mia età, sentano il bisogno di esprimersi sui social tutti i santi giorni, come fosse un dovere dopo fatta colazione ed elargiscano verità, convinzioni, consigli…non che io non partecipi, ma insomma, non sono fornita di tanta saggezza e spesso ho altro da fare.
Perciò riscopriamo Pirandello, perché anche oggi le verità percepite sono innumerevoli, auguriamoci solo che dalle aspre invettive, non si passi ai fatti.
Lucia Pompei