- A soli 50 metri da Piazza Martiri a Teramo, il clochard rumeno di 47 anni dorme da due mesi sotto un porticato dell’ex palazzo della Sanità. Non può essere preso in carico dai servizi sociali perché non ha il green pass e non è nemmeno vaccinato e così collocarlo in una struttura diventa difficile.
- La Chiesa è in sofferenza. E lo sono soprattutto loro: i sacerdoti della Diocesi di Teramo-Atri in prima linea, a causa di un centinaio di chiese chiuse per il sisma, delle offerte che calano vertiginosamente e dell’otto per mille sempre più misero, mentre le spese da affrontare sono tante e maggiori di un tempo.
- Monta la protesta nel cosiddetto quadrilatero di Via Pannella, tra le Poste e il palazzo di Via Molinari che ospita la Consorform, per via dell’alta densità di antenne del 5g di nuova generazione. Vi sono diversi abitanti molto preoccupati per l’inizio dei lavori sul tetto, in questo caso nel palazzo di Via Molinari, per un’antenna di 10 metri: alcuni hanno pure presentato una petizione. N.C. denuncia la sua installazione a pochissimi metri dal desktop del suo ufficio “in barba alle nome sulla sicurezza sul posto di lavoro. “Nell’ultima assemblea di condominio – dice – non eravamo d’accordo ma l’amministratrice ha provveduto ad andare avanti. In questo caso si potrebbe deprezzare anche il valore degli immobili ed avere problemi nell’affittarli. Stiamo provando ad opporci”.
- La risposta del Comitato pro-Mazzini non si fa attendere. Se la Regione ha annunciato martedì scorso (5 aprile) l’ok da parte del ministero della salute per l’inizio dell’iter per realizzazione del nuovo ospedale a Piano d’Accio entro Pasqua, il partito del no (o meglio quello dello sviluppare l’idea a Villa Mosca), rinserra le fila e prosegue la sua battaglia stringendosi attorno al libro di Marcello Martelli (“Rottamatori all’assalto”), organizzando attorno ad esso una serie di eventi ed iniziative.
- Torna la movida a Teramo, quella sana, incentrata su serate musicali a ritmo di dj set e duo, con ragazzi finalmente a frequentare club e bar in una socializzazione mancata in questi ultimi anni e che tanti danni ha prodotto. “Mentalmente stiamo tornando alla normalità, c’è più voglia di divertirsi, anche se continuano alcune regole restrittive da seguire”, dichiara Massimiliano Zechini, proprietario assieme ad altri soci di Madre Natura, il locale che a breve si sdoppierà con una discoteca sulla costa.
- È sempre più guerra dell’acqua a Pietracamela, paesino montano in cui alcuni cittadini rivogliono indietro la gestione del sistema idrico un tempo a favore del Comune stesso. Ed ecco che si continua a protestare per il caro bollette acqua che fino a pochi anni fa presentavano cifre nettamente inferiori perché appunto il comune era gestore, mentre ora è subentrata la Ruzzo reti e le tariffe sono schizzate verso l’alto. Un passaggio contestato è quello della delibera di giunta del 26 gennaio del 2002 in cui si approvava un disciplinare che regolava il trasferimento della gestione del servizio all’allora Acar (Azienda Consorziale Acquedotto del Ruzzo) prevendendo tra l’altro depuratori che per Emilio Di Michele “non sono ancora presenti”.
- Dai medici di basse giunge l’allarme long Covid. Vincenzo Galiffa riporta diversi casi di suoi pazienti che, dopo aver contratto il virus, si ritrovano a presentare sintomi preoccupanti quali ad esempio un certo decadimento cognitivo, quella sorta di nebbia cerebrale (la brain fog) che gli scienziati hanno descritto in questa patologia ancora tutta da scoprire, di cui si possiede una letteratura scientifica abbastanza limitata.
- I materiali in campo edilizio sono sempre più carenti e subiscono aumenti mai visti prima d’ora: di mezzo ci va anche la ricostruzione delle chiese. Sono ben 183 quelle ancora chiuse perché danneggiate (ad onor del vero qualcuna parzialmente inagibile è aperta al culto, come il Duomo di Teramo) e i fedeli si lamentano sempre con maggior vigore presso la diocesi perché, soprattutto nell’entroterra, non si sa dove partecipare alle sante messe o alle varie comunioni e cresime. “Legno e acciaio – spiega Antonio Masci dell’ufficio tecnico della curia – hanno subito notevoli aumenti e i due materiali sono presenti in massa negli edifici religiosi: questo potrebbe portare le imprese a non partire con i lavori, d’altronde non si può pretendere che lavorino gratis oppure in perdita; nei cantieri dell’Aquila qualcuno si sta già fermando”.
- Finalmente, con l’attività investigativa conclusa dal commissario Corrado Gisonni e presentata ieri sera a Teramo, per la prima volta si è fatta luce nel ventre del Gran Sasso, attraverso georadar, rover e sonde, sulle varie canalizzazioni situate sotto l’asfalto del tunnel autostradale e che fino a ieri restavano un mistero. Ciò ha fatto sì che si stabilisse una data per la presentazione del progetto preliminare (maggio 2022) per la messa in sicurezza del bacino acquifero in cui insistono le due gallerie, il laboratorio di fisica nucleare e i due gestori acquedottistici. Questo perché non capitino più incidenti e sversamenti di sostanze nocive sulla rete idrica come in passato il Toluene ed il Borexino.