Un discorso da combattente, forse troppo lungo, che non mostrava le crepe che vi sono nella coalizione di governo. Va riconosciuto che nel discorso sono presentati un solido orizzonte ideale, una robusta collocazione internazionale e una lunga durata”. Così Sabino Cassese ha accolto positivamente l’intervento della nuova presidente Giorgia Meloni, alla Camera, illustrando le linee programmatiche del nuovo governo e tracciando la strada per la realizzazione degli impegni presi con gli italiani. “Quanto alla prospettiva temporale, ha continuato Cassese, è chiaramente decennale. Il governo conta su questa e sulla prossima legislatura.
Come ha potuto realizzarsi una impercettibile e reale rivoluzione del costume e quindi della politica in Italia?
Il 25 settembre 2022, ha votato solo il 63,91 degli aventi diritto, manifestando chiaramente la disaffezione alla politica da una parte e la voglia di cambiare dall’altra, assegnando il 43,79% al CXD, il 26,13% al CXS, il 15,43% ai 5S, il 7,7% al terzo polo, etc.
Mattarella ha rispettato scrupolosamente la Costituzione e ha affidato l’incarico a Giorgia Meloni che ha raccolto più voti e che ha accettato senza riserve, presentando in tempi relativamente brevi la lista dei ministri: il 25 ottobre ad un mese esatto dalle elezioni. L’accordo tra prospettive diverse ed anche conflittuali presenti nel CXD e il discorso alla Camera hanno sorpreso un po’ tutti.
All’interno della coalizione tutti sono apparsi allineati:
Silvio Berlusconi, protagonista negli ultimi giorni di incredibili tensioni interne alla maggioranza, ha finalmente accantonato quella bizzarria fuori posto e appoggiato in pieno la nascita del governo: Congratulazioni al nuovo presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai ministri… Buon lavoro a tutti. Noi di Forza Italia daremo un contributo decisivo e qualificato: possiamo finalmente affrontare i problemi degli italiani e far ripartire il Paese.
Matteo Salvini ha pubblicato sui suoi profili una foto che lo ritrae assieme a Giorgia Meloni con la didascalia: Cinque anni insieme per cambiare l’Italia.
Le opposizioni hanno deciso di contrastare il governo al di là dei contenuti programmatici e delle possibili realizzazioni: Dopo aver ascoltato lista, nomi e denominazioni del governo Meloni – ha commentato Enrico Letta – dico ancora più convintamente opposizione, opposizione, opposizione. L’unica novità è una donna premier, un fatto storico per il nostro Paese, oggettivamente da riconoscere. Si comprende lo scacco subito essendo il PD da anni alle prese con discussioni e convegni sollecitati dalle femministe, sulle quote rosa e sugli incarichi dovuti a donne di partito.
L’opposizione più pregiudiziale e ostinata è quella di Giuseppe Conte che senza analizzare i contenuti ripete con una certa aria patetica: Dalla Presidente Meloni oltre un’ora di vuota retorica, condita da tanti slogan demagogici e i soliti richiami culturali della destra…
Più misurato Carlo Calenda: Grazie Draghi. Auguri a Giorgia Meloni. Avere una presidente del Consiglio donna che si è battuta con coraggio per arrivare a Palazzo Chigi con le sue sole forze è comunque un grande cambiamento per l’Italia.
Ci domandiamo: sono pronte le opposizioni a collaborare su singoli provvedimenti quando condivisibili e supposti positivi per la nazione, oppure si concentrano sulla strategia del potere che mirano solo a delegittimare e far cadere il governo il prima possibile?
Discontinuità è la parola chiave di ogni nuovo governo. Il presidente l’ha esplicitamente dichiarata, ma questa volta oltre a confrontarsi con il proprio passato politico, deve mostrare discontinuità rispetto alla stagione del potere Pd (che negli ultimi undici anni ha governato per dieci anni) e da post populisti, post fascisti, estremisti cresciuti nell’ambito del CXD per non parlare della più volte ribadita distanza dai governi precedenti.
Benché non siano mancati apprezzamenti sulla capacità di Meloni di barcamenarsi nei suoi discorsi alle Camere, i talk-show hanno parlato di interventi “di destra” e “identitari”, dedicandosi alla ricerca di particolari futili, grazie ad ospiti (in media 5 anti e 2 pro) dediti a spegnere l’entusiasmo che sempre accompagna un cambiamento con giudizi sospettosi, diffidenti, quando non negativi. Tra le voci meno ostili Cacciari: La neopremier ha messo in fila la lista delle cose che ogni governo precedente avrebbe dovuto fare, che qualche volta ha promesso di fare, e che nessuno è mai riuscito a realizzare.
Dal 26 ottobre il Governo ha ricevuto la fiducia anche al Senato e cominciato il suo iter. Staremo a vedere le realizzazioni che sarà possibile effettuale entro i fatidici 100 giorni, valutando il nuovo governo all’opera, evitando gli ingenui entusiasmi e le altrettanto frettolose infamie pregiudiziali.
Ciò che conta è aver dato un esempio di democrazia matura e compiuta. Nonostante le accuse e i pregiudizi non benevoli, tutto si è svolto nel rispetto delle regole, mostrando al mondo un’Italia matura e capace di rinnovarsi come è giusto che sia in una democrazia che vive di alternanze che la ringiovaniscono e purificano.
In bocca al lupo alla Prima donna Presidente del Consiglio dei Ministri e agli italiani ben disposti, ma anche vigili nel giudicare i fatti preparandosi a premiare o punire i governanti al prossimo appuntamento elettorale
Politikon