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  • Per la rigenerazione economica e territoriale dei luoghi colpiti dai sismi non è sufficiente l’ingente e straordinaria mole di soldi a cascata dal Pnrr (in questo caso provenienti dal bando Next Appennino, fondo complementare area sisma 2009-16) che si riverseranno su comuni teramani interessati perché il programma che vuole rendere attrattive le zone ha il suo tallone d’Achille: la demografia. “Dobbiamo portare forze nuove nell’entroterra teramano – spiega Fabio Renzi, segretario generale di Symbola, – famiglie nuove perché scarseggia il capitale sociale” e non quindi gli investimenti che giungeranno a fiumi con il bando che si chiuderà il 31 ottobre. 
  • Nelle farmacie teramane il 50% dei tamponi rapidi antigienici effettuati danno risultato positivo. Alle 12 di ieri mattina sei su dodici, presso la farmacia Crocetti, testimoniavano la presenza del virus. E nelle scuole della provincia riprende l’infezione. Torna l’incubo dei contagi in aumento, questa volta attenuato dai vaccini e dalla stessa minor virulenza del Covid e delle sue varianti, quantomeno nella letalità, non invece nella trasmissione (l’Rt è tornato a 1). E’ in aumento infatti il fenomeno dei positivi che evitano l’isolamento andandosene in giro. 
  • Mentre alla Asp 1 si arriva a sei stipendi non pagati per il servizio mense, malgrado la formula della rateizzazione in atto, come denuncia Mauro Pettinaro della Filcams Cgil di Teramo, lo stesso commissario regionale, Roberto Canzio, si rivolgerà agli enti preposti per saldare la sua bolletta energetica che nei mesi di luglio e agosto ha sforato notevolmente il tetto, ammontando a 50 mila euro.  
  • A Teramo è corsa all’installazione di pannelli solari su tetti e terrazzi degli immobili della provincia. In tempi di bollette energetiche alle stelle, l’obiettivo principe è il risparmio. In parallelo aumentano le imprese di rinnovabili alle prese con un incremento di richiesta epocale di impianti di fotovoltaico (ma non solo) da parte di famiglie e imprese. È boom di vendite.
  • “Bande di ragazzetti ubriachi infestano il centro, urlando e picchiandosi. Hanno appena rovesciato i cassonetti dell’immondizia sotto casa mia”. Così Laura notifica su fb il suo allarme sulle baby gang sempre più di attualità a Teramo e con riflessi che interessano, in alcuni casi, alcol, droga e perfino prostituzione. Sui social si invocano più controlli. Laura segnala che “da circa 4 giorni hanno sradicato due bellissime piante in Via Costantini”.  
  • Si avvicina il duro inverno e ristoratori e baristi chiedono che i dehors possano essere coperti. Frattanto giunge a proposito la misura governativa che ha già salvaguardato il settore, estendendo la proroga della tassazione nei confronti di queste strutture (allargate) al 31 dicembre 2022, in coerenza con le misure sul distanziamento Covid: difatti la tassa di occupazione del suolo pubblico, la Tosap, nel 2020 era stata abolita, facendo tirare un sospiro di sollievo agli operatori. 
  • Beccano 7 euro l’ora, lavorano sostanzialmente la sera, ad ora di cena, in genere dalle 19 alle 22, hanno contratti a chiamata e sono quasi tutti studenti. Sono i raider teramani, una cinquantina, che, alle prese con le consegne di pizze e pasti in genere, sgattaiolano all’improvviso tra i vicoli del centro, con il freddo e la neve, la pioggia e il caldo, a bordo di scooter (per risparmiare sulla benzina) e di auto difficili da parcheggiare in centro. Sono per la maggior parte studenti (c’è anche qualche 50enne) alla ricerca di un vestito in più, una cena, qualche piccolo sfizio, così da non pesare sulle tasche dei genitori.   
  • L’uso dello smartphone nelle scuole teramane è sempre più fonte di conflitto con gli studenti. “Ormai è una guerra quotidiana”, osserva qualche prof. È un tira e molla snervante, con il corpo docente che cerca di limitarne l’utilizzo ed i ragazzi che continuano a collegarsi su Instagram, il social preferito, e sulla messaggeria. Scatta anche l’allarme giochi on line: gli psicologi sono preoccupati. E si consulta il cellulare anche per copiare i compiti in classe, e per farlo compare il secondo o addirittura il terzo smartphone da imboscare per aggirare i controlli. 
  • Dopo di loro c’è il vuoto. A molti teramani toccherà migrare a Mosciano oppure a Giulianova per scovare un tappezziere per un divano, una tenda, o per una borsa da riparare. Gli ultimi artigiani a Teramo non hanno più eredi e un mondo se ne va assieme a loro. I figli hanno preferito altri lidi, e di tirocinanti neanche l’ombra.